Immigrati clandestini a Napoli:
le misure di contenimento individuate per la zona rossa valgono solo per gli italiani!
…..e intanto per l’ inattività delle forze pubbliche e delle istituzioni proliferano zone franche, dove l’unica certezza è la costante elusione delle regole stabilite in materia di igiene e sicurezza.
“ Urgono immediati interventi repressivi e la certa applicazione delle misure sanzionatorie”.
Riceviamo e pubblichiamo dallo studio legale Vizzino il seguente esposto.
Il presente atto ha la finalità di porre formalmente all’attenzione degli Organi di indirizzo indicati in epigrafe gravi accadimenti che ormai da mesi minacciano la sicurezza e la incolumità dei cittadini nella zona Piazza Garibaldi in Napoli, nelle strade e nei quartieri ad essa adiacenti, affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti, adottare le misure consequenziali e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti.
Al contempo si segnala immediatamente la necessità dell’intervento della Pubblica Autorità per la pronta risoluzione delle vicende descritte, attesa la presenza di condotte che si ritengono contrarie alla legge e che non sono oltremdo tollerabili.
Fatto
L’esposto che si propone è atto doverso per denunciare quanto, senza alcuna remora, si verifica nel pieno centro della città di Napoli, e più precisamente in Piazza Garibaldi, importante spazio urbano, centro nevralgico della città e punto di arrivo di turisti e pendolari, anche oggetto di recente e radicale riqualificazione urbana da parte della Amministrazione comunale, ma, nonstante ciò, ancora “terra di nessuno” ove l’unica costante è la sovranità della illegalità.
Gli onesti cittadini che ivi abitano o svolgono la loro attività lavorativa da sempre sono costretti a metabilizzare fenomeni di diffusa criminalità, oggi ancor più accentuati da episodi di violenza particormente gravi, aventi spesso come protagonisti molto spesso clandestini – irregolari che, in spregio a qualsivoglia controllo, hanno dato vita a comunità sub statali “autogestite” e traffici economici illegali ed elusivi di qualsiasi obbligo fisacale.
Ma non solo.
Ciò che desta maggiore preoccupazione, oggi, è la presenza incontrollata di clandestini e non che non rispettano alcuna delle misure antipandemia, disposte dal governo centrale e locale, per contenere il contagio da Covid 19, accalcandosi in imprudenti assembramenti ed evitando accuratamente l’uso dei sistemi di protezione, le mascherine, che sono obbligatori.
Ciò evidentemente in danno di chi invece le regole le rispetta e che suo malgrado non può non sentirsi minacciato dal rischio di infezioni e contagio virale da Covid 19 che hanno così agio di circolare e proliferare indisturbati.
Quanto descritto assume poi i contorni di una vicenda quasi grottesca a pradossale se si considera che, con l’istituzione della zona rossa nella regione Campania, le limitazioni conseguenti hanno investito solo gli onesti cittadini campani, che hanno dovuto, ancora una volta, rimodulare la loro esistenza assecondando le esigenze imposte da factum principis, con non trascurabili disagi sul piano morale, esistenziale ed economico.
Invece, “le comunità autonome degli irregolari” non hanno patito alcuna limitazione, contunuando a praticare attvità sociali di gruppo, che sin dalla mattina li vedono impegnati nelle nuove gadinate di Piazza Garibadli e sopratutto a svolgere, indisrutbati, l’attività economica che si pratica nei mercati paralleli ed illegali.
E, come se non bastasse, con le misure di coprifuoco, vista la ridottissima affluenza nelle strade e l’immagine spettrale che anzitempo assume la città, sembrano essere ancor più favoriti fernomeni di scippi e rapine.
I fatti di cui sopra sono stati più volte denunciati dallo scrivente alle autorità competenti e mediante immediata richiesta di azione delle forze pubbliche, senza tuttavia ricevere mai adeguato riscontro dai destinatari, che hanno manutenuto un compotamento assolutamente silente ovvero hanno offerto giustificazioni inaccettabili, dalla incompetenza a poter agire, alla mancanza di idoena strumentazione per poter intervenire.
Il tentativo di sensibilizzare i destinatari delle istanze è stato incessante e scandito in più momenti che meritano di essere portati all’attenzione perchè in grado di far comprendere gravi crtiticità del nostro sistema, che purtoppo, in significative circostanze, omette di essere vicino alle esigenze dei propri cittadini.
Nel mese di luglio 2020, in particolare con un documento estreamamente dettagliato sono stati esposti episodi circostanzaiti di illegalità sulla base dei quali si è formualata espressa richiesta/proposta affinchè fosse ATTUATO UN CENSIMENTO PER INDIVIDUARE I SOGGETTI EXTRACOMUNITARI e fosse assicurato l’intervento dell’esercito.
Alla base sono state rilevate le numerose problematiche affliggenti la zona di interesse, precisamente individuate come segue:
- IL CRIMINE “IRREGOLARE”
Ad emblema di tale criticità è stata narrata una sconcertante vicenda avente quale vittima di un’aggressione un’infermiera anti-Covid in pieno giorno nei pressi della stazione centrale ad opera di un senegalese irregolare di 20 anni; o anche l’episodio di violenza coinvolgente una turista argentina in stato di gravidanza, presa di mira da alcuni malviventi stranieri.
Inoltre, sono state raccolte e riferite le grida di protesta di un noto Giudice di Pace di Napoli che in più occasioni aveva denunciato alle Autorità competenti episodi di borseggi e rapine di cui era stata vittima perpetrati da extracomunitari di colore in zona Piazza Garibaldi. Dalle dichiarazioni ascoltate è emerso un livello di preoccupazione molto elevato in quanto tali condotte criminali erano accompagnate da minacce e violenze verbali ai danni della malcapitata; nonostante la gravità delle condotte narrate il grado di maggiore sconforto è emerso in riferimento alla all’impotenza delle Autorità allertate che, oberate dalle richieste, non riescono ad assicurare ai cittadini la sicurezza e la repressione richieste dai cittadini.
A questo proposito, si è segnalata anche la sconcertante esperienza di un avvocato del Foro di Napoli che ha testimoniato un episodio di inaudita violenza a Piazza Garibaldi. Al termine della giornata lavorativa, verso le 20:30 circa, ha raccontato di aver visto due extracomunitari che, dopo una accesa discussione, si colpivano a vicenda muniti di lunghe spranghe di ferro. La donna, intimorita e spaventata, allertava telefonicamente le Forze dell’Ordine denunciando il grave episodio di violenza. Subito dopo, attraverso l’utenza telefonica mobile recante n. 339*******, richiedeva anche l’intervento dell’ambulanza del 118, reputando necessario un loro soccorso in quanto uno dei due soggetti coinvolti nella rissa sanguinava copiosamente avendo riportato numerosi pugni e colpi alla testa. Durante il colloquio telefonico con un’operatrice del 118 raccontava le dinamiche dell’aggressione e sottolineava l’urgenza di un tempestivo intervento ma, con suo enorme stupore e rammarico, subiva minacce di denuncia penale per procurato allarme in quanto il suddetto soccorso sarebbe arrivato solo se la stessa si fosse personalmente sincerata dell’effettiva volontà dell’aggredito di voler ricevere assistenza e cure mediche. Nonostante le ripetute richieste di intervento nessuna Autorità interveniva sul luogo teatro dell’aggressione.
Tali fatti, a parere di scrive, gravissimi fanno emergere due aspetti sconcertanti e sconfortanti. Da una parte si denota un atteggiamento quasi di indifferenza e negligenza delle Autorità e delle Forze dell’Ordine che manifestano gravi carenze e inadempienze nel dispiegare i loro interventi sul territorio; dall’altro la mortificazione di apprendere che il comportamento solerte e integerrimo di un giovane cittadino venga svilito e privato del suo valore etico e morale attraverso sedicenti e pretestuose minacce di denunce penali.
Dal che, al fine di prevenire determinate condotte illecite, si è sottolineata l’opportunnità, nel documento citato, di prevedere il potenziamento dei dispositivi di sorveglianza come le telecamere le quali in molte occasioni si sono rivelate uno strumento decisivo per assicurare alla giustizia i responsabili di atti di microcriminalità. Si è fatto invito a incrementare la presenza sul territorio della Polizia Municipale, valido baluardo con i suoi poteri in materia di tutela ambientale, commercio, pubblici servizi e attività ricettive, igiene e sanità pubblica, in collaborazione con le strutture sanitarie; si sono raccomandati più frequenti interventi di sequestro immediato e distruzione della merce contraffatta commercializzata nell’area in questione.
Si è sottolineato, altresì il dilagante il fenomeno degli “affari” gestiti dagli extracomunitari irregolari, per cui le strade e i marciapiedi di Piazza Garibaldi sono trasformati in veri e propri mercatini e bazar della contraffazione a cielo aperto, con grave pregiudizio economico per i titolari delle attività economiche del luogo e per i commercianti della zona e che di fatto si rende difficile la vita ai residenti.
Non meno rilevante, si è denunciata la evidente occupazione abusiva del suolo pubblico, invaso da mercatini improvvisati, di dubbia liecità, finalizzati alla vendita di prodotti di scarto rinvenuti nei cassonetti della spazzatura, o anche oggetto di furto, con chiaro detrimento della immagine cittadina e pericolo igienico-sanitario.
Tutto ciò oltreutto determina anche un preciso e misurabile danno economico, nella misura in cui i residenti e coloro che con sacrificio hanno acquistato immobili e investito nella zona assistono inermi alla svalutazione degli stessi con il relativo crollo del mercato immobiliare.
- UNA PANDEMIA FUORI CONTROLLO
Si è formulato invito a prestare attenzione, già in quell’occasione, alla elusione delle normative anticovid soorattutto da parte dei clandestini. Si ricordi che, per costoro, il Legislatore ha previsto la predisposizione di Centri di accoglienza; in tali sedi i soggetti dovrebbero ricevere un primo soccorso mediante visite mediche e screening anamnestici su uomini, donne e bambini al fine di individuare eventuali patologie o infezioni. Accade spesso, difatti, che all’interno delle precarie imbarcazioni utilizzate quali mezzi per raggiungere le nostre rive, si propaghino infezioni e malattie epidemiche che trovano la loro fonte nella carenza totale di norme igieniche, servizi sanitari e acqua potabile. La violazione delle norme in tema di ingresso nel nostro paese, come emerge da inchieste e servizi giornalistici, porta invece extracomunitari irregolari a vagare per la Penisola apparentemente senza meta.
Per questo motivo si è chiesto di prevedere, con urgenza, alla somministrazione obbligatoria di tamponi per screening dei contagiati dal Covid-19 e, in caso di positività al tampone, di creare un sistema in grado di risalire a tutti i contagi; si è auspicato all’utilità dell’ allestimento di presidi medici per effettuare, nelle aree più a rischio, visite mediche specifiche onde prevenire il diffondersi di eventuali epidemie e malattie infettive.
Sopratutto si è suggerita caldamente la previsione di un censimento obbligatorio dei soggetti che entrano nel nostro territorio clandestinamente, atto a corpire tutto il territorio nazionale prevedendo l’identificazione e foto-segnalazione dei soggetti censiti. Ciò anche per poter ridurre la tensione sociale indotta, talvolta artificiosamente, nei confronti degli irregolari.
- IL CENSIMENTO OBBLIGATORIO
Volendo fotografare la situazione in maniera ancora più dettagliata e ricordando come Piazza Garibaldi e la zona di Porta Nolana rappresentino il fulcro del collegamento tra la città e la provincia napoletana, si è anche rivolto caldo invito a prestare attenzione al sovraffolamento ed al degrado dei mezzi pubblici, occupatati prevalentemente proprio da extracominitari irregolari. Ogni giorno, infatti, si riversa a Piazza Garibaldi e dintorni una moltitudine di extracomunitari irregolari in cerca di lavoro o di facili occasioni di guadagno, che viaggiano stipati all’interno dei vagoni dei treni o nei pullman, in tanti senza titolo di viaggio, contribuendo al degrado e al deterioramento delle strutture stesse. L’unica soluzione possibile per regolamentare questi afflussi- si è detto- sarebbe quella di istituire dei veri e propri presidi di controllo con personale qualificato che renda un servizio di vigilanza e controllo costante all’interno dei mezzi di trasporto e all’esterno delle stazioni ferroviarie. Il corpo di vigilanza avrebbe anche il ruolo di censire e identificare tutti gli extracomunitari nei loro spostamenti; vigilando pure sul rispetto delle norme igieniche, controllando la regolarità dei titoli di viaggio, impedendo e reprimendo condotte illecite.
- IL PROBELA DELLE LOCAZIONI IN PIAZZA GARIBALDI E NEI QUARTIERI ADIACENTI.
Non meno rilevante, si è chiesta l’attenzione in ordine ad un’altra probelmatica afferente alla locazione di immobili nella zona oggetto di interesse.
In vero è un dato estreamente critico quello secondo cui un numero sempre maggiore di proprietari di immobili aderiscano alla prassi di affittare i loro appartamenti, talvolta monolocali, nominalmente a singoli o a coppie extracomunitarie, ma di fatto a gruppi di stranieri privi di regolare permesso di soggiorno. Tali soggetti, spesso con l’accondiscendenza dei proprietari, accettano di vivere in veri e propri tuguri contraddistinti da condizioni igieniche pessime, in monolocali che non rispettano alcun requisito minimo per la salute e la sicurezza delle persone: interi gruppi di famiglie si ritrovano a condividere lo stesso tetto ammassandosi all’interno di queste case che, spesso, non sono dotate nemmeno di servizi igienici adeguati e, talvolta, di collegamenti fognari.
Alcuna tolleranza può essere concessa nei confronti della sovraffollata promiscuità di tali ambienti e delle inaccettabili condizioni di vita. Autorità Sanitarie e Municipali sono tenute a disporre controlli capillari al fine di individuare e reprimere le condotte illecite e contrarie al nostro ordinamento. La garanzia del diritto alla salute non può prescindere da un intervento deciso volto alla regolamentazione specifica in materia di locazione di immobili ad extracomunitari allo scopo di porre fine alla prassi dei super affollamenti all’interno delle abitazioni. A questo proposito, si è richiesta anche la partecipazione assidua delle ASL, dei Comuni e della Polizia. Infine, si è chiesto l’intervento dell’Agenzia delle Entrate al fine di contrastare i comportamenti fiscalmente non corretti con particolare riguardo al fenomeno delle locazioni di immobili.
- UN NUOVO PERICOLO DALL’EST EUROPA
Ancora, si è sottolineato l’incombere di una ulteriore minaccia per la salute e la sicurezza pubblica del nostro Paese, rappresentata dal vertiginoso aumento di persone affette da Covid- 19, originarie dei paesi dell’Est Europeo ed in particolare della Romania, rientranti in Italia. Infatti, sono moltissime le colf e le badanti, occupate in Italia soprattutto nel campo dell’assistenza domiciliare, che, nel periodo successivo al lockdown, con la ripresa economica, hanno fatto ritorno nel nostro Stato dai loro paese di orgine. Ciò ha provacato rischio concreto di contagi e focolai in danno a persone anziane e case di cure assistenziali. A dare fondamento al timore manifestato, si è immediatamente attenzionato un caso grave varificatosi a Conca della Campania, un piccolo paese in provincia di Caserta, che ha vissuto uno stato di allerta massimo in quanto una donna proveniente dalla Romania ha contagiato un povero anziano che accudiva. Il contagio, poi, si è esteso anche ai membri della famiglia dell’anziano generando panico nella comunità. Il Sindaco del paese ha disposto la immediata sospensione di sagre, manifestazioni e eventi pubblici, mettendo in quarantena i contagiati e rafforzando le misure di distanziamento sociale e l’uso della mascherina.
A fronte di tali evidenze, si è chiesto un intervento sinergico teso alla collaborazione anche da parte di amministratori di condominio che, con l’aiuto dei servizi di portierato, dovrebbero prevedere un sistema di controllo del personale di assistenza e dei collaboratori domestici che quotidianamente svolgono attività lavorativa. Sempre in tema di sinergia e collaborazione si è richiesto l’intervento dell’Ispettorato del lavoro che, in virtù delle proprie competenza e della possibilità di avere accesso a un quantitativo utile di informazioni, potrebbe contribuire all’esigenza di censimento e monitoraggio soprattutto dei soggetti provenienti da paesi a rischio.
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Purtoppo, nonostante la criticità delle evidenze esposte, nessuno dei destinatari delle tante denunce ed istanze ha mai assunto una posizione ed addottato provvedimenti conseguenziali, con gravissima lesione dei diritti- in primis quello alla salute- e degli interessi dei cittadini.
Ma è un dato che la problematica dell’immigrazione clandestina, quale dolorosa piaga che affligge da decenni la città di Napoli, comporti risvolti sociali e morali che non possono più essere ignorati. Come si apprende da notizie di cronaca giudiziaria, a trarre vantaggi economici da questo fenomeno sarebbero non solo certi proprietari di immobili, ma anche professionisti che, operando in rete, procurano i permessi di soggiorno agli stranieri richiedenti; la concessione avviene, di solito, dietro il pagamento di ingenti somme di denaro destinate all’arricchimento anche di titolari di aziende che fittiziamente assumono il soggetto extracomunitario.
A pagarne le conseguenze sono i cittadini napoletani e tutti coloro che, ligi ai propri doveri sociali e contributivi, vedono compressi i loro diritti.
Temporeggiare ancora sarebbe letale per un Paese e una popolazione già messi a dura prova dalla prima ondata del coronavirus. Le proteste e i timori dei cittadini si rivolgono soprattutto al Governo e al Ministro della Salute affinché predispongano immediatamente misure precauzionali estreme quali l’isolamento e i tamponi obbligatori per tutti coloro che provengono dalle zone a rischio, da una parte, e dall’altra alle Forze Pubbliche perchè diano concreta attuazione alle misure repressive.
- CONDIZIONI INDECOROSE E VAGABONDAGGIO INCONTROLLATO A PIAZZA GARIBALDI
Piazza Garibaldi, importante spazio urbano, centro nevralgico della città e punto di arrivo di turisti e pendolari, recentemente è stata oggetto di una radicale riqualificazione urbana da parte della Amministrazione comunale. A tale opera di restyling purtroppo non ha fatto seguito l’auspicato rilancio sociale, ambientale e culturale dell’area. Degrado e criminalità continuano a caratterizzare la zona e i residenti, esausti, segnalano quotidianamente disagi e criticità. Nonostante la trasformazione morfologica, Piazza Garibaldi rappresenta in pieno il doppio volto della città di Napoli. Purtroppo la riconversione del territorio non è bastata a porre un freno al già dilagante fenomeno di vagabondaggio e accattonaggio a cui si è costretti ad assistere quotidianamente e di cui sono vittime i residenti e non solo loro. In Piazza Garibaldi e nelle zone limitrofe è stato riscontrato un aumento vertiginoso di soggetti extracumunitari senza fissa dimora ammassati in rifugi di fortuna che di fatto rendono invivibile la Piazza oltre che rappresentare un’immagine indecorosa della città. Passeggiando nei pressi della suddetta area infatti si assiste a scene degradanti di soggetti che, abbandonati totalmente dalle Istituzioni e dalle Associazioni di volontariato vivono in condizioni di assoluta indigenza e in assenza di qualsiasi norma sull’igiene.
Lo Studio Legale Vizzino, molto sensibile alla tematica sociale e umana, ha più volte allertato le Forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia Municipale) tuttavia non sortendo alcun intervento o risposta concreta da parte di queste ultime. Ognuno, di fronte alle incalzanti richieste e denunce telefoniche e di persona, non ha perso l’occasione per imputare ad altri Enti assistenziali o Forze di sicurezza pubblica le suddette responsabilità in ordine a tali fenomeni.
Un caso particolarmente grave e deprecabile riguarda quello di una signora clandestina che ormai da anni vive abbandonata a sé stessa, in condizioni igieniche del tutto assenti, stipata in una zona di Piazza Garibaldi, esposta alle intemperie e protetta solo da alcune coperte stese a terra. Con riguardo a questa signora, sono state allertate più volte le Forze dell’Ordine ed è stato richiesto anche l’intervento degli Assistenti Sociali. Purtroppo, tutto ciò non è bastato a sollecitare nessun tipo di intervento né a smuovere la sensibilità di nessun ente assistenziale.
La situazione registrata a Piazza Garibaldi è molto grave e necessita di provvedimenti urgenti affinché possano essere rispettate le norme igieniche e possa essere garantito per tutti i cittadini il diritto alla salute.
Agire non è più semplicemente un obbligo ma è una questione imprescindibile per la nostra salute e per la nostra sicurezza.
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LA SECONDA ONDATA. VIOLAZIONE DELLE MISURE ANTICONTAGIO. PERVICACE INERZIA DELLE AUTORITA’ E DELLE FORZE PUBBLICHE.
Quanto esposto nei mesi scorsi oggi vale ancora di più, perché, come accennato in premessa, con l’istituzione delle nuove misure atte a fronteggiare la cosiddetta seconda ondata dell’emergenza epidemiologica, non solo continuano ad essere del tutto fuori controllo il tracciamento degli immigrati irregolari ed i dati dei contagi ad essi afferenti, ma sopratutto ci si trova ad assistere impotenti alla costante elusione di tutte le norme anticovid da parte sopratutto dei soggetti extracomunitari e/o di tutti coloro che vivono in una situazione di illegalità, nella zona di Piazza Garibaldi.
Ricordiamo che il dato emergenziale, subito dopo il periodo estivo, ha raggiunto un livello tale da costringere il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a firmare una nuova ordinanza per contrastare la diffusione del coronavirus sul territorio regionale. Il provvedimento in esame ha previsto un inasprimento delle sanzioni pecuniarie per tutti coloro che saranno colti senza mascherina nei luoghi in cui ne è previsto l’uso obbligatorio. Oltre alla multa, è stato previsto anche l’obbligo di quarantena per chi arriva in Campania dall’estero, il blocco dei mezzi pubblici qualora qualcuno dei passeggeri venga sorpreso senza mascherina, il mandato alle Aziende Sanitarie di individuare alberghi Covid da riservare alla quarantena di pazienti asintomatici e l’invito alle forze dell’ordine e le polizie municipali a controlli rigorosi nelle situazioni di assembramento, e nelle quali, al chiuso, i cittadini non indossino la mascherina (negozi, supermercati, bar, esercizi commerciali, locali pubblici e così via).
L’ordinanza del Presidente della Regione, nonostante tutta la sua portata repressiva e coercitiva, non è stata mai realmente applicata a Piazza Garibadi e certamente non nei confronti dei cittadini stranieri.
Il 3 novembre 2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato Dpcm contenente le nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre 2020. Il nuovo Dpcm ha individuato tre aree – gialla, arancione e rossa – corrispondenti ai differenti livelli di criticità nelle Regioni del Paese e per le quali sono previste misure specifiche. Nella fascia riservata alle Regioni a rischio di massima gravità, con scenario 4 (Area rossa) sono concentrate le misure più restrittive.
All’esito dell’osservazione dei dati del monitoraggio ISS relativo alla settimana dal 2 all’8 novembre, e dopo il parere del Comitato tecnico scientifico, la situazione epidemiologica campana è stata categorizzata nel livello d’allarme massimo, dove le misure anti coronavirus sono le più rigide.
Tali disposizioni, tuttavia, si sono rivelate più rigide solo per i cittadini Italiani o, fra i cittadini italiani, solo per quelli che vivono nella legalità, perchè le regole anticontagio, nella “zona franca” di piazza Garibaldi, si sono rivelalte nuovamente una chimera, mentre hanno continuato a dilagare degrado e pericolo igienoco- sanitario ed a proliferare illecite attività economiche “parallele”.
Si è dunque palesato un vero e proprio squilibrio sociale sfociante in ingiustizie e soprusi nella misura in cui le regole e le sanzioni previste dalle Istituzioni e dal Governo vengono applicate solo a una parte della popolazione mentre per stranieri ed extracomunitari vige un assoluto disinteresse e abbandono.
Ciò evidentemente perchè le Istituzioni e le forze dell’Odine sono state e sono assenti.
Ne sono prova il dinego ingiustificato o il silenzio addotti ad ogni sollecito dei cittadini che più volte, anche tramite lo scrivente, hanno chiesto interventi a tutela della loro sicurezza e della legalità.
In particolare si è segnalato con preoccupazione, ma senza esito, quanto si registra nei pressi dei mercati della Maddalena, ove quotidianamente si riversano e si aggregano, senza utilizzo alcuno dei dispositivi di protezione e senza mantenere il distanziamento sociale, moltissimi irregolari o anche cittadini italiani Quivi, gli avventori trovano vita assai facile in un territorio in cui vi è poca presenza delle forze dell’ordine, che di conseguenza non procedono ad elevare loro contravvenzioni.
In un primo momento, lo scrivente, dopo svariati vani tentativi di contatto telefonico, è riuscito ad interloquire con un addetto al centralino della Polizia Municipale il quale, in maniera sufficiente e sbrigativa, ha riferito sulla impossibilità del Corpo di Polizia di intervenire perché si trattava di “…casi di non pertinenza di quell’Ufficio…”
Ricevute tale deludente giustificazioni, chi scrive, ha ritenuto opportuno rappresentare le proprie doglianze, anche tramite posta elettronica certificata.
Tuttavia, nonostante ripetuti solleciti inoltrati a mezzo p.e.c. in data 3, 4 e 5 novembre u.s. sia alla Polizia Municipale che all’indirizzo p.e.c. istituzionale del Comune di Napoli, la pericolosissima aggregazione “selvaggia” delle zone prospicienti a Piazza Garibaldi non è mutata in alcun modo.
A ciò si aggiunga, inoltre, che agli avventori dei mercati della Maddalena, si uniscono le centinaia di persone in transito da e per la stazione di Napoli Centrale; ciò, in uno a quanto sin qui detto, renderebbe esponenzialmente estendibile il possibile contagio anche ad altre zone del territorio nazionale.
Per tutte le descritte criticità e, soprattutto, per la tutela della salute di centinaia di cittadini rispettosi delle legge, che si nono rivolti alla scrivente in qualità di legale, si è già presentato esposto dinanzi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli volto all’accertamento della sussistenza di delitti colposi contro la salute pubblica, ex art. 452 c.p.
Ma non solo.
E’ da segnalare anche il preoccupante fenomeno dei senzatetto che è particolarmente incidente nella zona della quale ci occupiamo e che non è in alcun modo mappato.
Nonostante lo stato igienico evidentemente precario in cui versano i clochard e che rappresenta anche un rischio sanitario collettivo, specialmente in questa fase epidemiologica, mai nessuna autorità debitamente compulsata ha inteso intervenire all’uopo accompagnando gli stessi in centri di ricovero. Nemmeno si è mai reso operativo in centro destinato alla loro quarantena.
Si badi, non si è chiesta una protezione dai senzatetto, ma per i senzatetto che sono le categorie sociali più vulnerabili, non solo in tempo di COVID-19,
È difficile mappare la presenza dei senza dimora, perché il fenomeno è fluido. Ma non è impossibile, perchè in altri paesi stanieri, si veda ad esempio la Germania, sono state adottate misure per elaborare dati informativi su tali categorie, colmando gravi deficit a livello nazionale e locale.
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Ebbene, alla luce di tutto quanto riferito, poiché
- nel contrasto alla diffusione del Covid-19 è fondamentale che non esistano zone franche dove sia assente qualsivoglia controllo e dove la reiterata violazione delle disposizioni non sia oggetto di puntuali repressioni e sanzioni;
-la norma penale di epidemia colposa esiste nel nostro codice penale, collocata tra i delitti contro la incolumità e salute pubblica, e potrebbe essere applicabile alle fattispecie di cui trattasi ed anche in relazione a condotte omissive;
- è diritto ed interesse dei cittadini essere tutelati dalle Istituzioni;
Si invitano i desinatari del presente esposto ad esaminare attentamente tutti i fatti innanzi narrati, valutandone i profili di illiceità ed adottando, con immediatezza e secondo le rispettive competenze, i provvedimenti consequenziali.
Avv. Emma Vizzino
Avv. Caterina Santangelo
) Avv. Riccardo Vizzino