Mela Annurca alleata della salute e dei capelli

Prodotti Tipici della Campania

MELANNURCA CAMPANA

MELANNURCA CAMPANA I.G.P.

Mela annurca contro la caduta dei capelli: come funziona“Effetti sul trofismo e la crescita dei capelli di un prodotto nutraceutico a base di estratto procianidinico da Mela Annurca Campana IGP”. È questo il titolo della ricerca condotta dal Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II: uno studio che ha coinvolto 250 volontari sani con alopecia moderata, svelando come la mela annurca (o melannurca) possa aiutare le persone colpite da calvizie e alopecia a contrastare questo fastidioso disturbo in tempi brevi. In che modo? La risposta si nasconde nel titolo stesso della ricerca: estratto procianidico. Pare infatti che la mela annurca abbia un elevatissimo contenuto di procianidine oligomeriche, e in particolare di procianidina B-2, un polifenolo efficace e sicuro nel favorire la crescita dei capelli sia in vitro che nell’uomo mediante applicazioni topiche.In altre parole, il trofismo, e quindi la crescita e ricrescita dei capelli, risulta essere condizionato dall’integrazione di mela annurca IGP campana nella propria alimentazione, cosa che non avviene in egual misura con altre varietà come la Red Delicious, la Granny Smith, la Pink Lady o la Fuji. Nelle conclusioni, lo studio del Dipartimento di Farmacia della Federico II di Napoli si spinge oltre, indicando nello specifico le tempistiche e gli effetti sui capelli. A distanza di 60 giorni è stato riscontrato un aumento di circa il doppio del numero dei capelli per centimetro quadrato di cute, il tutto accompagnato da un incremento di circa un terzo sia del peso dei capelli sia del loro contenuto di cheratina. I capelli dei soggetti coinvolti sono dunque raddoppiati di numero, beneficiando inoltre di un leggero ispessimento e di una maggiore quantità di cheratina. Quest’ultimo elemento è fondamentale per il benessere e la salute della chioma, determinando fra le altre cose il grado di robustezza e luminosità dei capelli.GLI INTEGRATORI DI MELA ANNURCA E LO STILE DI VITAChe la mela fosse un concentrato di salute era noto fin dai tempi antichi. Oggi che è stata dimostrata la correlazione fra l’assunzione di una varietà di mela (la mela annurca) e la ricrescita dei capelli, in molti potrebbero cadere nell’errore di ritenere questi integratori una soluzione universale. Purtroppo non esistono in commercio pillole magiche (e mai esisteranno). Come ripetiamo sempre alle persone che si rivolgono ai nostri centri specialistici, è importante coniugare all’assunzione di integratori uno stile di vita e un’alimentazione adeguati. Meno stress, meno junk food, più attività fisica, più alimenti utili contro la caduta dei capelli. Un cambiamento globale è l’unico vero rimedio capace di bloccare la calvizie e favorire la ricrescita dei capelli con risultati all’altezza delle aspettative.

Descrizione del prodotto

L’Indicazione geografica protetta “Melannurca Campana” si riferisce ad una delle varietà italiane di melo più conosciute e più apprezzate in assoluto dai consumatori: l’Annurca. Definita la “regina delle mele”, infatti, l’Annurca è da sempre conosciuta soprattutto per la spiccata qualità dei suoi frutti, dalla polpa croccante, compatta, bianca, gradevolmente acidula e succosa, con aroma caratteristico e profumo finissimo, una vera delizia per gli intenditori. Il frutto è medio-piccolo, di forma appiattita-rotondeggiante, leggermente asimmetrica, con picciolo corto e debole. La buccia, liscia, cerosa, mediamente rugginosa nella cavità peduncolare, è di colore giallo-verde, con striature di rosso su circa il 60-70% della superficie a completa maturazione, percentuale di sovraccolore che raggiunge l’80-90% dopo il periodo di arrossamento a terra. La “Melannurca Campana” IGP rivendica da sempre virtù salutari: altamente nutritiva per l’alto contenuto in vitamine (B1, B2, PP e C) e minerali (potassio, ferro, fosforo, manganese), ricca di fibre, regola le funzioni intestinali, è diuretica, particolarmente adatta ai bambini ed agli anziani, è indicata spesso nelle diete ai malati e in particolare ai diabetici. Anche per l’eccezionale rapporto acidi/zuccheri, le sue qualità organolettiche non trovano riscontro in altre varietà di mele. Una recente ricerca del Dipartimento di scienza degli alimenti dell’Universià di Napoli Federico II ha dimostrato che la mela Annurca dimezza i danni ossidativi alle cellule epiteliali gastriche. La sua azione gastroprotettiva dipende dalla ricchezza in composti fenolici, che sono in grado di prevenire così i danni ossidativi dell’apparato gastrico e aiutando a combattere le malattie gastriche legate all’azione di radicali liberi. Uno degli elementi di tipicità che certamente caratterizzano la “Melannurca Campana” IGP è l’arrossamento a terra delle mele nei cosiddetti “melai”. Essi sono costituiti da piccoli appezzamenti di terreno, sistemati adeguatamente in modo da evitare ristagni idrici, di larghezza non superiore a metri 1,50 su cui sono stesi strati di materiale soffice vario: un tempo si utilizzava la canapa, oggi sostituita da aghi di pino, trucioli di legna o altro materiale vegetale. Per la protezione dall’eccessivo irraggiamento solare i melai sono protetti da apprestamenti di varia natura. Durante la permanenza nei melai i frutti sono disposti su file esponendo alla luce la parte meno arrossata, vengono poi periodicamente rigirati ed accuratamente scelti, scartando quelli intaccati o marciti. E’ proprio questa pratica, volta a completare la maturazione dei frutti adottando metodi tradizionali e procedure effettuate tutte a mano, ad esaltare le caratteristiche qualitative della “Melannurca Campana” IGP, conferendogli quei valori di tipicità che nessun altra mela può vantare. Due gli ecotipi previsti dal disciplinare di produzione, con due distinte indicazioni varietali in etichetta: l’ “Annurca” classica e la diretta discendente “Annurca Rossa del Sud”, suo mutante naturale, diffuso nell’area di produzione da oltre un ventennio, che ha il pregio di produrre frutti a buccia rossa già sulla pianta. I frutti di maggior pregio, soprattutto dal punto di vista organolettico, a detta degli esperti sono quelli provenienti da piante innestate su franco, allevate a pieno vento e con scarsi apporti irrigui. Le indubbie caratteristiche organolettiche di questa mela, finora apprezzate soprattutto dai consumatori meridionali, stanno progressivamente conquistando anche altri mercati, grazie anche al riconoscimento del marchio di tutela e all’ingresso nei canali della grande distribuzione organizzata. Accanto ai succhi, di grande valore nutritivo, ottimi sono anche i liquori ottenuti dalle annurche, così come i dolci (crostate e sfogliatelle su tutti, ma anche le mitiche e tradizionali “mele cotte” al forno). Di recente, attraverso un programma di educazione alimentare della Regione Campania, la “Melannurca Campana” IGP è proposta al consumo dei bambini in visita a Città della Scienza nella forma commerciale della “quarta gamma” (confezione sigillata di una mela sbucciata e affettata in grado di mantenere inalterata per giorni la freschezza e l’aroma).

Cenni storici

La “Melannurca Campana” IGP è presente in Campania da almeno due millenni. La sua raffigurazione nei dipinti rinvenuti negli scavi di Ercolano e in particolare nella Casa dei Cervi, testimonia l’antichissima legame dell’Annurca con il mondo romano e la Campania felix in particolare. Luogo di origine sarebbe l’agro puteolano, come si desume dal Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Proprio per la provenienza da Pozzuoli, dove è presente il lago di Averno, sede degli Inferi, Plinio la chiama “Mala Orcula” in quanto prodotta intorno all’Orco (gli Inferi). Anche Gian Battista della Porta, nel 1583, nel suo “Pomarium”, nel descrivere le mele che si producono a Pozzuoli cita testualmente: (… le mele che da Varrone, Columella e Macrobio sono dette orbiculate, provenienti da Pozzuoli, hanno la buccia rossa, da sembrare macchiate nel sangue e sono dolci di sapore, volgarmente sono chiamate Orcole…). Da qui i nomi di “anorcola” e poi “annorcola” utilizzati nei secoli successivi fino a giungere al 1876 quando il nome “Annurca” compare ufficialmente nel Manuale di Arboricoltura di G. A. Pasquale. Tradizionalmente coltivata nell’area flegrea e vesuviana, spesso in aziende di piccola dimensione e talora in promiscuità con ortaggi ed altri fruttiferi, la “Melannurca Campana” IGP si è andata diffondendo nel secolo scorso prima nelle aree aversana, maddalonese e beneventana, poi via via nel nocerino, nell’irno, i picentini e infine in tutta l’area dell’alto casertano. Proprio qui, già da alcuni decenni, con la regressione delle superfici agricole dell’area napoletana a causa della conurbazione delle zone costiere, ha trovato il territorio ove essa è più intensamente coltivata.

Area di produzione

La zona di produzione della “Melannurca Campana” IGP comprende ben 137 comuni appartenenti a tutte le province campane. Le aree ove si concentra la maggior parte della produzione sono: nel napoletano la Giuglianese-Flegrea, nel casertano la Maddalonese, l’Aversana e l’Alto Casertano, nel beneventano la Valle Caudina-Telesina e il Taburno, nel salernitano l’Irno e i Picentini.

Dati economici e produttivi

Con una produzione di poco più di 60.000 tonnellate medie annue, la “Melannurca Campana” IGP rappresenta l’80% circa della produzione campana di mele e il 5% circa di quella nazionale, per un valore complessivo stimato in oltre 40 milioni di euro. Attualmente la “Melannurca Campana” IGP è per circa 2/3 assorbita dai mercati regionali di Campania e Lazio, mentre circa un 20% raggiunge i mercati di Lombardia, Piemonte e Toscana. La tutela della mela Annurca si aggiunge a quelle già accordate alle mele Val di Non Dop e Alto Adige Igp, garantendo a più della metà del raccolto nazionale la protezione comunitaria di qualità certificata. Pur contando su di una superficie di oltre 4.000 ettari (80% del totale Campania), la superficie iscritta al sistema di certificazione dell’IGP (dati 2005) è di 288 ha, per un totale di 86 aziende agricole produttrici iscritte al registro. La produzione certificata è stata di 25.000 quintali circa, commercializzata da 4 delle 8 ditte confezionatrici iscritte al sistema IGP.

Registrazione e tutela

L’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) “Melannurca Campana” è stata riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 417/2006 (pubblicato sulla GUCE n. L 72 dell’11 marzo 2006). L’iscrizione al registro nazionale delle denominazioni e delle indicazioni geografiche protette è avvenuta con provvedimento ministeriale del 30.03.06, pubblicato sulla GURI n. 82 del 7.04.04, unitamente al Disciplinare di produzione e alla Scheda riepilogativa (già pubblicata sulla GUCE unitamente al predetto Reg. 417/06).

Organismo di controllo

L’organismo di certificazione autorizzato è la società Agroqualità – sito web: www.agroqualita.it.

Consorzio di tutela

Il “Consorzio di tutela Melannurca campana IGP”, costituito nel 2005, è stato riconosciuto dal MIPAAF con DM 18 aprile 2007 (pubblicato sulla G.U. n. 100 del 2.05.2007) in base all’art. 14 della legge 526/99 per la tutela, vigilanza e valorizzazione del prodotto.

Il Consorzio ha sede in Caserta, via Verdi, 29 – Tel: 0823.325144 Fax: 0823.351909; sito: www.melannurca.it.