MUSICA
Dal governo 10 milioni per sostenere la musica dal vivo
Il decreto firmato da Franceschini stanzia nuovi fondi in soccorso di un settore che ha subito conseguenze gravissime dal lockdown.
AGI – “Dieci milioni di euro per la musica dal vivo”: è il valore del decreto firmato martedì dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, utilizzando le risorse del fondo per le emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo istituito con il decreto Cura Italia e potenziato con il decreto Rilancio. “Con questo intervento – dichiara Franceschini – il Governo va incontro alle esigenze manifestate dagli artisti, interpreti ed esecutori delle tante associazioni che sono state ascoltate dal Mibact negli scorsi mesi. Con questi fondi, che si sommano ai 12 del decreto varato il solo pochi giorni fa, si interviene in un settore che, ancora in queste settimane, vive le difficoltà di una ripartenza segnata da limitazioni per il contenimento della pandemia”. null
Chi può chiedere i contributi
Possono presentare domanda di contributo società di persone o di capitali, ditte individuali, associazioni culturali, enti del terzo settore o liberi professionisti con partita Iva operanti nei settori dell’organizzazione, promozione o booking di concerti, dell’intermediazione di concerti, management e consulenza di artisti, della gestione di live club, siano essi di proprietà o meno. Per presentare domanda – spiega il Mibact in una nota – è necessario risultare formalmente costituiti entro il 31 dicembre 2019 o, in caso di variazioni nella forma giuridica e statutaria, poter documentare una continuità di attività anteriore alla stessa data, avere sede legale in Italia, risultare iscritti alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura se soggetti a obbligo di iscrizione, non aver ricevuto il contributo ordinario dal Fus per il triennio 2018-2020, assenza di procedure fallimentari e di condizioni ostative alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni, essere in regola con gli obblighi previdenziali, fiscali e assicurativi.
Inoltre, per le attività di organizzazione di concerti, è necessario anche aver avuto ricavi per almeno 20mila euro per la produzione di musica dal vivo nell’intero 2019, avere organizzato almeno dieci eventi tra il 1 gennaio 2019 e il 29 febbraio 2020, essendo titolari di altrettanti modelli C1 Siae. Per le attività di booking e intermediazione di concerti, è necessario anche avere avuto ricavi per almeno 20 mila euro dalla compravendita di concerti di musica dal vivo e di prestazioni artistiche nell’intero 2019, aver esercitato la compravendita di almeno quindici giornate di musica dal vivo tra il 1 gennaio 2019 e il 29 febbraio 2020.
Per le attività di management e consulenza di artisti, poi, è necessario anche aver avuto ricavi per almeno 20 mila euro da tali attività nell’intero 2019, aver prodotto almeno quindici giornate documentate tramite contributi previdenziali riferiti agli artisti collocati direttamente o attraverso cooperative o agenzie incaricate dal soggetto richiedente, presentare un’autocertificazione sottoscritta dall’artista e dal management che attesti il rapporto lavorativo esistente nel periodo in cui sono avvenute le prestazioni artistiche.
Per le attività di gestione e proprietà di live club, invece, è necessario anche disporre di uno o più locali in regola con le normative di sicurezza, dotato di una zona palco ed impianto permanenti in cui almeno il 50% della programmazione artistica sia incentrata sulla musica dal vivo per l’80% composta da musica originale, avere organizzato oppure ospitato nel 2019 almeno trenta eventi, sia gratuiti che a pagamento. Per l’organizzazione di festival di musica dal vivo, infine, è necessario anche aver organizzato nel biennio 2018-2019 almeno un festival a cadenza annuale, con eventi sia gratuiti che a pagamento in uno o piu’ giorni consecutivi con almeno il 50% della programmazione artistica incentrata sulla musica dal vivo, di cui l’80% composta da musica originale, aver annullato l’evento programmato per il 2020 o averlo realizzato in forma ridotta a causa dell’emergenza epidemiologica.
A quanto ammontano i contributi
Il decreto è stato inviato agli organi di controllo e sarà disponibile sul sito del Mibact www.beniculturali.it ad avvenuta registrazione. Entro cinque giorni dalla data di registrazione, la direzione generale Spettacolo pubblicherà un avviso con le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo, per le verifiche documentali e l’assegnazione dei contributi. Le risorse verranno attribuite ai soggetti ammessi a contributo secondo i seguenti importi: fino a 10 mila euro per ricavi annui fino a 100 mila euro nel 2019; fino a 20 mila euro per ricavi annui tra 100mila e 500mila euro nel 2019; fino a 30 mila euro per ricavi annui tra 500 mila e un milione di euro nel 2019; fino a 40 mila euro per ricavi annui nel 2019 tra un milione e 2 mln 500mila euro; fino a 50 mila euro per ricavi annui nel 2019 tra 2 mln 500 mila e 5 mln di euro. Tale contributo non è cumulabile a quello eventualmente riconosciuto per il ristoro delle perdite dovuto all’annullamento dei concerti di musica leggera.