Un altro evento ad alto impatto emozionale, messo a segno dal wedding ed event planner napoletano Antonio Toela, che prosegue la sua ‘inarrestabile ascesa tra i professionisti e creativi più richiesti in Italia.
Maurizio è il figlio di Vanessa Cella, la mamma di Torre del Greco deceduta qualche mese fa in seguito ad alcuni interventi di chirurgia estetica, fatto di cronaca su cui sta indagando la Procura di Torre Annunziata. Il party per i 18 anni era uno dei suoi più grandi desideri e la mamma aveva appoggiato e condiviso fortemente questo evento. Da qui, nonostante il grande dolore per la sua scomparsa, il figlio decide di organizzare comunque la festa, in onore ed in memoria di Vanessa, e di affidare ad Antonio Toela la realizzazione e la cura di ogni dettaglio.
Il party si è svolto nella serata di mercoledì al White Pearl, a Casoria in provincia di Napoli, una delle location più ambite tra i cultori delle feste-evento, dove Toela è art-director e wedding “resident”. Il party, a tema “Pose”, la serie Netflix ambientata degli anni ‘80 e ’90, il cui mood è la sostanziale difficoltà di vivere la diversità, ha coinvolto decine di figuranti in costumi dell’epoca, attori, ballerini, drag-queen ed allestimenti di chiaro riferimento alle notti newyorkesi e parigine di quel periodo come mirror-balls, dance-floor luminosa e light-set di grande impatto visivo.
“Immaginare quali saranno le emozioni dei protagonisti di un party e quelle dei loro invitati, è senza dubbio il mio pane quotidiano”, spiega il wedding Toela, “ma quella di ieri è stato qualcosa di più. Un omaggio ad una donna moderna, attenta e aperta, ed al tempo stesso la condivisione del suo messaggio; una festa permeata della sensibilità di Vanessa che, per la felicità e la serenità di suo figlio Maurizio, avrebbe fatto qualunque cosa.”
“Quando mesi or sono, suggerii a Maurizio e alla sua mamma questo particolare tema”, prosegue Toela, “ho immaginato lui come uno dei protagonisti della serie, uno di quei ragazzi costretti a riunirsi in posti molto riservati per ballare liberamente ed essere sé stessi, quasi nascondendosi. E’ stato un lavoro in cui ho fatto ricorso a tutta la mia sensibilità, personale e professionale, che mi ha coinvolto principalmente come individuo.” E conclude: “Il party di Maurizio non doveva e non poteva essere solo una semplice festa, ma l’omaggio di un figlio e di un’intera parte di umanità a questa persona meravigliosa che abbiamo perso solo nel corpo, perchè il suo animo libero, albergherà per sempre dentro di noi e nel cuore di un figlio.”