“Sibilla” è un brano che esplora la complessità della salute mentale attraverso la prospettiva di una giovane ragazza che si sente emarginata. La narrazione mette in luce le esperienze di pregiudizio e solitudine che affronta, evidenziando come la sua condizione possa farla sentire isolata dalla società.
Tuttavia, la canzone rappresenta anche un atto di rivincita. Sibilla decide di abbandonare le maschere che indossa per adattarsi alle aspettative altrui. Questa scelta di autenticità è un potente gesto di resistenza contro un mondo che la disprezza ed esclude. Il messaggio centrale è quello dell’accettazione di sé, incoraggiando l’ascoltatore a riconoscere e valorizzare la propria individualità, senza piegarsi ai compromessi imposti dalla società. In questo modo, “Sibilla” diventa un inno alla forza interiore e alla libertà personale.
Iniziamo conoscendovi meglio: come nasce, artisticamente parlando, il progetto Lapolveriera? E come mai la scelta di questo nome?
Lapolveriera nasce nel 2019, quasi per gioco, dopo un concerto improvvisato in un pub veronese. Da lì, inizia un percorso musicale che intreccia le influenze dei suoi quattro componenti: indie rock e alternativa anni 90’ ma anche sfumature pop e folk. Fin da subito l’obiettivo è scrivere musica originale, con particolare attenzione ai testi delle canzoni. Da qui il nome “lapolveriera” : un mucchio di frasi, pensieri ed emozioni pronto ad esplodere.
“Sibilla” è il vostro nuovo singolo. Qual è la sua storia?
Nel dicembre ‘23 ci siamo presi tre giorni di ritiro sul Lago di Garda per scrivere nuovo materiale. Dei demo registrati in quell’occasione, “Sibilla” è la prima canzone in uscita. Questo brano segna un cambiamento di sonorità rispetto al nostro disco d’esordio, perdendo alcuni tratti più folk, con una decisa svolta verso l’indie. Il testo tratta di salute mentale, un tema che non ci tocca in prima persona, ma di cui riteniamo sia essenziale parlare.
Tre aggettivi per definire la vostra musica
Energica, carica di emozioni e sincera.
Cosa ne pensate della scena musicale attuale? Cosa salvereste e cosa cambiereste?
Sicuramente oggi è molto più facile accedere a praticamente qualsiasi genere musicale, e questo porta a un continuo influenzarsi a vicenda. Tuttavia, sarebbe bello recuperare una dimensione musicale più “underground”, che rischia di svanire all’ombra di servizi di streaming e super festival con biglietti dai prezzi astronomici.
I vostri progetti futuri? Qualche anticipazione?
Nei prossimi mesi saremo impegnati con un tour in giro per l’Italia, porteremo in giro il nostro nuovo EP “Un posto in cui tornare”. E poi chissà… magari verso l’estate uscirà qualcosa di nuovo!