Giusto Pio: “Alla Corte di Nefertiti” disponibile ora in digitale nella versione originale

Franco Battiato e Giusto Pio - 2011 - foto di Daniele Macca
Franco Battiato e Giusto Pio – 2011 – foto di Daniele Macca

Dopo la pubblicazione di “Kum- Percorsi intrecciati con Franco Battiato” in vinile e in digitale ad inaugurare l’avventura discografica di Miraloop, Artis Records e Fondazione Giusto Pio dedicata al Maestro, esce in digitale la versione completa di “Alla Corte di Nefertiti” come venne pubblicata originariamente nel 1988 insieme a “Frammenti”, “Per un altro futuro (parte 1)”, “Per un altro Futuro (parte 2)”. Il sottotitolo della composizione (poi accantonato al momento della sua pubblicazione nel 1988) era: “Contrappunti astrali in frequenze e colori nel tempo. Ogni colore osserva il proprio valore metronomico, se pur autonomo, in armonica simbiosi”.

È stata “Kum- Percorsi intrecciati con Franco Battiato” l’opera che ha aperto le danze, raccogliendo in un doppio vinile quattro momenti del percorso di Giusto Pio nel periodo di collaborazione con Franco Battiato: (“Rappel” (1978) “Alla Corte di Nefertiti” (1988), “MeDea” (1991) e “A.D.A.M. Ubi Es” (1993), presentando al pubblico ben tre inediti del Maestro, attualmente disponibile in doppio vinile 33’’. “Alla Corte di Nefertiti” esce invece in versione digitale come fu pubblicata originariamente nel 1988 da “L’Ottava”, la casa discografica di Franco Battiato. L’album contiene l’opera originale da cui prende il titolo insieme a “Frammenti”, “Per un altro futuro (parte 1)”, “Per un altro Futuro (parte 2)”. Brani che finalmente rivedono la luce dopo diversi anni.

Stiamo parlando di un importante lavoro di recupero che è destinato a proseguire nel racconto delle opere del Maestro sia proponendo nuovi album che mettono insieme opere, sia opere pubblicate a suo tempo, come nel caso della splendida suite “Alla Corte di Nefertiti” rilasciata nel 1988 e che finalmente arriverà anche in digitale. In particolare, con tutte e 4 le opere curate e rimasterizzate riprendendo i nastri originali del compositore.

Giusto Pio aveva dichiarato«Quando, sul finire degli anni ’80, sono ritornato da Milano a Castelfranco Veneto, rallentando l’attività accanto a Franco, ho ripreso a studiare, comporre, creare nuovi suoni con l’ausilio delle apparecchiature con la “frequenzatura” spaziando quasi dalle origini fino alle più recenti prospettive in campo sonoro. “Alla Corte di Nefertiti” è stato composto nel 1988 e segna il mio ritorno alla sperimentazione sonora che è alla base di “Motore immobile” ma qui in forma meno stilizzata e scabra. Nelle mie intenzioni vuole essere in un certo qual modo una sorta di viaggio nell’inconscio che trae spunto dalle forti, profonde impressioni, suggestioni, emozioni provate quando frequentavo con Franco gli incontri con Thomasson e cercavo di guardare dentro me stesso. Dal punto di vista musicale ho voluto imprimere a tutte le parti un ritmo diverso per cui, come nella mia più recente “Dolomiti Suite”, sembra che la musica voli, assuma un movimento circolare e trasmetta una sensazione di instabilità. Milo Bianca, che è un pittore astratto che a me piace molto, ha realizzato sei grandi pannelli ispirati a questo album. Ed è stato ancora Franco a finanziarmi la pubblicazione di “Alla Corte di Nefertiti” con la sua casa editrice, L’Ottava. Il titolo non è soltanto un mio omaggio a l’Egitto prima delle sabbie, ma è anche giustificato dal fatto che si riallaccia in qualche modo alle ricerche sulle sonorità che Franco perseguiva in quella sua composizione e che era il campo su cui mi muovevo anch’io fin dalle mie esercitazioni giovanili».

Giusto Pio (Castelfranco Veneto, 11 gennaio 1926 – Castelfranco Veneto, 12 febbraio 2017)  è stato un violinista, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e pittore italiano. È noto agli Italiani per il lungo sodalizio con Franco Battiato; dalla collaborazione con quest’ultimo infatti sono nati grandi successi entrati nell’immaginario collettivo degli Italiani come “Centro di gravità permanente”, “L’era del cinghiale bianco”, “Voglio vederti danzare”, “Il vento caldo dell’estate”, “Alexanderplatz” (grande successo composto dai due per Milva), “Cuccurucucù”, “I treni di Tozeur” (portata all’Eurofestival da Battiato in coppia con Alice), “Per Elisa” (sempre Alice vincitrice del 31° Festival di Sanremo), “Radio Varsavia” e ancora “Un’estate al mare” (grande successo composto per Giuni Russo), “Bandiera bianca”, “No Time No Space”, “Messaggio” e altri. Giusto Pio affiancherà Franco Battiato per oltre vent’anni ricoprendo, a seconda dei casi, ruoli diversi. Da autore a musicista ad esecutore, da arrangiatore a direttore d’orchestra. Sono oltre cento i brani composti dal duo Battiato-Pio, ai quali si sommano altrettanti brani arrangiati e orchestrati, che complessivamente ammontano a decine di dischi, che spaziano tra le sonorità e i generi più diversi, dalla musica pop alla new wave, dalla musica classica a quella sperimentale.

Nel 2024 la musica di Giusto Pio rivede la luce con il progetto discografico in sodalizio con Miraloop e Cramps che inizia con “Kum – percorsi intrecciati con Franco Battiato”, contenente la già pubblicata “Alla Corte di Nefertiti” (1988), più gli inediti “Rappel” (1978), “A.D.A.M. Ubi Es” (1991), “MeDea” (1993), a cui segue la ri-pubblicazione de “Alla Corte di Nefertiti” come pubblicata originariamente da L’Ottava di Franco Battiato.