Torniamo a parlare di “Pianeti” un disco di pop, di rock liquido, un disco di battistiana maniera dentro cui un poco si strizza l’occhio alle tinte new wave se possibile. Matteo Marenduzzo e Romeo Campagnolo sono i Bob Balera. Tra amore, linee radiofoniche e suoni che non disdegnano il futuro…
Il pop moderno sempre più spesso si lega a stilemi del passato. Voi che ne pensate?
Nell’ambito della musica pop, intesa nell’accezione di “popolare” piuttosto che di genere musicale, è inevitabile avere come riferimento il passato, quando peraltro la fruizione musicale era distante anni luce da quella attuale, e anche il pubblico generalista dimostrava una maggiore propensione all’ascolto rispetto ad oggi. Noi in primis peschiamo a piene mani dalle sonorità degli anni 70 e 80, essendo dei “retromaniaci”, per utilizzare un termine coniato dal critico Simon Reynolds.
È passato del tempo dall’uscita di questo disco… un riassunto e un resoconto? Secondo voi ha ottenuto quel che meritava?
“Pianeti” ormai è uscito più di un anno fa, un buon momento per fare dei bilanci. Difficile esprimersi se abbia avuto o meno quanto meritava, e noi siamo i meno oggettivi per dare un giudizio in questo particolare ambito, di certo è stato un disco che ha tracciato una netta linea di demarcazione con il passato, e credo abbia posto le basi per dei prossimi lavori più consapevoli.
Esiste già una sia degna evoluzione? Il futuro dei Bob Balera sarà più rivolto al suono analogico o a quello digitale?
Saremo senz’altro sempre in bilico tra questi due mondi, ibridi per stile e per “nascita”, se così si può dire, appartenendo a quella generazione di mezzo che si pone a cavallo tra l’avvento dei computer e l’esplosione dei social, tra gli ultimi ad avere ricordi legati ad un quotidiano privo di internet e cellulari.
L’amore è il centro. Lo resterà a lungo visti i tempi distopici che viviamo?
Il centro è la rincorsa verso un amore che vorremmo, ma che non troviamo. Non vuole essere una frase malinconica, quanto una presa di coscienza che spesso, se non sempre, la vita non è quella immaginata in tenera età, ma questa quota caotica e che esula dall’impegno che profondiamo per raggiungere qualsiasi traguardo, può avere risvolti anche positivi e inaspettati. Questo tema sarà senz’altro presente e approfondito anche nelle prossime produzioni, assieme però anche a diverse novità.