Dal 18 al 30 dicembre nel Teatro Il Piccolo, sito a Napoli in piazzale Tecchio n. 3, si terrà “Natali senza confini”, una ricca rassegna di appuntamenti per spettatori grandi e piccini: fiabe, storie, racconti di nascita e rinascita tra teatro, musica e danza per divertirsi durante il periodo delle feste. L’iniziativa è promossa e finanziata dal Comune di Napoli, nell’ambito del progetto “Altri Natali”, e diretta artisticamente da Salvatore Cipolletta di Magazzini di Fine Millennio. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria a: info@magazzinidifinemill.com – salvatore.cipolletta@tiscali.it – gabriellastampa@gmail.com – Whatsapp 320 2166 484 – 348 779 3821.
“L’iniziativa ‘Natali senza confini’, che si terrà dal 18 al 30 dicembre al Teatro Il Piccolo, rappresenta un interessante esempio di come la cultura possa fungere da ponte tra le generazioni, creando un momento di unione durante le festività natalizie”, dichiara il coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli Sergio Locoratolo. “La rassegna, che combina teatro, musica e danza, si propone di raccontare storie di nascita e rinascita, di trascendenza e immanenza, concetti profondamente simbolici e universali che risuonano fortemente durante il periodo natalizio. Il coinvolgimento del Comune di Napoli e il progetto ‘Altri Natali’ testimoniano l’impegno istituzionale a valorizzare le tradizioni locali e ad offrire occasioni culturali che, oltre a divertire, possano stimolare la riflessione. L’evento, con la direzione artistica di Salvatore Cipolletta, attraverso la sua capacità di attrarre pubblico di tutte le età, si inserisce in una visione inclusiva della cultura, puntando a una fruizione collettiva e senza barriere. Il titolo ‘Natali senza confini’ sottolinea un concetto di apertura, che riflette l’idea di una celebrazione della vita che trascende le divisioni geografiche, culturali e sociali, rendendo la cultura un bene condiviso”.
“Al centro della filosofia della rassegna, che abbraccia tutti i campi della cultura, anche quello musicale – afferma Ferdinando Tozzi, delegato del Sindaco per l’industria musicale e l’audiovisivo – c’è lo sviluppo dei temi di nascita e rinascita come trasformazione e metamorfosi. Concentrandoli sul coinvolgimento di bambini e ragazzi e declinandoli sia in spettacoli per tutta la famiglia che in laboratori, ‘Natali senza confini’ svolge un’azione di audience development per le nuove generazioni, condividendo così una delle parole chiave del progetto Napoli Città della Musica”.
Si inizia mercoledì 18 dicembre, alle ore 16, con il laboratorio “Stella Splendens” a cura di Alessandro De Carolis. Il laboratorio, rivolto a bambini e ragazzi dagli 8 a 13 anni, in possesso di competenze musicali di base e che pratichino uno strumento a fiato da almeno un anno, propone un piccolo excursus tra quei repertori sacri e profani che, dal medioevo all’età moderna, abbiano trattato il tema del Natale.
I giovani musicisti, partendo dal celebre virelai Stella Splendens in Monte ut Solis Radius, uno tra i primi esempi di polifonia giunti fini ai giorni nostri, fino ad arrivare ai tipici Carols della tradizione natalizia inglese e irlandese, potranno conoscere e confrontarsi con bellissime melodie della musica antica, in particolare legate al tema della nascita e della ri-nascita. Alle ore 20, seguirà il concerto finale del laboratorio, di cui riprende il titolo ed è sempre a cura di De Carolis.
Lunedì 23 dicembre, alle ore 20,30, andrà in scena “Mascherata universale”, tratto da “La storia di tutte le storie” di Gianni Rodari, con la regia di Michele Monetta che cura anche l’adattamento con Salvatore Cipolletta. In scena Paola Maddalena, Giulia Menna, Maurizio Parlati, Federico Rossi, Crispino Truglio.
Le scene e i costumi sono di Veronica Netti e Ennio Ecuba e le musiche Antonello Paliotti. Le emozioni, i desideri, i dialetti, le idee e gli stati d’animo hanno il colore e la varietà dei costumi di Arlecchino, Pulcinella e delle altre maschere della commedia dell’arte.
Giovedì 26 dicembre, in doppia replica alle ore 18 e alle ore 20,30, si continua con “Shake up Christmas”, il nuovissimo musical di Natale, scritto e diretto da Fabrizio Miano, con la direzione vocale di Grazie Ricciardi e le coreografie di Giuliana Miano. Per incantare tutta la famiglia ci saranno in scena attori, cantanti e ballerini: (in ordine di apparizione) Antonio Gargiulo, Simona Buono, Marco Tavolaro, Adele Beneduce, Vittoria Gatti e Francesco Ferrante.
Venerdì 27 dicembre, alle ore 16, si terrà il laboratorio “Io, vengo dalla Luna. Storie di Nascita e Rinascita”, per 25 bambini dai 6 ai 10 anni, con Igor Canto e Cristina Recupito, che ne è anche la curatrice. Il teatro è il luogo della rinascita, della trasformazione, della metamorfosi. Un attore che interpreta un ruolo diverso da sé stesso, un personaggio che supera una prova e cambia per sempre, uno spettatore che esce dal teatro con una nuova prospettiva.
Il teatro è un luogo privilegiato per esplorare i temi della nascita e della rinascita. È uno spazio in cui possiamo assistere alla creazione di nuovi mondi, alla trasformazione dei personaggi e alla rinascita di noi stessi. Attraverso questo laboratorio teatrale, si vuole ispirare i più giovani a credere nei propri sogni e a stimolare il senso della comprensione e dell’accoglienza delle diverse realtà sociali ed etniche, favorendo una maggiore consapevolezza dell’importanza del dialogo interculturale e della coesione sociale; di promuovere valori come la solidarietà, il rispetto l’uguaglianza; di stimolare la riflessione sui temi della crescita e del cambiamento; di offrire un’esperienza teatrale coinvolgente e educativa. A seguire, alle ore 20:30, andrà in scena lo spettacolo “Io, vengo dalla Luna” che approfondisce le tematiche affrontate durante il laboratorio. La scelta del titolo è dovuto al fatto che la luna è spesso associata a nuovi inizi ed è il corpo celeste che evoca sensazioni di infinito e di possibilità, perfettamente in linea con il tema della Nascita e della Rinascita.
Sabato 28 dicembre, alle ore 16, è la volta di “Vita nova”, il laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni a cura di Maurizio Stammati. Il Collettivo Teatrale Bertolt Brecht propone un laboratorio di costruzione pupazzi e burattini, utilizzando materiali di riciclo e di risulta, al fine di volgere lo sguardo su tematiche relative all’ambiente e al riciclo.
Ogni partecipante dovrà portare da casa materiali propri, o comunque recuperati, per trasformare tutto in una piccola ma significativa opera d’arte, che diventerà lo specchio della creatività di ognuno.
Occorre gommapiuma, bottiglie di plastica, ritagli di stoffa, tappi di bottiglie, bottoni, giornali, lana, piume, e tutto quello che la vostra fantasia vi suggerisce. Successivamente, alle ore 20,30, va in scena “La bottega della Befana”, tratto da “La freccia azzurra” di Gianni Rodari. L’adattamento è di Dilva Foddai, i costumi di Dora Ricca, la regia è di Maurizio Stammati, che è anche in scena con Peter Ercolano, Sara Petrone, Anna Maggiacomo, Chiara Laudani, Gianluca Cangiano.
Domenica 29 dicembre, alle 16, è in programma il laboratorio e tecnica di costruzione di burattini a stecca e pupazzi rivolto a 25 bambini dai 7 anni in su e a cura di Fioravante Rea.
I materiali utilizzati saranno prevalentemente gomma spugna e materiali di riciclo, quali mollette, cartone, stracci o stoffe colorate, plastiche, contenitori, ecc. Saranno illustrate diverse possibilità costruttive e di manipolazione e sarà indicata la tecnica più adatta per i giovani partecipanti ad esempio burattini a guanto e pupazzi a stecca con bocca mobile. Lo scopo è di realizzare pupazzi, figure reali o immaginarie, che possano essere utilizzati e animati agevolmente dai partecipanti.
Gli spunti tematici su cui si lavorerà ruoteranno attorno alle suggestioni della ciclicità degli eventi umani (nascita e rinascita). Il laboratorio ha una durata di tre ore e alle ore 20,30, si prosegue con lo spettacolo “La gatta senza stivali”, liberamente tratto da “Il Marchese Cagliuso” di Giambattista Basile e “Il Gatto con gli stivali” di Charles Perrault, scritto e interpretato da Fioravante Rea. Le musiche dal vivo sono di Ciro Formisano, i testi e le musiche delle canzoni di Dario Perrone e Ciro Formisano, i costumi di Carla Accoramboni, la scenografia e i pupazzi di Fabio Lastrucci.
Dal 27 al 30 dicembre, dalle ore 10 alle 13, la rassegna si conclude con “A Natale può essere primavera?”, il laboratorio di racconti e teatro – danza per 25 bambine/i da 5 a 10 anni e a cura di Alessandra Petitti e Giovanna Mayer.
Siamo abituati, nella nostra cultura, ad un tempo lineare, in cui ci sono la vita e poi la morte, uno strappo insanabile. Nel tempo circolare invece non esiste morte che non contenga in sé stessa il germe della vita e della rinascita. Ed il tempo circolare è ben rappresentato in natura dall’alternarsi delle stagioni e dalla ciclicità degli organismi vegetali.
A differenza del tempo lineare, il tempo circolare conosce oltre la nascita e la morte, la rinascita. Questo è ben rappresentato dai miti antichi, ad esempio quello greco di Demetra e Kore, o quello egizio di Iside e Osiride. I miti ci raccontano non solo l’esperienza del tempo circolare, ma la natura profonda della rinascita. Rinascita che è spesso ricomposizione delle varie parti di sé in una trasformazione esteriore, rappresentazione e racconto di quella interiore, e pacificazione con sé e con l’altro da sé.
Le storie tramandate dal mito saranno dunque percorse con le bambine e i bambini, alla luce di queste riflessioni. Con l’ausilio della tecnica del teatro-danza, tecnica che partendo dal movimento naturale, permette ed allena ad un’espressività matura e cosciente, nella condivisione dello spazio e del ritmo. È un percorso di scoperta del corpo senza barriere tra movimento, gestualità, danza.
Uno spazio in cui cooperano le potenzialità mentali, emotive e corporee, in un’esperienza di enorme importanza per lo sviluppo della personalità dei più giovani.
Le storie saranno ascoltate, discusse, disegnate, drammatizzate, danzate, con attenzione particolare alle capacità, possibilità, esperienze e provenienze geografiche di ciascuno dei piccoli partecipanti al laboratorio.
La tecnica innovativa del teatro-danza sarà messa a disposizione della tradizione del racconto orale e rigenerata dal contatto con la freschezza e l’istintiva serietà che c’è nello sguardo dei bambini.