A cura di: Giada Cucciniello, Alessia Straccia, Federica Esposito e Giada Gemelli
Con una semplice bomboletta è possibile dare sfogo alla propria creatività, lasciare un segno e lanciare un messaggio a chi osserva, attraverso immagini o semplici scritte.
Come può tutto questo essere scambiato per vandalismo?
L’arte di strada, o meglio conosciuta come street art, è un fenomeno artistico ormai conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Le sue origini risalgono agli anni ‘70 nelle periferie di New York.
Diversamente da come si può pensare, con la bomboletta, bisogna avere maestria e praticità in modo da ottenere risultati che possano essere definite vere e proprie arti.
ALCUNI MURALES DI NAPOLI ED AVELLINO
Purtroppo spesso il nome della street art, viene infangato da atti vandalici che tentano di passare per essa.
Infatti, frequentemente scarabocchi incomprensibili, e scritte inappropriate o futili, rovinano le facciate di strutture pubbliche e private.
Sfortunatamente nella maggior parte dei casi, le valvole di sfogo di questi “artisti” sono monumenti storici ai quali viene tolto il loro antico fascino e impediscono, inoltre,la diffusione di un ricordo di chi c’è stato e di chi doveva continuare ad esserci e che, di conseguenza, non ci sarà più.
A ALLORA QUANDO UN’OPERA è CONSIDERATA STREET ART E QUANDO VANDALISMO?
Malgrado un’opera sia bella ci sono dei divieti giuridici che impediscono ai VERI artisti di far conoscere la propria arte.
Tuttavia artisti come Banksy che con le sue opere a sfondo politico e sociale, è riuscito a ridare valore alla street art.
Una delle tante qualità che lo hanno reso famoso è proprio il suo anonimato, il fatto di nascondersi dietro a questo nome. Quello che però incuriosisce Banksy, è il fatto di non saper mai o prevedere dove possa lasciare la propria impronta.
In Italia l’unica opera di Banksy, si trova a Napoli.
Ancora un’altro esempio, è il rivoluzionario Carlos Atoche. Anche lui attraverso l’arte, riesce a scoprire se stesso e a creare un legame con il suo pubblico. Il suo stile inconfondibile, lo hanno reso quello che è oggi: uno dei più grandi artisti della street art.
LA MADONNA CON LA PISTOLA E LA MADONNA E IL MANDRILLO
Oggi l’arte di strada, sta cambiando, si sta evolvendo, ma insieme ad essa anche la moda. Street art e moda si stanno unendo per formare un nuovo stile, capace di sorprendere e di far innamorare chi indossa questi capi, di questa forma d’arte ormai da tutti criticata.
La street art è presente in quasi ogni aspetto della nostra vita quotidiana: molti brand famosi hanno introdotto quest’arte nei loro progetti e questo porta anche a chi non è interessato alla moda,a trovarla in molti capi di abbigliamento.
Ad esempio,Louis Vuitton che nella collezione Primavera/Estate 2014, ha proposto abiti in tulle e chiffon con scritte in stile graffiti.
E ancora,numerosi vestiti presentati nella collezione Autunno/Inverno 2015 di Moschino,che riproponeva letteralmente dei murales su tessuto.
Moschino Autunno/Inverno 2015 e Louis Vuitton Primavera/Estate 2014
MA QUINDI, IN SINTESI, CHE MESSAGGIO VOGLIAMO INVIARVI?
La street art è ARTE e non deve essere confusa con atti vandalici.
Diamo spazio a persone che riescono a fare arte con una semplice bomboletta.
Creiamo posti in cui l’arte e il divertimento fanno da padrone, così da non infangare più la street art.