Il Centro di Cultura Domus Ars ospita, mercoledì 13 aprile, nell’ambito delle manifestazioni programmate per il 2022 dall’Associazione il Canto di Virgilio, “Mater dolorosa”. L’evento si suddivide in due momenti: l’esecuzione musicale dello Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi e la tavola rotonda dal titolo: “Per una Carta dei Popoli contro le guerre”
Il programma della giornata prevede: alle ore 18, gli interventi di Dario Giugliano, professore di Estetica presso l’ Accademia di Belle Arti di Napoli, Rosario Diana, primo ricercatore di Filosofia dell’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del Consiglio nazionale delle ricerche ed Enzo Amato, presidente dell’Associazione Domenico Scarlatti che discuteranno sulla inutilità della guerra quale pratica arcaica nell’era della cibernetica, per costruire una Carta dei Popoli contro le guerre con l’obiettivo di sottrarre a chiunque la delega di poter scatenare qualsiasi guerra contro la volontà dei popoli.
Parteciperanno gli studenti del Liceo Margherita di Savoia del Laboratorio Jazz e Nuovi linguaggi musicali.
Alle ore 20 sarà eseguito, come ogni anno, lo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi nella revisione di Johann Adam Hiller del 1776 che prevede anche l’aggiunta di due flauti che mai come in questo periodo si carica di significati. Interpreti dell’evento le splendide voci di Raffaella Ambrosino soprano e Gabriella Colecchia mezzosoprano accompagnate dall’Orchestra da Camera di Napoli diretta da Enzo Amato.
Il testo poetico della sequenza Stabat Mater è attribuito a Jacopone da Todi Francescano e poeta medioevale venerato come beato dalla Chiesa cattolica. Con parole dense e toccanti, esprime in questa lauda tutto il dolore di Maria alla vista del figlio crocifisso e al tempo stesso la speranza dell’umanità di redimersi per la sofferenza e la morte di Gesù Cristo.
Il testo dello Stabat fu musicato da oltre quattrocento compositori tra cui Pierluigi da Palestrina, Nicolò Porpora, Alessandro e Domenico Scarlatti, Nicola Logroscino, Boccherini, Haydn, Vivaldi, Donizetti, Rossini, Poulenc, Dvorak, Part, oltre a quello di Giovan Battista Pergolesi che la tradizione vuole composto in pochi giorni e completato il giorno stesso della sua morte avvenuta a 26 anni il 17 marzo del 1736 nel Convento dei Cappuccini di Pozzuoli, dove il musicista si era ritirato per curare i suoi mali.
Nella scrittura dell’autografo, uno dei pochi rimasti e riconosciuti come autentici, conservato presso la Biblioteca dei Padri Girolamini a Napoli, nell’ ultima pagina dello spartito scrisse di suo pugno “Finis Laus Deo”, quasi un ringraziamento al Signore per avergli concesso il tempo necessario per concludere l’opera.
Lo Stabat Mater fu commissionato a Giovan Battista Pergolesi dalla Nobile Confraternita napoletana dei Cavalieri della Vergine dei Dolori per le orazioni dei venerdì di Quaresima presso la chiesa Francescana di San Luigi di Palazzo a Napoli, oggi Chiesa di San Ferdinando a Piazza Trieste e Trento, in sostituzione dell’opera omonima di Alessandro Scarlatti, datata 1724, che aveva accompagnato la liturgia Pasquale per oltre vent’anni.
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