
La vitamina D è una vitamina liposolubile che riesce quindi a immagazzinarsi nei tessuti grassi come fanno anche la vitamina a la vitamina A e la vitamina K. Si tratta tra l’altro dell’unica vitamina che può essere prodotta dal nostro corpo attraverso l’esposizione ai raggi del sole. Di rado è contenuta negli alimenti e si può trovare sotto forma inattiva. In tal caso deve quindi subire delle trasformazioni per diventare biologicamente attiva. null
I cibi che la contengono sono l’aringa, lo sgombro, l’olio di fegato di merluzzo, il burro e le uova. Ma difficilmente con l’alimentazione riusciamo a integrare i fabbisogni giornalieri.
Per una produzione normale di vitamina D servirebbero almeno 30 minuti di esposizione al sole ogni giorno e un’integrazione con 15.000/ 30.000 u.i. (unità internazionali) mensili. Bisogna pensare che almeno l’80% degli italiani ha una carenza di vitamina D documentabile facendo un banalissimo esame del sangue.
Vitamina D e testosterone
Tra le funzioni della vitamina D vi è quella di mantenere in salute lo stato delle ossa, il trofismo muscocolare e la normale funzionalità del sistema immunitario. Ma studi recenti, di cui si è discusso in congresso di endocrinologia che si è tenuto in Austria, hanno evidenziato anche quanto la vitamina D possa influenzare la produzione e la presenza di testosterone nel sangue. La vitamina D è infatti in grado di ridurre la presenza nel sangue della Sex SteroidHormone-BindingGlobulin (SHBG) che è una molecola in grado di trattenere il testosterone libero.
Il testosterone totale è legato a due proteine l’albumina e l’SHBG. L’eccesso di SHBG trattiene eccessivamente il testosterone rendendolo meno bio disponibile, riducendo quindi la quota di testosterone libero che è poi il testosterone in grado di svolgere le azioni sugli organi bersaglio.
Quindi riducendo la quota di SHBG potremmo essere in grado di aumentare la quota di testosterone libero che spesso troviamo in valori ridotti nell’uomo affetto da disfunzione erettile e calo della libido. Ricordiamoci quindi di affidarci sempre a un andrologo di fiducia nel caso ci siano problematiche della sfera sessuale perché il problema potrebbe avere in alcuni casi delle semplici e modificabili cause ormonali.