La tua generazione ha perso. E la mia? Il debutto del monologo di Gaia Lucrezia Russo alle Rampe del Salvatore

Prosegue il calendario di appuntamenti settembrini con il teatro e la musica nell’ambito di Riflessi in scena, la rassegna a ingresso gratuito organizzata dal Comune di Napoli alle Rampe del Salvatore di via Antonio Tari, spazio nuovamente aperto al pubblico dopo la chiusura negli anni ’70.

L’appuntamento è per venerdì 22 settembre, ore 21.00 con La tua generazione ha perso. E la mia? Un monologo di e con Gaia Lucrezia Russo, con intermezzi di brani tratti da registrazioni di Giorgio Gaber. Su un palcoscenico dal sapore minimalista, con pochissimi oggetti posti a tracciare il segno di una presenza umana, l’artista porta in scena i dubbi e le paure dell’attuale generazione di giovani, eredi della perdita delle illusioni e con esse forse anche dei sogni.

Dai pensieri di oggi alle registrazioni di ieri, lo spettacolo crea un rimando continuo al grande Gaber.
Il noto cantautore, emblema della sua generazione, dichiarò senza remore che loro avevano perso. L’eredità della sconfitta che ci è stata lasciata induce a chiedersi se è davvero finita o se vi è un modo per rialzarsi e credere ancora in un futuro migliore.

<< Gaber è molto assertivo nelle sue critiche – racconta Gaia Lucrezia Russo – ha la capacità di analizzare una situazione, pur facendone parte, con uno sguardo quasi scientifico. È stato di grande ispirazione per la stesura del mio testo teatrale. Così ho iniziato a lavorarci su, a recuperare vecchie interviste, registrazioni, testi in biblioteca. La soluzione finale al monologo l’ho maturata tra i libri>>.

Napoletana classe 2001, Gaia Lucrezia Russo muove i suoi primi passi nel teatro all’età di 12 anni, iniziando un po’ per gusto e un po’ per gioco alla scuola di Bruno Tramice, per poi passare al Teatro Diana, alla scuola di Cinema ARENA, ritornando infine al teatro, il suo grande amore. Frequenta la Shakespeare school diretta da Jurij Ferrini a Torino, un’accademia con un notevole valore formativo.

<< Torino mi ha dato tanto, una formazione che porterò con me per sempre e un gusto teatrale diverso, più selettivo>>.

Ha debuttato a Torino nell’Amleto con la regia di Ferrini; ha preso parte a set con la direzione di Giorgia Farina, di Francesca Archibugi; ha realizzato dei cortometraggi diretti da giovani registi italiani e stranieri nell’ambito del festival Cinemadamare.