Redazione Pino Attanasio
Un libro assolutamente da non perdere.
La bella stesura di “ Un Attore Perbene” del giornalista Ignazio Riccio ha saputo rendere la biografia di Ernesto Mahieux un importante traguardo per l’attore ed una scorrevole e simpatica lettura di una narrazione che si fonde con gli accadimenti di circa sessanta anni di storia. Credo che la prefazione del regista Mario Martone ,che ripropongo in calce , sia la testimonianza autentica di un personaggio e di un uomo di grande spessore. Allo stesso modo le tre parole che fanno da sottotitolo scelte da Ignazio Riccio sono l’essenza dell’uomo e dell’ artista Mahieux .
Sogno,Talento e Perseveranza.
di Mario Martone
Trovo assai bello che sia stato realizzato questo libro, non solo perché Ernesto Mahieux è un attore prezioso, ma soprattutto per ciò che rappresenta la sua figura di napoletano nobilissimo. La caratteristica più forte di Ernesto è per me la sua grazia. La lingua che egli parla, quella di un napoletano che di Napoli conosce le viscere ma non vi sprofonda, capace di guardare anche nel baratro se occorre, ma senza mai perdere la sua purezza, è una lingua quasi perduta ormai. Una lingua perfetta nel fraseggio, nella limpidezza, antica e moderna al tempo stesso. Ernesto Mahieux ha sguardo critico (perché è intelligente) ma mai cattivo sulle cose del mondo e del teatro, è generoso e ama il gioco del recitare, ancora oggi, come fosse un ragazzo. Coglie al volo cosa un regista gli sta proponendo, l’afferra e lo fa suo, in modo inconfondibile. Lavorare con lui è per i suoi compagni di lavoro una festa. Mette al servizio dello spettacolo, o del film, tutta la sua lunga esperienza, fatta, come nella Napoli nobile per davvero, di esperienze le più disparate, commedia e dramma, arte popolare e alta letteratura, capace di attraversarle tutte con la medesima umanità e convinzione, senza mai risparmiarsi, senza snobismi né risentimenti. Conosce il mondo e la vita, sa che sono cose complesse nelle quali alti e bassi si avvicendano, e che recitare può essere un modo per non smarrirsi, a patto di farlo come un orafo cesella il suo gioiello mossa dopo mossa o, per stare alla sua storia e alle sue origini, come un guantaio che non smette di credere che il suo guanto più bello sarà sempre il prossimo, e per questa ragione non si accontenta mai.