La Regione taglia fondi alla cultura. Teatri in rivolta

SOSPESA LA RASSEGNA POMPEII THEATRUM MUNDI

A cura di Maresa Galli

In conferenza stampa, in luogo della presentazione di “Pompeii Theatrum Mundi”, programmata tra giugno e luglio nel Teatro Grande di Pompei, il direttore del Teatro Mercadante, Roberto Andò, dà invece la ferale notizia della sospensione della consolidata rassegna estiva dello Stabile: – “l’altro ieri, con una telefonata del capo di gabinetto del presidente della Regione Campania, ci è stato comunicato che il contributo Poc di due milioni di euro è stato cancellato. Si tratta di una mutilazione. Siamo l’unico teatro nazionale del Sud, questo è un atto contro il Mezzogiorno e contro Napoli. Non sono state date motivazioni”.

E i fondi saranno destinati ad altro. Il direttore del Teatro Nazionale di Napoli si vede costretto a sospendere la rassegna, che avrebbe festeggiato il sesto anno di successo, per provvedere alla messa in sicurezza del bilancio del teatro. Anche Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, ha espresso rammarico per la vicenda, parlando di “un vero e proprio danno per il territorio” e per il Parco “per aver negato la possibilità di accogliere altri eventi nelle date già impegnate dagli spettacoli”. Sono stati prontamente informati il ministro alla Cultura e il sindaco di Napoli. “Questo teatro ha un significato sociale e rappresenta un mondo di lavoratori”, spiega Andò. L’azzeramento dei fondi potrebbe mettere in discussione i parametri che consentono al Mercadante-Ridotto-San Ferdinando di essere teatro nazionale. “La scelta di tagliare Pompei spetta a noi. Ed è una scelta necessaria per salvare il teatro, che deve restare nazionale”, spiegano il regista e il vicedirettore del Teatro, Stefania Brancaccio. Lina Sastri, giunta in conferenza, apprende al momento della forzata sospensione della rassegna. “Tutto questo è paragonabile alla chiusura di una fabbrica. Spero che in pochi giorni si possa trovare una soluzione”, osserva. Con la triste consapevolezza che il settore stava ripartendo, dopo il fermo di due anni per la pandemia, e in tal modo si ferma una fabbrica produttiva fatta di tanti lavoratori del mondo dello spettacolo. Il sindaco Gaetano Manfredi sottolinea come il teatro Mercadante rappresenti “un’istituzione culturale fondamentale per Napoli: la sua programmazione dà valore alla città proiettandola a livello nazionale. Come Comune e Città metropolitana ci stiamo adoperando per sostenere il Mercadante ulteriormente rispetto al passato con nuovi fondi”. Anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è “al lavoro con il massimo impegno per trovare i fondi aggiuntivi da destinare al Mercadante per supplire, in tutto o in parte, al taglio effettuato dalla Regione”. Dopo i tagli al Teatro di San Carlo e al Teatro Festival, la scure si abbatte sullo Stabile. Ancora una volta si penalizzano il lavoro, le maestranze di un settore che si sta riprendendo, la sua ricaduta sociale e culturale, l’opportunità di investimenti per gli operatori turistici e il conseguente indotto economico. E a Roberto Andò e allo staff dello Stabile giunge la piena solidarietà di un gruppo di intellettuali firmatari di una lettera aperta. In attesa di nuovi sviluppi.