producer italiana di 46 anni che vive a Londra ha intrapreso un percorso giudiziario per ottenere il riconoscimento di paternità da parte di colui che sostiene essere il suo padre biologico: Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli. Del leggendario attore scomparso il 27 giugno di 6 anni fa, Carlotta dice di essere la figlia: chiede l’esame del Dna e un risarcimento dagli eredi per il «danno subito per la sostanziale mancanza della figura paterna nell’intero arco della vita». Ha scritto la sua storia in un libro.
Carlotta Rossi è la producer televisiva italiana di 46 anni che vive a Londra e che ha appena intrapreso (la scorsa settimana) un percorso giudiziario per ottenere il riconoscimento di paternità da parte di colui che sostiene essere suo padre biologico: Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli.
Del leggendario attore scomparso il 27 giugno di 6 anni fa Carlotta Rossi dichiara di essere la figlia. Pertanto la donna chiede l’esame del Dna e un risarcimento da parte degli eredi per il “danno subito per la sostanziale mancanza della figura paterna nell’intero arco della vita”.
Ha scritto la sua storia in un libro intitolato A metà, firmato Carlotta Rossi Spencer. In molti contenuti apparsi in rete che sono stati postati dal profilo ufficiale su Facebook e su altri social network di Banijay (l’azienda per cui lavora la donna, impiegata nella filiale inglese), il nome completo di Carlotta Rossi è sempre con il doppio cognome: Carlotta Rossi Spencer. Anche il suo profilo personale (privato) di Facebook riporta il nome Carlotta Rossi Spencer. Un nome che dice molto: in quel doppio cognome non c’è quello reale di colui che forse è suo padre, ossia Pedersoli, ma una citazione di colui che lei ha potuto chiamare solo “Lallo”, mai papà.
La presunta figlia illegittima di Bud Spencer dice di ricordarsi bene quell’uomo, quel gigante buono che spesso andava a trovare lei e sua mamma. Ne parla come dell’uomo a cui non ha mai potuto dire papà, potendolo chiamare soltanto con l’appellativo di “Lallo”, secondo la sua testimonianza.
CHI È LA PRESUNTA FIGLIA DELL’ATTORE
Carlotta Rossi ha 46 anni, professione producer (lavora per la multinazionale leader dello spettacolo Banijay, nella filiale britannica), residenza a Londra.
È madre di due figlie ed è sposata con un uomo che, ironia della vita, si chiama proprio come colui che lei dice essere suo padre, il mitico Bud che all’anagrafe era Carlo.
Suo marito, l’altro Carlo della sua vita, lavora in Italia. E sua madre? Si chiamava Giovanna Michelina Rossi.
Carlotta Rossi ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera che suo padre avrebbe provveduto al suo mantenimento fino alla laurea. È stato lui a pagarle gli studi, la scuola negli Stati Uniti e le vacanze. Aggiunge che, fino alla sua morte (avvenuta nel 2016), Bud Spencer avrebbe inviato a sua mamma un assegno di mantenimento di 1000 euro mensili.
IL PRIMO RICORDO DEL PRESUNTO PADRE
Carlotta Rossi ha parlato del primo ricordo che avrebbe del padre, quando lei aveva circa tre anni e mezzo. Racconta che lei lo chiamava “Lallo”, mentre lui di rimando le si rivolgeva con l’appellativo affettuoso di “Lallina”.
Tutto questo viene messo per iscritto dalla donna nel suo libro appena uscito, una pubblicazione con cui lei stessa ammette di aver tradito sua madre. Giovanna Michelina Rossi, infatti, le aveva fatto giurare che non avrebbe mai rivelato a nessuno l’identità del suo vero papà.
LE PAROLE DI CARLOTTA ROSSI
Intervistata dal Corriere della Sera, Carlotta Rossi spiega le motivazioni che l’hanno portata solo adesso a svelare quella che secondo lei è la verità (ne parliamo in questa maniera perché, finché non sarà effettuato l’esame del Dna che la donna ha richiesto, non vi è certezza su quanto sostiene Carlotta Rossi. Quindi, in attesa dell’esito dell’esame che sentenzierà inequivocabilmente sulla paternità di Carlo Pedersoli, usiamo il condizionale e parliamo di supposizioni, nel rispetto di tutti coloro che sono coinvolti. E di chi non può dare la propria versione dei fatti poiché defunto).
“Non c’è un motivo per cui ho deciso adesso di avanzare le mie richieste in Tribunale e di raccontare in un libro il grande amore che ha legato mia madre a mio padre”, ha spiegato Carlotta Rossi al Corriere. “Oggi sono pronta, prima no. E mi sento affrancata dalla promessa fatta a mia madre, mancata il 9 novembre 2015, che non avrei mai detto a nessuno chi era mio padre”.
NEL 2015 CARLOTTA AVREBBE RIVELATO LA VERITÀ AL PRIMOGENITO DI BUD SPENCER
Secondo ciò che riporta Carlotta Rossi, lei avrebbe svelato la verità, e con essa la propria identità, alla famiglia di Bud Spencer già nel 2015, appena dopo la morte di sua madre.
“Quando mamma è morta ho telefonato a Giuseppe Pedersoli, il suo primogenito, di cui mi ero procurata il cellulare perché lavoriamo nello stesso ambiente”, ha affermato Carlotta Rossi nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. “La telefonata è durata 30 secondi, il minimo indispensabile. Gli ho detto chi fossi e che avevo bisogno di avvisare Carlo. Non l’ho mai più sentito”.
Del suo presunto padre dice che non aveva il numero privato: “Di mio padre non avevo il numero privato, era sempre lui a chiamarci”, racconta al Corriere. “Avevo solo il fisso dell’ufficio, dove rispondeva la segretaria”.
DIFFICILE NON RIVELARE AGLI ALTRI CHE ERA LA FIGLIA DI BUD SPENCER
Per Carlotta Rossi è stato difficile, spiega, non rivelare di essere la figlia di Bud Spencer, specialmente quando era una ragazzina.
Immaginiamoci come sarebbe stato per noi tutti non poter dire ai nostri compagni di classe delle medie e delle superiori che il loro eroe al cinema, il mitico Bud (un’icona, oltre che un divo), era nostro padre.
LA CONFESSIONE
Quando aveva 13 anni, continua nel suo racconto Carlotta Rossi, Carlo Pedersoli le avrebbe detto di avere un’altra famiglia e altri tre figli, loro legittimi quindi, nel senso di “avuti all’interno del matrimonio e riconosciuti”. Per lei è stato un trauma, una crepa in quella che lei considerava essere una specie di “normalità”.
NON HA PRESENZIATO AL SUO FUNERALE
Quando Carlo Pedersoli è spirato, il 27 giugno del 2016, l’allora 40enne Carlotta Rossi ha scelto di non andare al funerale di colui che ha sempre saputo (e considerato) essere suo padre. Ammette che ci teneva molto, tuttavia non avrebbe potuto dargli l’ultimo saluto come si meritava da parte sua, quindi ha partecipato alle esequie come tutte le altre migliaia di persone accorse in Campidoglio, i tantissimi fan di Bud Spencer.
“Sono andata soltanto in Campidoglio”, racconta Carlotta Rossi. “Ho fatto la fila come tutti, accanto a ragazzi che avevano tatuato il suo nome e quello di Terence Hill sul braccio”. In quell’occasione avrebbe visto per la prima volta alla camera ardente quelli che quindi – secondo lei – sarebbero i suoi fratellastri: il primogenito di Carlo Pedersoli, Giuseppe, e le altre due figlie dell’attore, Diamy e Christiana.
“Sono passata davanti alla salma, un cordone bordeaux separava ‘noi’ dalla famiglia legittima. Io ero una spettatrice”, racconta con amarezza Carlotta Rossi al Corriere della Sera.