Emergenza covid e violenza di genere

LE ATTIVITÀ MESSE IN CAMPO DAL COMUNE DI NAPOLI

Francesca Menna, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, fa un primo bilancio delle azioni di sostegno messe in atto dal Comune durante l’emergenza Covid:

«Durante il lockdown il “restiamo a casa” ha rischiato di trasformarsi, per tantissime donne, in un incubo. Sappiamo bene, purtroppo, che la violenza sulle donne non conosce sosta ed è un problema profondamente radicato nel nostro tessuto sociale. Per questo, abbiamo lanciato una manifestazione di interesse rivolta alle strutture alberghiere ed extralberghiere cittadine per reperire posti letto da destinare a situazioni di emergenza. L’iniziativa, a favore di donne e minori vittime di violenza, è stata allargata, grazie al confronto proattivo con le organizzazioni cittadine, alle persone LGBTQI, che dalla convivenza forzata potevano trovarsi in situazioni di pericolo. Fino al 6 giugno sono stati messi a disposizione 26 posti letto in strutture ricettive cittadine. Le persone ospitate in emergenza sono state 17. Altre 20 donne sono state prese in carico dal Centro Antiviolenza della Città di Napoli. Il lavoro delle operatrici del CAV è stato importantissimo e, ovviamente, faticosissimo. I posti letto alberghieri non sono paragonabili a quelli delle case rifugio, che hanno un ruolo fondamentale, ma durante il lockdown siamo riusciti a dare una risposta immediata a situazioni che richiedevano da un lato la messa in protezione da situazioni di violenza e, dall’altro, la tutela della salute. Il lavoro del CAV Centrale, gestito dal Consorzio Terzo Settore, è stato svolto senza nessun onere economico a carico del Comune. Nel periodo di emergenza è stata garantita ininterrottamente la reperibilità h24 e il funzionamento del numero verde; inoltre, abbiamo implementato, con due nuovi numeri di cellulare, le consulenze psicologiche e legali. Le attività di accoglienza, consulenza e affiancamento delle utenti hanno richiesto l’erogazione di circa 900 ore per le quattro professioniste coinvolte nelle attività fino al 30 maggio. Tra il 1° marzo e il 26 maggio, al numero verde sono pervenute 1.822 chiamate, per un totale di 1.705 minuti di conversazione. A tutte le donne e persone LGBTQI ospitate presso le strutture alberghiere sono stati garantiti tutti i giorni colazione, pranzo caldo e cena fredda grazie al sostegno del Consorzio Terzo Settore, il quale, attraverso reti solidali e fondi propri, ha anche reperito, per le utenti, abiti, pannolini, medicine e altri beni di primaria importanza».