Redatto da: Gabriele Puzo e Francesco Ventola
Il fenomeno delle scommesse nello sport, è andato negli ultimi anni via via crescendo, fino ad arrivare ad essere un’abitudine quotidiana per milioni di persone. Non è raro, ormai trovare persone che vanno a scommettere sui match.
Al giorno d’oggi con la presenza di numerosi centri scommesse e con la possibilità di poter giocare risultati anche dal proprio smartphone tramite una semplice registrazione, questo fenomeno sembra non abbia nessuna voglia di fermarsi, ma anzi di continuare ad espandersi. Lo sport che attira la maggior parte degli scommettitori è il calcio che fa da re in questa particolare competizione seguito da tennis, corse di cavalli e tutti gli altri.
Più volte, però, nel corso della storia sono venuti fuori veri circoli di partite truccate, allo scopo di far guadagnare a società e a scommettitori del denaro facile. Questo fenomeno delle scommesse truccate avviene solitamente nelle leghe di livello inferiore, come nel caso di Serie D e Lega Pro, ma non sono esenti in vari casi anche la Serie B e la Serie A. Uno dei processi per partite truccate più importante è stato quello avvenuto nel 2006 nella massima serie italiana passato alla storia con il nome di Calciopoli.
Calciopoli è stato uno scandalo sportivo che ha avuto il suo apice nel Luglio del 2006, alla lettura della sentenza definitiva ha visto condannata la Juventus alla retrocessione in Serie B e al ritiro di 2 scudetto, oltre che alla reclusione del presidente di allora Luciano Moggi e dell’amministratore delegato Antonio Giraudo, e ad altre penalizzazioni per diversi top team della massima serie (Milan, Lazio e Fiorentina) e all’esclusione di parecchi dirigenti e arbitri della federazione. Il punto in questione infatti era proprio un presunto connubio tra alcuni dirigenti e i designatori arbitrali, creando pressioni (mediatiche e personali) per ottenere arbitri considerati più “favorevoli” per alcuni match del campionato. Sotto la lente dell’inchiesta finirono ben 19 partite di Serie A.
Andando a ritroso coi tempi possiamo trovare anche lo scandalo del calcioscommesse del 1980, noto anche come Totonero, che vide coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A e B, i quali truccavano le partite di campionato attraverso scommesse clandestine. Le squadre coinvolte e condannate dalla giustizia sportiva furono Avellino, Bologna, Perugia, Milan e Lazio in Serie A, e Palermo e Taranto in Serie B. Le condanne furono le retrocessioni della squadra capitolina e dei rosso-neri e la radiazione del presidente Felice Colombo, oltre che la squalifica di diversi giocatori, alcuni di calibro internazionale, come l’attaccante del Perugia, Paolo Rossi, Pino Wilson, Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, Giuseppe Savoldi, Enrico Albertosi, Stefano Pellegrini. Oppure in maniera analoga il Totonero-bis del 1986, che condannò la retrocessione nella serie inferiore all’Udinese, oltre che vari punti di penalizzazione a società di Serie A, B, C1 e C2 e la radiazione di vari giocatori appartenenti a Perugia, Lazio, Vicenza, Cagliari, Palermo e Triestina.