Gùlana: il fascino vintage di ‘Che bella l’estate’

Gùlana nasce a Roma e cresce un po’ ovunque. Avvicinato alla musica dal fratello maggiore inizia a suonare la chitarra e il basso. In movimento tra Parigi, la Sardegna e Buenos Aires, dopo varie esperienze musicali e collaborazioni con varie band torna a Roma, dove svolge la professione di copywriter e storyteller autore di documentari. Senza mai abbandonare la musica, tra raptus di normalità, inizia il suo nuovo progetto di cantautorato: Gùlana. In attesa dell’album, con l’apporto di musicisti affermati quali Simone Gianlorenzi e Francesco Santalucia, escono i primi tre singoli, tra i quali “Che bella l’estate” disponibile sulle piattaforme digitali dal 6 aprile 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 5 luglio.

Partiamo dalle origini: puoi raccontarci come e quando è sbocciata la tua passione per la musica?
La passione per la musica è nata da subito, in famiglia si è sempre ascoltata molta musica. Un contributo importante l’ha dato mio fratello maggiore, che suonando la chitarra, mi ha fatto crescere circondato da strumenti, vinili e cd… diciamo che ho ho mosso i primi passi seguendo le sue orme. Subito dopo tanto suonare in cameretta, come molti ragazzi, poi, con un amico fanatico dei Rolling Stones, le prime band, le prime sale prova, tra cover dei propri idoli suonando la chitarra e il basso. Subito dopo i primi brani inediti, in band quali i Maldaria, e altre esperienze all’estero. Scrivere canzoni ha sempre fatto parte di me, così spinto da alcuni amici ho deciso di iniziare il mio progetto, Gùlana, ed eccomi qua.

Ci piacerebbe sapere di più sul tuo ultimo singolo. Come è nato il testo? Qual è la storia che si cela dietro di esso?
Il testo di Che bella l’estate nasce molto spontaneamente. Tutto ha avuto inizio dal refrain, mentre passeggiavo guardando il mare della mia città. L’estate era alle porte, ogni cosa cominciava a svestirsi, comprese le espressioni negli occhi della gente. Tutto sembrava sereno, quindi canticchiare che bella l’estate, oh oh oh è venuto naturale. Da lì è partito tutto, con le atmosfere estive nel suo insieme, nei suoi colori… come tra una serie di scatti fotografici, che un po’ frugavano nella mente e un po’ nella quotidianità.
Non si cela niente dietro, anzi, semmai i pensieri si spogliano… riaffiorano in mente storie passate da ricordare col sorriso, illusioni e nuovi amori in mezzo agli ombrelloni… L’estate è la stagione giusta per sognare, per aspettare una stella che cade, ma anche per star bene.

Cosa puoi condividere con noi riguardo alla realizzazione del videoclip del singolo?
Per ora il videoclip di Che bella l’estate è un video di trenta secondi in loop molto semplice: la spiaggia al tramonto e dei ragazzi che spensierati si divertono a giocare a calcio,col pallone che non tocca mai terra. In sospeso, come certe illusioni. Abbiamo però nel mirino la realizzazione di un videoclip vero e proprio, magari per il prossimo anno, per la versione in veste più dance.

Come gestisci la pressione e le aspettative che derivano dall’essere un artista nel panorama musicale odierno?
Diciamo che mi sento come uno che è appena entrato in questa stanza e che cerca di farlo in punta di piedi. Tuttavia credo che, prima di tutto, è importante mantenere un forte senso di identità e rimanere fedeli alla propria visione artistica. Circondarsi di un team di supporto affidabile può aiutare a mantenere l’equilibrio emotivo e professionale.
Inoltre, è essenziale anche prendersi del tempo per se stessi, per ricaricarsi e riflettere lontano dai riflettori. Infine, accettare che il percorso artistico è fatto di alti e bassi e imparare a vedere le critiche come opportunità di crescita può fare una grande differenza.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti in cantiere? Puoi darci qualche anticipazione?
A me piace fare le cose grado per grado, senza facili illusioni, cercando di creare buone fondamenta, ma certamente con lo sguardo rivolto anche verso l’alto. Come in tutte le cose bisogna cercare di dare il meglio, lavorando, per migliorarsi.
Certamente il prossimo obiettivo è incidere più brani possibile, ho un repertorio molto ampio, spero di trovare le condizioni giuste per concretizzare tutto.
Altra cosa importante è curare il lato live con tutta la band e tutto il team. Il sogno è proporsi ai grandi palchi, sentire le persone che cantano a gran voce le tue canzoni. Sarebbe davvero un sogno. Ma già ascoltarla in radio è bellissimo. Poi abbiamo nel mirino varie collaborazioni con altri artisti, tra le quali la versione in spagnolo da lanciare in Spagna e in Sudamerica e anche la versione dance di che bella l’estate. Piano piano cercheremo di fare tutto. Intanto sono felice di quanto abbiamo fatto e di avere professionisti fenomenali come Simone Gianlorenzi, Francesco Santalucia e Andrea Fabiani che collaborano con me. Spero di far arrivare le mie canzoni a più persone possibili, alla gente. Il sogno è vivere di musica, in serenità, suonando, creando, con chi ti fa stare bene. Tutto questo, forse, a partire dal nuovo album. Gli apprezzamenti ricevuti sono tanti e questo ci da molto entusiasmo. Intanto partiamo da qui.