Tutto passa’, parola di Giadì: la musica come cura alle ferite

“Vabbè” è un brano che descrive il contenuto emotivo di una delusione profonda, vissuta a causa di una persona che, inizialmente, sembrava genuinamente affettuosa, ma che si è rivelata egoista e superficiale. La canzone esprime il dolore derivante dall’indifferenza totale di questa persona, che ha ferito profondamente l’artista, nonostante gli anni di relazione e la fiducia riposta. Tuttavia, nonostante il dolore e l’amarezza, la canzone sottolinea anche un senso di liberazione e di resilienza, poiché l’autore è riuscito a superare la ferita. L’idea finale è che, nonostante tutto, il tempo guarisce e, alla fine, “tutto passa”.

Iniziamo conoscendoti meglio, come e quando è iniziata la tua passione per la musica?
Posso dire che sono nata in una famiglia dove la musica è la quotidianità. Concretamente mi sono avvicinata allo studio intorno agli 8/9 nove anni. Infatti, è da quell’età che ho iniziato a frequentare fino alla fine del 2023 una scuola di musica e di canto di Scafati, seguita da una eccezionale soprano e da un musicista talentuoso, Mariella e Gianfranco Bozzaotre. Dall’inizio del 2024 mi sono spostata a Napoli alla Camp Academy, dove ho incontrato una vocal coach bravissima, Monica Fiorillo, con la quale c’è stata un’empatia ed un feeling immediato. Modestamente, sono stata educata a dei gusti musicali che non tutte le persone della mia età amano ascoltare, nonostante a me piaccia variare e tenermi sempre aggiornata, anche con i generi che non mi piacciono. Poi col corso del tempo ho approfondito le mie preferenze musicali, che non a caso sono i generi che preferisco in assoluto cantare.

Parlaci del tuo nuovo singolo. Com’è nato il testo? Qual è la sua storia?
Nell’estate di quest’anno sono stata in contatto con l’autore della casa discografica Up Music Studio che mi ha permesso di realizzare questo inedito. Ho comunicato che mi avrebbe fatto piacere in questo inedito parlare di una “storia non storia” d’amore, che avevo vissuto in prima persona, ed il risultato è stato “Vabbè”, la mia prima canzone. Questa per me non è una storia difficile da raccontare, la parte difficile è stata superarla. È una storia complicata, purtroppo ho ferito anche io l’altra persona. È stata veramente una brutta batosta, rimarrò sempre con l’amaro in bocca. Ma era anche ora che io la superassi, come ha fatto anche l’altra persona, anche se più velocemente. Mi sono aperta su questa mia esperienza che volevo trasformare in musica, nella quale anche qualche ascoltatore si sarebbe potuto ritrovare.

Cosa puoi dirci riguardo il videoclip del singolo?
Sono molto contenta di come gli autori hanno realizzato il videoclip, in effetti hanno rappresentato appieno il senso della canzone, malessere, solitudine, voglia di stare sola, ma allo stesso tempo con un senso di tranquillità. È stato strano, e nello stesso momento eccitante, essere diretta da professionisti del mestiere.

Quali emozioni provi quando canti?
Quando canto, è come se tutto il resto sparisse. Mi immergo completamente nel flusso della musica, lasciandomi guidare dal suo ritmo e dalle sue emozioni. È un momento in cui non esisto solo io, ma anche il legame profondo che creo con il suono e con chi mi ascolta. È un mix di libertà, divertimento e una connessione sincera che nasce dal cuore.

I tuoi progetti futuri? Qualche anticipazione?
Per il momento voglio pensare solo a godermi il momento. Ci sono altri progetti, perché quello della musica è il mondo al quale voglio appartenere, ma ripeto ora sono contenta del risultato e voglio vivermi il momento.