Testo di: Antonella Pappalardo
Come asserisce Gordon per ciascuna persona che conosciamo ci creiamo un ” rettangolo del comportamento “, relativo a come la vediamo , a quello che realmente fa ! Nessuno può accettare tutto incondizionatamente , in quanto due persone possono percepire diversamente uno stesso comportamento. L’ accettazione dell’ altro può essere influenzata dall’ ambiente, da fattori interni personali o dall’ alto. Non bisogna porre barriere alla comunicazione , ma favorire l’ ascolto attivo che si compone di interazione e relativo feedback. Per dirla con Rogers, l’ altro deve sentire che chi lo vuole aiutare è una persona ,è un essere umano !Solo in tal modo è possibile evitare o almeno appianare i conflitti i quali, altro non sono che il soddisfacimento dei propri bisogni ! Nell’ ottica mercatistica all’ ombra della quale viviamo, soprattutto noi meridionali, abituati come siamo a contrattare per spuntarla , magari anche solo per risparmiare un euro con un negoziante , il metodo vincente è quello che si definisce ” senza perdenti” ! È opportuno, quindi, per una comunicazione efficace abbandonare l’ assunto ” io vinco, tu perdi” tendente all’ autoritarismo e analogamente allontanarsi dalla locuzione ” io perdo, tu vinci ” ,emblema del permissivismo . Non nascondiamo le nostre emozioni , non temiamo di svelarci! Anche lo stile del nostro linguaggio rivela ciò che siamo e il grado di empatia che abbiamo! Preferiamo messaggi in prima persona ! Una espressione del tipo ” Mi piace quello che hai fatto” è un modo per autorivelarsi che si focalizza sulle emozioni e le esperienze del mittente. Il messaggio in seconda persona , invece , anche se positivo , lascia una brutta impressione , quella della valutazione e del giudizio .Da evitare assolutamente la completa spersonalizzazione con espressioni del tipo ” Ma che bravo ragazzo! ” , laddove il focus non è posto né sul mittente né sul destinatario! In prima linea , quindi , dobbiamo porre l’ attenzione per l’ altro e la comunicazione empatica , supportati dalla piena consapevolezza che non esiste una persona peggiore o migliore di noi , e che se io “sono ok “, non è detto che non debba esserlo anche tu! …Impariamo a rispettarci!