Sicky, nome d’arte di Alessandro Eremo, è un cantante nato a Jesolo (VE) nel ’92 e residente in Svizzera, di origini italo-marocchine.
Il suo stile musicale unisce elementi della trap e del reggaeton ed è caratterizzato da ritmi energici e melodie estremamente orecchiabili, forti bassi e testi espliciti.
Dopo l’uscita del suo ultimo singolo “ATLANTIDE”, abbiamo scambiato due battute su quel che sta accadendo attorno al mondo musicale del rapper veneziano.
Com’è stata com’è stata l’esperienza nei live di questa estate?
E’ stata un’esperienza bellissima soprattutto perché non me l’aspettavo, non era neanche minimamente immaginabile all’interno della mia vita.
Mi ricordo soprattutto la prima data importante che abbiamo fatto, che è stata a Conversano, perché è stata la prima serata davvero top e mi ricordo quando son salito sul palco, tutte quelle persone che mi guardavano, insomma è stato bellissimo!
Cosa hai provato quando hai visto tutte quelle persone che ti ascoltavano?
Sicuramente eccitazione: io sono uno che più persone si vede davanti, più si gasa, infatti non ho più capito niente, finché non ho suonato l’ultimo pezzo non ci ho capito niente. Solo alla fine del live mi son reso conto di cosa stava succedendo.
Invece per quanto riguarda i prossimi progetti hai già delle idee?
Eh ho tanti singoli da farvi ascoltare che sono già pronti e penso che andrà avanti così fino all’estate e poi pensavo, dopo l’estate, di iniziare a pensare a un album. Per quanto riguarda i live, al momento non ho date in programma però inizieremo a buttar fuori qualcosa più avanti.
Dimmi tre artisti che ti hanno ispirato e che ti ispirano nella musica che fai
A livello italiano Sfera Ebbasta sicuramente, Fred De Palma anche mi ispira molto. A livello internazionale ti direi J Balvin e Bad Bunny.
Ultimissima domanda, dove ti vedi tra cinque anni?
Fra cinque anni spero di poter vivere della mia musica. Spero di poter dire di essermi sistemato facendo il lavoro che amo e non avrei nient’altro da chiedere.