E’ stato consegnato alla Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, una delle istituzioni più antiche al mondo il saggio di Luca Lupoli “Mario Persico e la sua produzione operistica”,fondata da Saverio Mattei nel 1791,avo del compositore partenopeo.
Il testo scritto da Luca Lupoli, Aletheia Editore, presenta la prefazione del tenore Fabio Armiliato, ed è stato realizzato anche con il minuzioso reperimento delle fonti bibliografiche e ricerche del soprano Olga De Maio.
Un giorno memorabile il 2 marzo ’23 per i cantanti lirici, i cui nomi resteranno per sempre nella storia della musica in una delle biblioteche più antiche ed importanti al mondo.
Un tassello aggiunto della musica del 900 rappresenta il saggio inserito nel catalogo dei testi della Biblioteca del Conservatorio di Napoli. La sentita riconoscenza è andata vivamente dai cantanti lirici al Direttore M° Carmine Santaniello, alla Dott.ssa Tiziana Grande, Responsabile della Biblioteca,al M° Carlo Mormile,Docente e Direttore del Coro di Voci bianche.
I cantanti lirici, onorati di essere ritornati al Conservatorio San Pietro a Majella, dove hanno ricevuto la richiesta di inserire nel Catalogo della Biblioteca, il loro ultimo libro su Mario Persico, hanno condiviso proprio nello stesso luogo dove hanno studiato, una gran bella gratificazione, eppure nella stessa Istituzione dove in precedenza ha studiato il compositore Mario Persico, con il quale si sono per un giorno sentiti in comunione, oltre le distanze del tempo nello stesso spazio che li ha accolti.
Il libro è stato presentato già al Pan di Napoli, alle Stanze della Musica di Roma, al Teatro Bellini di Napoli, prossimamente sarà presentato anche a sarà presentato all’ Archivio di Stato a Napoli, poi alla IV Edizione NapoliCittàLibro 2023 presso la Stazione Marittima di Napoli ed a Milano.
“Mario Persico e la sua produzione operistica” che rappresenta la riscoperta di un compositore poco noto, o quasi dimenticato che con le sue opere testimonia la sintesi tra la tradizione della scuola musicale napoletana del 700 con le innovazioni dei generi operistici del 900, ritorna alla memoria nel tempo dei nostri giorni per volere del Tenore Luca Lupoli che ai tempi della sua tesi di Laurea lo aveva conosciuto come autore da studiare.