Il periodo del lockdown ha rappresentato una delle esperienze più difficili e sfidanti della storia recente, soprattutto per quanto riguarda la salute mentale e il benessere delle persone. Tuttavia, da questa cronaca di eventi traumatici è emersa una vasta gamma di opere d’arte e di espressioni culturali che hanno cercato di rappresentare la complessità di questo momento unico.
Uno di questi esempi è il cortometraggio “Oltre lo sguardo”, che esplora il significato del distanziamento sociale e del senso di separazione che il lockdown ha portato nelle nostre vite. Realizzato dalla regista Vania Fereshetian, il cortometraggio utilizza una combinazione di immagini per creare una storia commovente e dall’impatto emotivo potente.
La sceneggiatura, scritta da Vania Fereshetian e Lina Marino, nasce dal soggetto di Lina Marino: cantante, musicista, attrice e produttrice del corto. Il film inizia con la meravigliosa voce di un noto attore napoletano: Sasà Trapanese. L’attore, ci conduce in una Napoli silenziosa, come mai l’avevamo vista prima d’ora, descrivendo isolamento e difficoltà di quel momento a noi tutti sconosciuto. Il cortometraggio segue poi la sua storia, con la valente interpretazione dell’attore Gino Curcione che lotta per trovare la propria strada attraverso le macerie del senso di improvvisa perdita e del caos emotivo causato da un insolito ” vivere”.
L’interpretazione della giovane e talentuosa Giorgia Adaldo ci ricorda quanto la vita fosse frenetica e “piena” prima di ritrovarci nella solitudine e nello sconforto.
Ma, come il titolo stesso suggerisce, “Oltre lo sguardo” va ben al di là di ciò che è apparso in superficie durante il lockdown, e cerca di esplorare il potenziale della creatività e dell’immaginazione umana nel superare le difficoltà. Sebbene il cortometraggio toccante e commovente possa far ripensare ai momenti difficili che abbiamo attraversato, ci incoraggia anche a non arrendersi alla negatività, a cercare il lato positivo delle cose e a fare del nostro meglio per aiutare gli altri durante i momenti difficili.
La regista affida le immagini di una Napoli che non si arrende al silenzio, al direttore della fotografia Umberto D’Aniello e a tutto il suo staff: Ivan Rubino, Ivan Caiazza, Vincenzo Gargiulo e Daniela Diaz . Attenta ed accurata la scelta della musica a cura di: Almartino Pasquale, Bruno Troisi e Lina Marino.
“Oltre lo sguardo” non è solo un cortometraggio sul lockdown, ma è anche un vero e proprio inno all’umanità e alla forza della creatività. Il film ci ricorda che, anche in momenti così difficili, la cultura e le arti possono darci il coraggio e l’ispirazione per superare le sfide e creare un mondo migliore. Una visione possibile e auspicabile che ci aiuta a guardare verso un futuro più sereno e positivo.