Grande successo per la prima presentazione del romanzo “ Le Sibille”(ed Solferino), presentato sabato 8 marzo al pubblico dall’autrice Enza Alfano presso il teatro Diana

”Questo romanzo si preannuncia un capolavoro “ ha dichiarato Maurizio De Giovanni.

Coinvolgenti le letture di Gabriella Vitiello.

 

A cura di: Valentina Capuano

Era stracolmo il foyer del Teatro Diana in occasione della presentazione de “Le Sibille”, l’ultimo coinvolgente romanzo di Enza Alfano, che ha scelto l’ 8 marzo, giornata internazionale della Donna per l’anteprima di un romanzo tutto al femminile.

La storia di Costanza , aspirante scrittrice alla ricerca della propria identità, e di sua figlia Emma, nata da un matrimonio conclusosi troppo presto con l’annullamento, è una vicenda che fatalmente sembra rievocare il rapporto tra la scrittrice Sibilla Aleramo, detta Rina, e sua madre Ernesta.

In entrambe le storie, sebbene ambientate in epoche diverse, ci sono donne che non si rassegnano ad un destino già scritto per loro e reagiscono: Ernesta , la madre di Rina ,si ribella ad un matrimonio infelice e compie l’unico atto alla sua portata, ovvero tentare il suicidio; Costanza interrompe un matrimonio che le era stato quasi imposto per dedicarsi alla scrittura , sfidando l’ostilità dei genitori che vedono in lei una poco di buono, intenta ad avventurarsi in frequentazioni sconvenienti con uomini impegnati e coltivare sogni impossibili , ovvero di esser una scrittrice famosa.

Le storie delle protagoniste s’intrecciano con la storia vera di Sibilla Aleramo, perché sono proprio i suoi romanzi, e fra questi “Una donna”, il collante tra madre e figlia, unite dalla passione per la lettura e la  scrittura.

Soffermandosi sulla storia di Costanza ed Emma, la scrittrice , ricollegandosi ai ricordi e alle sensazioni della giovane Emma, ci regala interessanti digressioni sulla vita personale e professionale di Sibilla Aleramo, del rapporto conflittuale con una madre instabile e la crudeltà di un matrimonio riparatore avvenuto a soli 15 anni con il suo stupratore , Ulderico Pierangeli. La ricostruzione del percorso della scrittrice, riscattatasi da un’esistenza difficile attraverso la scrittura e il giornalismo, e l’analogia con le protagoniste del romanzo, giustifica il titolo, “Le Sibille”.  

La ricerca costante di riconoscimenti  anche in condizioni ostili, accomuna entrambi i personaggi, e anche se le vicende sono riconducibili ad epoche molto diverse, i percorsi sono analoghi, lasciando intendere al lettore che anche in tempi moderni le donne debbano giustificarsi e lottare per inseguire i propri sogni, affrontando i sensi di colpa per non essere considerate buone madri, donne perfette, omologate , se non addirittura additate come matte.

Una vita dissoluta  e il rapporto conflittuale con figlio Walter è un altro aspetto che accomuna la vita della scrittrice Sibilla Aleramo  con Costanza,che ritroverà la propria dimensione professionale e personale proprio in quella soffitta, in via Margutta 42  che ospitò per anni Rina.

“Questo romanzo si preannuncia un capolavoro” chiosato Maurizio De Giovanni, dichiarandosi un sostenitore della prima ora della scrittrice Enza Alfano, che ha al suo attivo diversi best selle tra i quali “ Perché ti ho perduto “(2021), dal quale è stato tratto il film per la tv “Follie d’Amore”.

Il volume, (edito Solferino),  presentato proprio l’8 marzo , giornata internazionale della donna, ci regala quindi pagine di letteratura di spessore  soffermandosi anche argomenti taboo, come il suicidio, e la difficolta’ di creare rapporti sani tra madri e figlie, ma soprattutto è un inno all’emancipazione femminile e all’autodeterminazione delle scelte della donna.

Il volume sarà presentato nuovamente oggi 13 marzo presso la libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri a Napoli.