Vi starete chiedendo, ma chi sono i Madonnari?
I madonnari sono artisti di strada, così chiamati dalle immagini, soprattutto sacre e principalmente Madonne, che sono soliti disegnare per strada. Il termine è di probabile origine centro-italiana. Il madonnaro è un artista ambulante nomade che si sposta da un paese all’altro in occasione di sagre e feste popolari. Esegue i suoi disegni con gesso, gessetti o altro materiale povero, su strade, marciapiedi, cemento, selciato di centri urbani e che trae il proprio sostentamento grazie alle offerte del pubblico quali oboli o elemosine.
I Madonnari sono straordinari artisti di strada che realizzano dipinti, con gessetti colorati, sui grigi marciapiedi delle strade cittadine. Opere d’arte uniche e irripetibili, destinate a durare poco tempo.
Beh, vi sarà capitato di camminare per via Toledo, in mezzo alla folla e vederla, all’improvviso, diradarsi, lasciando uno spazio vuoto dal marasma generale. Incuriositi dall’apertura della gente, avete alzato il capo cercando di sbirciare e vedere cosa c’era lì, nel mezzo di quel vuoto.
Ed eccolo lì. Un Madonnaro intento a disegnare il marciapiede con dei gessetti colorati.
Ciò che colpisce di quest’arte è proprio l’intrinseca volontà dell’artista di realizzare uno spettacolo immediato, in grado di donare l’emozione dell’opera istantanea, quasi a celebrare il “qui ed ora” e a spingere a viversi il momento.
L’arte Madonnara è anche qualificata come “arte popolare”: è usufruibile da tutti, non si paga il biglietto. Ognuno ha la possibilità di vivere l’esperienza e lasciarsi stupire dalla bellezza.
La “Scuola Napoletana dei Madonnari” nasce, proprio, con l’intento di riportare in auge l’antica tradizione dell’arte del disegno estemporaneo, del disegno sui marciapiedi brulicanti delle città.
La scuola napoletana dei Madonnari
La scuola napoletana dei Madonnari si costituisce nel 2006 ad opera di Gennaro Troia.
Lo scopo della scuola è quello di tramandare la tecnica artistica Madonnara alle nuove generazioni, in modo che possa conservarsi nei secoli.
Già in passato, questa suggestiva arte ha rischiato di estinguersi non lasciando tracce della propria esistenza.
Le opere dei Madonnari non sono preservate nei monasteri e nelle chiese, ma si disvelano sotto i nostri occhi, sul ciglio di una strada o all’angolo di un marciapiede. Basta una pioggia e l’opera è svanita, lasciando tracce solo nello spettatore che ha vissuto l’esperienza estemporanea.
Per quanto lo spettacolo è assicurato, diventa difficile lasciarne traccia ai posteri e preservarne la tradizione dall’impietoso scorrere del tempo.
Gennaro Troia cerca di espandere il culto di quest’arte, attraverso una serie di iniziative che coinvolgono scuole e accademie d’arte.
Gli artisti coinvolti nella scuola napoletana dei Madonnari sono, oggi, almeno una sessantina e portano la tradizione madonnara, in tutto il mondo, tra fiere e incontri di street art.
Più proseliti, più opere, più persone che conoscono questa tecnica sono più chances di restare nella storia dell’arte.
La loro attività non è semplice, perché per molto anni non è stata riconosciuta e spesso i Madonnari sono stati multati per “imbrattamento di suolo pubblico.”
Il comune di Napoli è intervenuto solo nel 2014 a legittimare l’arte Madonnara con la delibera 104/2013 “Regolamento degli artisti di strada nella città di Napoli” nel quale, finalmente, trova riconoscimento il Madonnaro.
La delibera consente ai Madonnari, ma anche a tutti gli altri artisti di strada, di rendere più belle le nostre città, attraverso la loro arte, senza incorrere in sanzioni.
3D Street Painting Art
L’arte Madonnara non si esprime più solo attraverso la raffigurazione di immagini sacre, ma amplia la propria opera, evolvendosi e divenendo più attuale e moderna.
Infatti, Gennaro Troia, il fondatore della scuola napoletana, è conosciuto quale uno dei principali esponenti della 3D street painting art, una tecnica artistica, che negli ultimi anni si è affermata in tutto il mondo.
La 3D street painting art utilizza la tecnica del trompe-l’oeil o anamorfosi, usata già nel Rinascimento, per creare particolari effetti di illusione ottica.
Con tale tecnica è possibile disegnare immagini piane poste sul pavimento che sembrano svettare verso l’alto ed assumere una forma tridimensionale, purchè si osservi l’opera da una precisa angolazione.
Si tratta di trasformare l’arte in una vera e propria performance. L’opera si inserisce nel contesto urbano rendendolo protagonista, parte essenziale della visione dell’artista, che riesce a creare un’interazione tra essa e il paesaggio circostante.
Anche il pubblico viene coinvolto, sia durante la realizzazione, con la possibilità di comprenderne gli aspetti tecnici, sia nella conclusione, guardandola nella giusta prospettiva, quale soggetto integrante della rivelazione dell’opera.
Storia dei Madonnari
L’arte dei Madonnari può farsi risalire all’epoca bizantina, quando, nel XVI secolo, venivano confezionate tavolette di Madonne bizantine. Gli autori di tali opere utilizzavano materie povere, ricavando i colori dalla terra o da pigmenti naturali.
Dopo la seconda guerra mondiale, la figura del Madonnaro rischiava di sparire e la loro antica arte di essere dimenticata. Per evitare ciò, gli ultimi Madonnari cercarono un luogo dove riunirsi per realizzare un evento annuale che mantenesse in vita la pittura su strada.
Così nel 1972 al Santuario delle Grazie, nei pressi di Mantova, grazie all’opera del comune di Curtatone, ci fu il primo raduno dei Madonnari.
Negli anni, la tradizione si è preservata: a Curtatone ogni anno si tiene l’Incontro Nazionale dei Madonnari.
I Madonnari al Santuario delle Grazie
Ogni anno, il 15 Agosto, il piccolo borgo di Grazie si anima di gente in occasione della Fiera delle Grazie, divenuta per tutti luogo sacro dell’incontro annuale dei Madonnari.
Il primo incontro fu realizzato nel 1973 su iniziativa di Gilberto Boschesi ed ebbe quale membro della giuria il famoso conduttore “Enzo Tortora”.
Negli anni la Fiera ha avuto sempre più rilievo mediatico attirando artisti da tutto il mondo.
Questi, “armati” dei loro gessetti colorati, arrivano nel piccolo paesino nei pressi di Mantova a ravvivare il sagrato del Santuario delle Grazie.
Si tratta di una vera e propria gara artistica che ha inizio con la benedizione dei gessetti ad opera del Vescovo di Mantova.
I Madonnari disegnano per l’intera notte e la gara si conclude alle ore 15,00 del 15 Agosto, quando ci sarà la premiazione delle 3 categorie: Maestro Madonnaro, Madonnaro qualificato, Madonnaro semplice.
Quest’anno a causa del Covid 19, la Fiera non si è potuta fare, ma il Comune di Curtatone ha deciso di portare avanti l’evento anche se non in presenza.
Infatti, a partire dal pomeriggio del 14 agosto fino al tramonto del 15, è stata realizzata una staffetta artistica in diretta Facebook. La diretta ha visto la partecipazione di esperti e storici d’arte ed il collegamento con artisti Madonnari, che da diversi luoghi hanno realizzato le loro opere.
Tutti i video e le foto di questa particolare iniziativa sono, oggi, conservate nel Museo comunale dei Madonnari, che ospita, tra l’altro, testimonianze ed opere di quest’ arte di secolare memoria.