
In occasione dell’uscita del libro “PICASSO – La Mala Arte”, abbiamo avuto il piacere di intervistare Michela Tanfoglio, agente letterario, editor e scrittrice. Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Michela, benvenuta sulle pagine di I Love Magazine. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro, “PICASSO – La Mala Arte”, cosa diresti?
Grazie a voi per avermi donato questa opportunità! Il senso di PICASSO – LA MALA ARTE (La Corte Editore) riassunto in poche righe? Direi il bisogno di condividere il sapere, di ridare voce a un personaggio su cui non si scrive nulla di completo da decenni e di farlo in maniera semplice, ma precisa ed efficace. La necessità di raccontare anche alle nuove generazioni chi era Picasso e perché fu considerato un genio. E poi, e lo ammetto senza troppe remore, il bisogno di sfidare me stessa: la mia vita è fatta di obiettivi: un altro è stato raggiunto.
Da quale idea nasce la copertina del libro?
La copertina nasce dall’occhio esperto del mio editore Gianni La Corte; la sua linea editoriale vanta copertine accattivanti, i lettori fanno sempre cenno a questa sua capacità. Contrattualmente (le copertine le scelgono gli editori) e professionalmente mi sono affidata. Non avrei potuto trovare di meglio. “Lo sguardo di quarzo” di Picasso incanta e ipnotizza.

Che atmosfera si respira in questo libro biografico?
Racconto una vita, l’ho fatto con rispetto. Ho fatto mia la frase che devo essere “al di sopra di ogni giudizio” e, dato il mio temperamento, non è stato difficile evitare il pettegolezzo. In talune parti sono stata chirurgica: la descrizione dei luoghi, delle atmosfere, della produzione artistica e dei grandi personaggi sono state narrate come di buona regola si dovrebbe fare quando ci si cimenta in un saggio biografico e non in un romanzo. Non ho dato voce a nessuno, ho solo messo in luce una storia straordinaria. Vorrei però ringraziare alcune persone: ringrazio il mai dimenticato e amatissimo Carlo F. De Filippis, Adriana Angoletta, Joseph Tomassini, Sandra Moretti, Stas Grawronski, Stefano Lesti, Davide Rondoni; gli editor: Federico Ghirardi, Giovanna Burzio, Athena Barbera e Giulio Pisano; gli uffici stampa: Scardilli Press, di Barbara Scardilli e di Ermes – Ufficio Stampa di Francesca Tamanini e Valeria Zanoni e il mio editore Gianni La Corte, che mi ha dato questa possibilità.
Un progetto a cui vorresti dar vita, prima o poi…
Trovare il modo di rendere i miei autori i più felici tra gli scrittori! Far sì che ogni loro parola venisse letta, compresa e adorata! Sembra utopistico, e di certo lo è, ma ce la sto mettendo tutta. Il lavoro, dopo la famiglia, per me è tutto. Amo ciò che faccio, amo le persone con cui collaboro. La mia ambizione più grande è concludere questa esistenza con il sorriso sulle labbra, e pensare che tutto quello che potevo dare l’ho dato. Forse il progetto di essere felice, un giorno, lo realizzerò…
Dove ti porterà il tuo amore per la carta e la penna? Su cosa stai lavorando?
Domanda molto audace (ride!). Non posso dire nulla, “pena la tortura”, ma ci saranno altre produzioni in arrivo. Stesso mood, ma più esperienza e tanta voglia di raccontare l’immortalità!