L’uomo e la distruzione dell’ambiente: La terra dei fuochi

Un tema scottante e poco discusso è sicuramente quello della brutalità dell’uomo nei confronti della natura, il vero virus che sta man mano distruggendo il nostro pianeta. Al giorno d’oggi sembra che l’umanità non ha interesse a mantenere un equilibrio tra sé e la natura, considera l’ambiente solo una fonte per migliorare le proprie condizioni. L’uomo è convinto di poter dominare la natura, ne sottovaluta la sua dipendenza. In questo periodo di quarantena la natura ci ha mostrato come, lasciandole i suoi spazi, fiumi e mari inquinati sono tornati limpidi e prati ormai devastati sono tornati verdi; questo perchè per un tempo limitato l’uomo si è fermato, non ha distrutto con scarichi industriali terra e aria. 

Nell’hinterland napoletano conviviamo da anni con un fenomeno distruttivo che spesso viene quasi messo nel dimenticatoio: la terra dei fuochi, zona a cavallo tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, una volta terra ricca di fiori e scene bucoliche. Le organizzazioni criminali hanno intuito la grande opportunità di lucrare sullo smaltimento illecito di rifiuti e, con la complicità di istituzioni locali e nazionali, hanno trasformato questo Eden in un vero inferno. Il fenomeno è sorto già negli anni ‘80 ed è diventato più conosciuto grazie alle prime dichiarazioni del boss Nunzio Perrella ai magistrati antimafia di Napoli: celebre è stata la sua dichiarazione ‘a munnezza è oro. Sono oltre 60 i comuni interessati che si sono visti privati della fertilità delle loro terre, dopo che diverse famiglie camorriste hanno interrato tonnellate di rifiuti tossici, una vera e propria strage: tantissime famiglie sono ormai condannate a vivere in una terra devastata da rifiuti tossici che ormai sono ovunque, e quindi anche negli alimenti. In queste zone l’aria ormai è calda, maleodorante, un luogo spettrale, e ogni giorno di più, ecco il motivo per cui l’appellativo terra dei fuochi non rende proprio l’idea della gravità della situazione. Lo Stato per anni ha taciuto o ha volutamente taciuto, la connivenza tra Stato e mafie è ormai risaputa, basta pensare come ad esempio, durante le varie emergenze rifiuti nelle varie zone d’Italia e in particolar modo in quelle partenopee, varie discariche abusive vengono utilizzate per versare tonnellate di rifiuti oppure è dimostrata anche da alcune inchieste dei magistrati antimafia di Napoli da cui è emerso che molti protagonisti delle ecomafie si sono candidati poi per appalti di bonifiche del territorio.

Per anni, la camorra ha smaltito ogni genere di rifiuti speciali in discariche abusive o ha bruciato quei rifiuti in roghi tossici, avvelenando così terra e aria. Qualche tempo fa, la compianta Iena Nadia Toffa intervistò al proposito il boss pentito Carmine Schiavone che con le testuali parole “ Andare in discarica significava che distruggere ognuno di quei fusti costava 2 milioni, mentre dandolo ai clan costava 200 mila lire, quel materiale arrivava dalle centrali tedesche, austriache, svizzere. Arrivavano fanghi tossici, coloranti, amianto, piombo, cadmio, e persino scorie nucleari” ha dimostrato quanta crudeltà ma anche quanta stupidità ha avuto la camorra nel corso del tempo. Stupidità si, perchè in nome del Dio Denaro ha dato il via per avvelenare la natura, gli spazi dove tutti noi viviamo, anche gli stessi boss e i loro figli.

La scienza progredisce giorno dopo giorno con novità e tecnologie sempre più sorprendenti, ma l’uomo continua in qualche modo a non coglierne a pieno i benefici. L’obiettivo a cui aspirare, credo sia sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di un sempre crescente sviluppo ma affiancarlo ad un’educazione attenta sull’uso consapevole rispettando la natura. Il rispetto per la legge del cuore dovrebbe essere parte integrante di tutti noi, la natura è il nostro futuro e quello delle prossime generazioni, se rispettiamo l’ambiente rispettiamo noi stessi. La natura è controllabile e modificabile fino ad un certo punto, anche questa impone dei limiti.  Ma l’uomo purtroppo tante volte cerca di superare questi limiti ed è qui che si hanno le catastrofi. Per il solo motivo di trarre benefici economici l’uomo trascura spesso tutto ciò che di vero e bello c’è e può esistere, la natura. Le grandi tecnologie, certo, portano vantaggi a noi uomini, dimenticando e trascurando chi davvero ci ha permesso di esistere e di venire al mondo, ovvero, sempre lei, mamma natura.