E’ disponibile in libreria e negli store online “UN CAMPARI A VERACRUZ”, il nuovo romanzo dello scrittore Gianni Morelli, edito da Morellini Editore. Dopo “Amori, altopiani e macchine parlanti” (Garzanti) e “Rosso Avana” si completa la trilogia latinoamericana con una straordinaria narrazione intrisa di realismo magico.
Da quale esigenza nasce questo libro?
Non c’è un’esigenza alle origini di questo romanzo, c’è il piacere della scrittura (che a volte diventa una sfida con se stessi), c’è la sfilata delle storie che prendono corpo senza sosta nell’immaginazione, c’è il mio nome sulla copertina, e il sorriso di chi ti viene incontro per dirti che gli è piaciuto.
Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire “Un Campari a Veracruz”, quali useresti?
Onirico, surreale, intimista.
Qual è l’aspetto della scrittura che ti affascina di più?
La potenza, anzi l’onnipotenza. La scrittura non ha confini, come la creatività, non conosce limite prestabilito, come il mare che non si può fermare, non si può “sospendere”.
Quale messaggio speri che i suoi lettori colgano tra le pagine del romanzo?
Che un sogno, un grande sogno, non si può abbandonare per nessuna ragione, non si può trascurare, non si può dimenticare, non si può mettere da parte fino a quando non se ne conosce il finale. Come questo romanzo, appunto.
Stai già lavorando a un nuovo libro?
Sì, a più di uno. Ma se invece fosse un film?