Chissà quante volte avrete sentito magari dalla vostra mamma frasi del tipo “ Mangia, c’è tanta gente che desidera ciò che tu invece rifiuti ! “ vero? Ma questo è un dato allarmante che ci dovrebbe far riflettere sulla nostra responsabilità di preservare il genere umano in condizioni dignitose, cioè di rispettare tutti allo stesso modo.
Lo spreco alimentare è un problema globale che riguarda tanto i Paesi ricchi quanto quelli poveri, tanto i produttori quanto i consumatori, e le sue implicazioni sulla nostra salute e su quella del nostro Pianeta sono davvero tante!
Ma andiamo con ordine: per spreco alimentare si intende lo scarto di tutti quei prodotti legati alla catena agroalimentare che non hanno ancora esaurito il loro potenziale. In parole povere: spesso si butta del cibo che poteva ancora essere mangiato. Quante volte abbiamo gettato un yogurt solo perché “vicino” alla data di scadenza? Quante volte abbiamo fatto lo stesso con frutta e verdura solo perché ci sembravano “brutte”? E passiamo ai dati: si calcola che nella spazzatura di casa finiscano circa 8 miliardi di euro all’anno, ovvero circa 30 euro al mese a famiglia per 600 grammi circa di cibo sprecato. Gli alimenti più soggetti a spreco sono risultati, nell’ordine, verdura, latte/latticini, frutta, prodotti da forno, pasta, riso e cereali, carne e derivati. Un anno di spreco alimentare in Italia sfamerebbe quasi 44 milioni e mezzo di persone. Non c’è da meravigliarsi, allora, nel pensare che gli sprechi alimentari nel mondo potrebbero arrivare a sfamare l’intera Africa!
Si, ma cos’è lo spreco alimentare?
E’ un problema emergente, aumentato, e di molto, con la crescita economica, che coinvolge l’utilizzo eccessivo e non controllato di tantissime risorse come l’energia, l’acqua, la terra, con effetti nocivi sulla salute e sulla qualità della vita. Dal 2016 è in vigore in Italia la legge Gadda n. 166/2016, una legge importante che adegua l’Italia agli altri stati europei, ad oggi più avanti in merito di politiche antispreco nel campo alimentare, una legge che prevede interventi per la riduzione degli sprechi nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari in surplus, attraverso sgravi fiscali per chi li recupera e/o dona ai fini di solidarietà sociale; sono previste agevolazioni per chi contribuisce alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e sulle risorse naturali con azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti e a promuovere il riuso e il riciclo dei prodotti.
Parlando di alimentazione, non posso non parlare dei vizi alimentari, tipici di una società consumistica come la nostra! Fino ad alcuni decenni fa non solo non si buttava via nulla ma l’idea proprio di spreco era inconcepibile. Tanti soldi e benessere non c’erano prima, mettere un piatto caldo a tavola era un sacrificio enorme, le massaie di una volta lo sapevano bene, e, come grandi economiste, riuscivano a ricavare anche da pochi ingredienti dei piatti per sfamare un’intera famiglia, e anche molto buoni!
Studiare e ricordare il passato, anche attraverso la cucina degli avanzi, non è tanto da intendersi come una questione di romanticismo legata al recupero nostalgico del ricordo di come eravamo, è piuttosto una questione culturale ascrivibile alla necessità di ritrovare uno stile di vita più appropriato, così da poter contrastare il fenomeno dello spreco che oggi ha assunto proporzioni inaccettabili.
Fermi tutti, la mia mente comincia a fantasticare, a viaggiare verso la meta dei ricordi … la cucina degli avanzi, o cucina povera, l’ho provata anch’io, e non nascondo che la mangio ancora alle volte, e con estremo gusto! Da buon napoletano non posso non citare la famosissima frittata di maccheroni ad esempio, che altro non è che un riciclo di avanzi di pasta e tra l’altro è anche molto versatile perché può risolvere in extremis un pranzo ma la si può anche servire a un picnic magari, come antipasto. I bambini hanno i loro gusti, è vero, ma devono anche imparare a mangiare tutto, non soltanto per una questione di benessere fisico ma anche di spreco alimentare. Seppur non sono un genitore, io prenderei spunto da una mia idea per educare i più piccoli: cosa? Fare una giornata degli avanzi! Mettere insieme la creatività di tutta la famiglia per organizzare un menù tutto fatto di avanzi può essere una sfida, ma neanche così difficile: i bambini saranno lieti credo di essere gli chef di queste ricette salva-spesa insieme a mamma e papà!
Tocchiamo ora un altro punto della nostra breve indagine, i prodotti cosiddetti a Km 0 … ovvero i prodotti dell’alimentazione che vengono lavorati e servizi nel medesimo posto di produzione; è diventato un sinonimo di cibo fresco, biologico, tradizionale, tipico della località in cui viene consumato. Comprare prodotti a km 0 significa mangiare alimenti freschi, genuini e salutari che non hanno avuto bisogno dell’aggiunta di conservanti e altre sostanze chimiche.
Riflettiamo: fino a pochi anni fa si comprava la frutta dal fruttivendolo sotto casa. Ieri era quasi impossibile trovare le fragole a ottobre ed i cavolfiori a luglio, si andava dal macellaio di fiducia e nel piccolo negozio di alimentari all’angolo. L’arrivo dei Centri Commerciali tra gli anni ’80 e ’90 dove in un’ora è possibile trovare tutto quello che si vuole con la possibilità di spaziare tra i continenti, ha portato l’italiano ad allontanarsi dal scegliere l’economia locale.
Ed eccoci ad un ultimo punto, la conservazione del cibo contro gli sprechi! Da decenni a questa parte, i migliori alleati per la conservazione dei cibi freschi sono frigorifero e freezer. Alimenti come carne, pesce, latticini, verdura e alcuni tipi di frutta sono da riporre con cura in questi elettrodomestici per garantirne una maggiore durata nel tempo. Ciò non toglie, però, che si debbano seguire delle regole di base anche nel modo in cui si sistemano i vari cibi. Organizzare bene il proprio frigo è uno dei 10 comandamenti dell’alimentazione responsabile. La regola da seguire è semplice: ogni cosa al suo posto! Per farla breve, è importante suddividere gli alimenti per categoria, secondo le zone di temperatura. Non tutti sanno che i nostri frigoriferi sono divisi in diverse zone e ognuna ha una temperatura diversa. In ogni frigo, c’è la zona fredda, la zona fresca, la zona moderata e, di solito, anche i cassetti. Per organizzare bene il frigo e eliminare gli sprechi, è importante scegliere il giusto ripiano.