Suoni in movimento: si chiude una rassegna che vive il successo dell’incontro fra arti, persone, generi e location

Si sono chiusi i battenti anche di questa nuova edizione di Suoni in Movimento che, con il suo capitolo autunnale di Panorami Sonori al Castello di Roppolo, ci ha lasciato una stagione di venti concerti che sono oramai sempre più un punto di riferimento importante per la cultura e la vitalità del territorio. Un pubblico in netta crescita, ma soprattutto un pubblico sempre più ampio: dai piccolissimi alle generazioni più mature passando per i molti giovani a raccontare come una stagione costruita nei particolari e con attenzione possa entrare nel cuore di tutti e focalizzare attorno a sé curiosità e attenzione.

Tanti particolari che nascono anche da una direzione artistica collaudata quanto ricca di punti di vista differenti: Elena Ballario e Sergio Patria responsabili della costruzione generale di questo vasto programma in collaborazione con i più giovani Camilla Patria e Tommaso Fiorini ai quali è affidata più specificatamente la sezione autunnale dei Panorami Sonori che, da quest’anno, integra anche il prezioso progetto – realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Composizione del Conservatorio di Torino – dei Nuovi Percorsi Sonori: un’ampia finestra sulla più giovane creatività compositiva che porta da oramai due anni alla Rassegna brani in prima assoluta commissionati per l’occasione, con il Patrocinio della Siae.
I giovani compositori di questa edizione sono stati: Gilberto Rabino, Virginia D’Ettorre, Liza Stehlmakh e Gregorio Demaria.

Significativo, tanto quanto emozionante, anche l’appuntamento alla Trappa di Sordevolo per la seconda edizione di Re.A.C.T.: una Residenza Artistica e Creativa pensata all’interno del Progetto Giovani, che ha coinvolto Scuola senza pareti e ha proposto nuove iniziative come lo stage sull’improvvisazione condotto da Tommaso e Camilla per poi concludersi il 31 luglio con un concerto costruito su misura per lo spazio ospitante e ispirato alle suggestioni uniche che Trappa sa trasmettere.

“Ci portiamo a casa – tengono a precisare i direttori artistici – un libro degli ospiti pieno di commenti entusiasti.” E se, da una parte, la valorizzazione del territorio è parte tanto integrante da essere ingrediente dello stesso titolo della manifestazione, la grande scoperta è del successo della dimensione cameristica che abbatte le barriere fra pubblico e musicisti e crea un’intimità in nome della musica che ha reso molto semplice anche la fruizione di opere contemporanee. Centrale in questa nuova edizione, infatti, è stata l’apertura sempre più decisa ad una gamma molto vasta di Ensemble strumentali e ad una pluralità di generi, con un programma che ha visto spaziare dalla musica barocca alla lirica, dalla musica contemporanea alla canzone d’autore, toccando l’improvvisazione e la grande classica per arrivare all’elettroacustica. Non a caso, le venti serate proposte attraversano circa quattro secoli di musica e il repertorio si muove fra compositori di alto calibro a partire da Mozart, Bach e Vivaldi fino a Schubert, Chopin e Debussy per arrivare ai più moderni Gershwin e Piazzolla, ma non manca di omaggiare autori della nostra epoca quali Tenco e De André e artisti contemporanei come Xenakis, Markovich, Tanaka. Novità di questa edizione, inoltre, il rapporto con l’Associazione Storie di Piazza che è intervenuto con Racconti di musica e di musicisti, brevi prologhi sui contenuti dei concerti.
Anche quest’anno lo stretto legame con il territorio conferma l’armonia di un programma musicale costruito sulla fisionomia e lo spirito dei luoghi. Innovativa è stata la scelta di realizzare un progetto in cui l’arte si fa portavoce di specifiche necessità ambientali sempre più urgenti: “In questa nuova edizione abbiamo voluto farci ispirare anche dai preziosi spunti offerti dall’Agenda ONU 2030 di Sviluppo Sostenibile […] L’aspettativa è che l’arte possa aiutare in modo consistente a sensibilizzare il pubblico nei confronti delle tematiche urgenti a livello culturale ed ambientale”. Fra le iniziative a sostegnol’utilizzo di mezzi a zero emissioni per raggiungere i luoghi dell’evento, la realizzazione dei materiali di stampa con carta riciclata e il tema centrale de “l’Ambiente”all’interno dei brani commissionati.
Diverse le location attraversate a partire dal Museo della Passione di Sordevolo che ha aperto la rassegna domenica 15 maggio, fino a Villa Cà Bianca di Salussola la domenica successiva, passando per le consuete sedi della Rete museale per concludere infine con i 4 appuntamenti di Panorami Sonori al Castello di Roppolo.

L’iniziativa è stata sostenuta da Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Comune di Biella, Comune di Roppolo, main sponsor DonnaLia, azienda Zaccaria. In collaborazione con Slowland Piemonte, Castello di Roppolo, Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, Turismo Biella Vercelli, Valsesia. Una formula vincente capace di moltiplicare l’impegno ovviamente mantenendo centrale l’intento di valorizzare e diffondere l’immagine del territorio biellese e di potenziare un sistema culturale biellese, utile anche da stimolo per le realtà economiche locali.