Non solo schiaffi: la lama invisibile della violenza psicologica

Il maltrattamento psicologico è quel qualcosa in grado di distruggere completamente una persona. Un silenzio, uno sguardo freddo o un’occhiata di disprezzo possono fare molto male”.  

Una riflessione di María José Rodríguez de Armenta che mi ha molto colpito …

Quando si parla di violenza, ancora oggi si associa a quella che viene commessa nei confronti delle donne. Violenza spesso si accomuna nella nostra mente alla violenza fisica, ma non sempre è così … Ragioniamo: uno schiaffo lascia dei segni, dei lividi …  una costante pressione no. Ed è proprio questo il punto che ho deciso di analizzare ieri ad Imagine – Il Mondo Che Vorrei, la violenza psicologica!

Ahimè, premetto un aspetto importante: in pochi sanno cosa può significare essere violentati emotivamente, lentamente, disastrosamente. In pratica parliamo di un problema subdolo e difficile da riconoscere poiché silenzioso. C’è da dire che è molto difficile comprendere il pericolo quando si è all’interno di un rapporto malsano, più spesso possono essere le amiche a notare tutto, i genitori, fratelli e sorelle o altri parenti … Il problema di fondo che mi pongo è che nell’effettivo la donna vittima di violenza non fisica ma di quella psicologica si sente completamente isolata, ha difficoltà enormi nell’esprimere il suo disagio, potrebbe non essere creduta visto che non ha segni fisici evidenti sul suo corpo come prove di violenza ( strano vero? Siamo arrivati al punto di diventare una sorta di S.Tommaso, dobbiamo avere le prove per credere ) … Ed ecco che il possesso viene scambiato per gelosia d’amore, le minacce si nascondono tra le mura domestiche, gli insulti spesso sono seguiti da risate che cercano di trasformare lo schiaffo emotivo in uno scherzo, in una presa in giro. Nessuno crede, nessuno aiuta! La nostra è ormai diventata ogni giorno di più una società dell’apparenza, si guarda sempre e solo in superficie, non si cerca mai di guardare OLTRE, nel profondo …  chi può credere se lui in pubblico sembra l’uomo dei sogni?

E così la vittima resta sola, sola con il dolore, con la paura, con l’umiliazione. Mentre lui la sovrasta, si impossessa di lei, della sua mente, della sua persona.

Ed una delle conseguenze per la vittima è senza dubbio l’impatto negativo sull’autostima: tende a sentirsi in colpa, come se stesse facendo costantemente qualcosa di sbagliato o, peggio ancora, come se ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato in lei per ricevere un trattamento simile. Prova vergogna, si sente in difetto, come se fosse qualcosa che le spetta. La crescente insicurezza dovuta alle violenze subite e alla erosione costante dell’autostima rende difficile mettere in discussione la relazione. Innesca così una spirale che rende la vittima sempre più dipendente dall’abusante.

La puntata di ieri è stata un’occasione anche per presentare al nostro pubblico un libro uscito da poche settimane in tutte le librerie e gli store online sul tema, testo molto profondo e un vero invito alla riflessione, Ma chi me lo ha fatto fare dell’autrice Sonia Lippi!

Proveniente da una storia di violenza e soprusi da parte del suo ex, Tania è ora impelagata con Adriano, in un rapporto d’amore senza sbocchi. Adriano è un ragazzo più giovane di lei, egoista, anaffettivo e succube della madre e della sorella. Dopo l’ennesimo venerdì sera disastroso, passato con la famiglia del ragazzo, Tania capisce che è arrivato il momento di liberarsi dall’angoscia continua che l’attanaglia. Così, dopo un evento tragico, trova il coraggio di interrompere quella relazione tossica e comincia a respirare una vita nuova. Di notte, si infila le cuffiette nelle orecchie, inforca la sua fedele bicicletta e passeggia per il centro di Roma fino all’alba. Durante una delle sue uscite notturne conoscerà Lola, un’anziana ex cantante, un po’ stramba, che tutte le notti si esibisce per un pubblico inesistente. L’amicizia tra le due donne è immediata e quando la ragazza viene a conoscenza del dramma che sta vivendo Lola, decide di aiutarla. Tania è felice che la sua vita stia tornando ad essere piena ed appagante, ma quando tutto sembra andare nella giusta direzione il passato torna prepotentemente nella sua vita, rigettandola nell’angoscia e nel terrore.

Chi me l’ha fatto fare. Storia di una donna qualunque

Cerco di immedesimarmi nello stato di una donna vittima. Non è facile rialzarsi e continuare come se niente fosse successo: bisogna tirare fuori la forza che non si crede più di avere, non bisogna rimuginare più sul come e perché è accaduto; è poi essenziale circondarsi di persone che ci vogliano bene e che sappiano ridare, poco alla volta, sicurezza e stima di sé. Una volta presa coscienza della relazione tossica che si sta vivendo, è importante puntare tutto sull’amor proprio. Volersi bene è il primo passo per sfuggire alla violenza psicologica!

L’amore è amore e basta. Non si insinua nella mente per trovare i punti giusti in cui calpestare.