Napoli piange la scomparsa di Roberto De Simone, figura poliedrica e di spicco del panorama culturale italiano, morto oggi all’età di 91 anni.
De Simone, ricoverato da gennaio per complicanze respiratorie, ha dedicato la sua vita alla valorizzazione delle tradizioni popolari e alla promozione della musica e del teatro.
Al suo nome restano legate due opere. “La Gatta Cenerentola”, considerato il suo capolavoro e ispirata all’omonima fiaba contenuta nel seicentesco “Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista Basile, e “La cantata dei pastori”, resa celebre dall’interpretazione di Peppe e Concetta Barra, nata sull’opera tardo-seicentesca di Andrea Perrucci.
Nato nel 1933, De Simone ha incarnato il genio artistico a tutto tondo: scrittore, musicista, compositore, regista teatrale, drammaturgo, musicologo ed etnomusicologo di fama internazionale, ha contribuito in modo significativo alla riscoperta e alla rivitalizzazione della cultura campana.
La sua carriera è segnata da prestigiosi incarichi, tra cui quello di direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli dal 1981 al 1987 e, nel 1995, la nomina a Direttore del Conservatorio San Pietro a Majella, carica dalla quale si è dimesso nel 2000. De Simone era anche Accademico di Santa Cecilia dal 1999.
La sua capacità di dare impulso al patrimonio culturale della Campania è emersa soprattutto dalla seconda metà degli anni Sessanta, quando il suo incontro con la Nuova Compagnia di Canto Popolare segnò una svolta nella riproposta delle tradizioni musicali e teatrali locali. Grazie a questo sodalizio artistico, De Simone innescò un rinnovamento del genere folk, portando la musica popolare napoletana a nuovi livelli di apprezzamento e risonanza.
Oltre ad essere un pioniere nel recupero delle tradizioni, De Simone è stato un prolifico compositore. Tra le sue opere più celebri si ricordano l’album “Io Narciso Io” (1985), il “Requiem” in memoria di Pier Paolo Pasolini (1985), e il melodramma “Mistero e processo di Giovanna d’Arco” (1989). La sua versatilità si è estesa anche alla regia di numerose opere liriche nei maggiori teatri del mondo, dove ha allestito opere di Mozart, Verdi, Rossini e Pergolesi
MANFREDI: NAPOLI LO RICORDERA’ COME MERITA
«Siamo profondamente addolorati per la morte del maestro Roberto De Simone. Napoli perde un riferimento culturale che ha saputo portare nei decenni la nostra città in giro per il mondo, coniugando le antiche tradizioni con una straordinaria attitudine innovativa». Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Che aggiunge: «A De Simone eravamo strettamente legati, consapevoli della sua grandezza artistica: per i suoi 90 anni, durante i festeggiamenti del Capodanno, a San Domenico Maggiore gli dedicammo un omaggio nell’ambito del progetto “Napoli Città della Musica”. Il concerto “Natale a Napoli alla Corte di Carlo di Borbone” – realizzato dall’orchestra La Nuova Polifonia diretta da Alessandro De Simone insieme al coro Ensemble Vocale di Napoli – rappresentò un momento molto emozionante».
«Napoli e l’Amministrazione comunale – è l’impegno del primo cittadino – ricorderanno De Simone come merita, per il suo apporto alla cultura italiana ed internazionale. Nell’ambito del compleanno per i 2.500 anni della città, avevamo già previsto una mostra per ripercorrere la sua produzione al San Carlo».
La camera ardente per Roberto De Simone sarà allestita domani nel teatro San Carlo, mentre i funerali saranno celebrati mercoledì alle ore 16.00 nel Duomo di Napoli dal Cardinale Battaglia.