Oggi vi parliamo di Giuseppe Cucè, cantautore catanese che ha di recente pubblicato il singolo “Di estate non si muore”. Abbiamo deciso di intervistarlo per scoprire i suoi progetti. Buona lettura.
Il brano “Di estate non si muore” descrive una condizione esistenziale, uno stato antropologico, la sicilianitudine. Ce ne vuoi parlare?
La sicilianitudine … Partendo da semplici luoghi comuni arrivando alle ferite che la Mafia ha inflitto alla nostra popolazione. Del nostro essere in una gabbia dorata ma pur sempre gabbia, in pieno mare circondati dall’acqua cercando di galleggiare in una barchetta di carta vivendo un’estate perenne in riva al mare mangiando la pasta al forno e le cotolette. Con il cuore in pace e le mani in tasca!!!! Uno stato di inerzia e di stasi, siamo mare circondati da acqua che ci separa dal resto dell’Italia e dal mondo intero. Vittime di noi stessi e del nostro ci penserò domani. scaramantici verso la morte ed inconsapevoli della bellezza che ci circonda.
Cosa puoi dirci riguardo il videoclip del singolo?
Pensavamo che descrivere questa canzone attraverso un videoclip sarebbe stato molto difficile, per non cadere nei soliti cliché è stato necessario descrivere le parole ed il loro significato attraverso dei disegni animati, come quando cerchi di spiegare ad un bambino qualcosa di complicato e duro attraverso la semplicità del linguaggio e delle immagini.
Il videoclip “Di estate non si muore” è stato realizzato da Giorgio Rizzo per Storie Dipinte con la tecnica stop motion; 12.000 fotografie messe in sequenza per creare il movimento di un teatrino che non solo cita la tradizione siciliana dei pupari ma è anche un chiaro riferimento ai cantastorie che un tempo erano “portatori sani” di social post.
Guarda il videoclip: https://youtu.be/_zznpmUODvs
Come artista, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?
Per me sperimentare è soprattutto condividere, soli difficilmente si riesce a trovare gli stimoli e le idee giuste, solo attraverso chi ti accompagna si riesce a trovare il senso ed il significato più esatto di ciò che vuoi comunicare. Il suono di un sorriso scambiato di un abbraccio, il suono dell’entusiasmo quando insieme si trovano le giuste frequenze e la giusta sintonia. Questo è ciò che accadde quando suono con i miei musicisti.
Qual è l’insegnamento più importante che hai appreso fino adesso dalla musica? attraverso la musica non è necessario essere individualisti… e soprattutto con la musica difficilmente puoi ingannare… se la fai con onestà quasi certamente ti ripaga … altrimenti l’oblio sarà alle porte.
I tuoi progetti futuri? Qualche anticipazione?
A settembre un secondo singolo ed Il mio terzo album a fine anno con tanti live in giro…