La maglia di Diego contro l’Inghilterra vale 2milioni di euro.

Hodge ha la maglia di Maradona del gol del secolo: “Non è in vendita”

Steve Hodge, ex giocatore della Nazionale inglese, possiede la maglia con cui Maradona segnò il “gol del secolo” nei Mondiali di Messico ’86, proprio contro l’Inghilterra: “Ma non è in vendita, ho un legame affettivo incredibile con questa divisa”

Il “gol del siglo” è sicuramente la rete più iconica della storia del calcio: Diego Armando Maradona che in 10 secondi percorre 60 metri di campo, dribblando 6 avversari (portiere compreso) e segnando l’impensabile. In totale 12 tocchi e 44 passi, era il 22 giugno 1986 e si giocava il quarto di finale del Mondiale in Messico tra Argentina e Inghilterra, match terminato 2-1 per i sudamericani. Il “gol del secolo” fu quello del momentaneo 2-0, realizzato solo pochi minuti dopo la famosa “mano de Dios” sempre di Maradona. La sua maglia di quella partita ha un valore storico incredibile, e a possederla è uno dei giocatori di quella Nazionale inglese sconfitta da Diego. Si tratta di Steve Hodge, uno dei giocatori dribblati da Maradona: <<Mi ha dato la sua divisa nel tunnel dopo la partita, ma non è in vendita. Dicono che io voglia uno o due milioni, ma è tutto falso e lo trovo anche irrispettoso – ha dichiarato l’ex calciatore alla BBC-. L’ho avuta per 34 anni e non ho mai provato a venderla. Ha un incredibile valore sentimentale. Ho avuto persone che bussavano alla mia porta ininterrottamente e il telefono squilla costantemente>>.

Hodge: “Tanta ammirazione per Diego”

Il cimelio si trova quindi in Inghilterra, esposto al National Football Museum di Manchester: “Nessuno mi disse niente allora, nemmeno ci pensavano. Io ho preso la maglia e me la sono messa in borsa. L’ho avuta per 34 anni e non ho mai provato a venderla. Ha un valore sentimentale enorme, nonostante sia legata a un episodio spiacevole. Nel 1986 Maradona ci ha fatto davvero male, e quella gara non sarà mai dimenticata”. Tanto che davanti all’ingresso dello Stadio Azteca di Città del Messico, luogo del gol, ci sono oggi una corona di fiori e una gigantografia di Diego: “Lui era un giocatore fantastico, coraggioso, un leone. Mi chiedono perché non riuscii a corrergli dietro durante quel gol, la verità è che stavamo giocando già da un’ora e non ce l’ho fatta a riprenderlo. Non avevo più aria nei polmoni”.

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