Stefan Rűhle ci invita a immergerci nelle profonde dimensioni dell’amore, dell’innamoramento e dell’erotismo attraverso la sua opera “Erotico Rosso Cuore”. Con una copertina accattivante che presenta un cuore, l’autore sfida il lettore a oltrepassare le apparenze e a tuffarsi nei racconti che compongono questa intrigante collezione.
Come architetto, Rűhle applica la sua abilità di stratificazione e interpretazione anche alla scrittura, creando diversi livelli di lettura. Nei racconti, l’amore romantico si intreccia con quello crudo, mentre la passione per le arti come Rothko, Faurè e Eliot funge da sfondo culturale. Questi riferimenti arricchiscono i racconti, aggiungendo un tocco di profondità e complessità.
Le storie esplorano le intricate dinamiche dei rapporti di coppia, affrontando conflitti, malinconie, verità crudeli, confessioni e rimpianti. La scrittura diventa un processo di autoanalisi, trasformando il foglio bianco in una forma di terapia che richiede onestà e introspezione per catturare tutte le sfumature del racconto.
Rűhle invita il lettore, con pazienza, a immergersi in questa esplorazione, suggerendo che ogni racconto è una tessitura di emozioni e riflessioni che dipinge un quadro unico delle relazioni umane. Con “Erotico Rosso Cuore”, l’autore offre una visione avvincente delle complesse sfaccettature dell’amore, invitandoci a esplorare il desiderio e la passione attraverso le sue parole e immagini.
Da cosa hai tratto l’ispirazione iniziale per “Erotico Rosso Cuore” e quali sono stati i motivi che ti hanno spinto a immergerti in temi così intimi e complessi nella tua scrittura?
L’amore e l’erotismo, in tutte le loro declinazioni, sono effettivamente terreni scivolosi e pericolosi, non fosse altro perché grandi autori e poeti hanno già scritto su queste pagine indimenticabili.
Il mio è un piccolo contributo, dove tento di suggerire al lettore che l’innamoramento è un’occasione anche per esplorare altri temi. L’amore è componimento “largo” come dice una protagonista del racconto (vedi Dolly suite – Opera 56) Ziivia Lubetkin: “Per me, polacca, ebrea, figlia di due sopravvissuti, l’amore è parola più larga e complessa di un semplice innamoramento. È un sentimento che salva vite e generazioni e non può essere stretto nel recinto dell’innamoramento”. Ma tornando alle classiche scaramucce d’amore, comunque devono trascinare con loro tutta la nostra persona, coinvolgendola in spregiudicati giochi dove tutto è concesso. Ma non basta: serve un coinvolgimento totale che irretisca anima e corpo, in un reciproco labirinto di complicità esclusive, dove l’erotismo si miscela in consonanze sempre nuove, e la fantasia diventa l’indispensabile compagna di ogni rapporto soddisfacente per il corpo e la mente.
Esplorare queste consonanze non banali, mi ha suscitato interesse, ma devo dire anche divertimento, tant’è che uno degli elementi dei racconti è anche l’ironia, elemento spesso imprescindibile dall’intelligenza.
Hai menzionato l’uso di riferimenti culturali come Rothko, Faurè, T.S. Eliot e l’Odissea. Come hai bilanciato l’integrazione di queste influenze artistiche senza sovrastare la trama e i personaggi dei tuoi racconti?
Credo che questi riferimenti culturali siano la piccola novità dei miei racconti: ma sono solo lo sfondo, la scenografia dove si muovono gli attori. Quando prendo a prestito poesie, esse diventano l’incipit, il terreno di gioco dove si svolge la storia, ma sempre funzionali alla passione dell’innamoramento. Tuttavia, pur essendo sfondi di secondo piano e uno dei tanti livelli interpretativi, consentono al lettore riflessioni anche diverse dagli stretti recinti dell’innamoramento. Devo anche aggiungere che a me piace molto indugiare nelle descrizioni, soprattutto dei personaggi, e questo sfondo “culturale” mi aiuta. Per spiegarmi meglio nel racconto “Dolly suite opera 56”, il protagonista Martino descrive il fisico della sua pianista ideale: mani, piedi, braccia, seno, glutei; il lettore per un attimo è distratto dal filo del racconto: sono pause che preannunciano rapide accelerazioni. Oppure in “Rothko sexual” dove l’opera pittorica sembra quasi che diventi protagonista, pur essendo sempre funzionale al fulminante innamoramento di Andrea e Alice.
È come se amore, erotismo e sesso acquistassero, grazie a queste influenze culturali, una valenza superiore rispetto agli stereotipi che spesso ci propongono. È una scommessa con il lettore, dove suggerendogli pillole di cultura, si riesca a coinvolgerlo in una “piatto” più ricco e appetitoso del semplice sesso “distratto”.
Hai parlato della scrittura come processo di autoanalisi. Come ti sei approcciato alla creazione dei personaggi e delle loro storie, e in che modo questo processo di autoanalisi ha influenzato il modo in cui hai sviluppato i tuoi protagonisti?
Credo che nell’analisi, pur non avendo dimestichezza con i terapeuti, la parte istintiva, quella che Carl Gustav Jung chiamerebbe archetipi, quindi tutte le problematiche legate alle affettività e al sesso siano preponderanti.
Appare quindi naturale che descrivere e inventare personaggi che si muovano in una sceneggiatura dove amore, sesso ed erotismo sono i dati del progetto editoriale, richieda momenti di personale riflessione proprio su questi temi. Ma non sempre i personaggi del racconto inseguono la penna dell’autore sperimentando processi d’analisi, ma capita che anche lo scrittore rincorra i suoi protagonisti, lasciandoli libero di costruire la loro trama. In questo rapporto binario tra autore e i suoi personaggi, lo scrittore compie un percorso anche dentro se stesso, tirando fuori sogni notturni, o desideri spesso celati e tenuti nascosti nel proprio animo.
Infine, quale messaggio speravi di trasmettere ai lettori attraverso “Erotico Rosso Cuore”? C’è qualcosa che ti piacerebbe che i lettori portassero con sé dopo aver terminato la lettura?
Direi che il vocabolo “messaggio” è esagerato: avrei piacere che qualche accorto lettore, dopo aver letto i racconti, avesse modo di riflettere sul proprio rapporto e cogliere magari qualche pur minimo suggerimento per renderlo più articolato.
Già il titolo del mio libro (Erotico Rosso Cuore) media tra sesso e sentimento: il cuore pulsa nei momenti di sesso sfrenato, ma lo stesso ticchettio accelerato denuncia anche il sentimento e l’innamoramento repentino. Ma non è sufficiente solo la pompa cardiaca che spinge veloce il rosso sangue nelle vene e nelle arterie: serve anche cervello e fantasia.
Certo mi farebbe piacere che il mio libro, per chi lo avesse acquistato e dopo averlo letto, rimanesse per il tempo più lungo possibile sul comodino, come consigliere per futuri amori.