Le ultime novità provenienti dal panorama musicale italiano vedono l’interessante arrivo di Ascendant, il nuovo album del compositore e pianista Domenico Quaceci. Dopo il successo di Like an Ocean, l’artista siciliano torna con un’opera di taglio classico contemporaneo indiscutibilmente affascinante.
Ascendant, contrariamente alle aspettative di un seguito diretto della precedente opera, si distingue per la sua particolarità, rappresentando in 13 tracce emozioni e sentimenti multiformi seppur magicamente sempre collegati. Qui si vede il cambiamento di Quaceci che rispetto all’album precedente, sperimenta una vera e propria evoluzione creativa.
Fin dai primi secondi di ascolto dell’album ci si accorge come, in fondo, un sottile filo abbia la capacità di unire tutti i brani. La nostalgia è il tema principale in Ascendant, un sentimento che Quaceci rende perfettamente coerente tra un pezzo e l’altro.
Ogni brano evoca ricordi legati al passato e dunque alla nostalgia portando l’ascoltatore a maturare interiormente a sé delle emozioni verso luoghi, familiari, amicizie che hanno lasciato un’impronta nelle loro vite: in un suggestivo transfert fra l’esperienza dell’artista e il vissuto personale dell’ascoltatore.
Le difficoltà nell’esplorare questi sentimenti sono molte alte ma Quaceci riesce a lasciare, seppur sempre con delicatezza, il segno tramite un mix sapiente di ritmi e melodie.
Ascendant è un’esperienza di ascolto di meno di un’ora, ma che offre il perfetto rifugio per liberare la mente e immergersi in un’atmosfera di meditazione e relax. Ogni traccia è piacevole anche singolarmente, ma il consiglio è di ascoltare almeno per la prima volta Ascendant nella sua interezza. Le tracce sono state posizionate in modo strategico dallo stesso Quaceci nella tracklist col fine di suscitare uno specifico effetto, ovvero creare un viaggio musicale coinvolgente e continuo. Pensiamo ad una serie di libri, una saga cinematografica, in cui il protagonista vede un’evoluzione di se stesso, degli altri che lo circondano e degli effetti a lui più cari. Questo è ciò che Ascendant cerca positivamente di trasmettere. Un viaggio continuo e coerente tra tutti i brani che parallelamente avviene anche dentro noi ascoltatori pensando al passato e a tutte le cose positive e negative che abbiamo vissuto fino al presente. Domenico Quaceci non gioca soltanto con le emozioni, ma dimostra anche delle notevoli capacità tecniche. Il suo stile unico, derivato dalla musica classica ma orientato al futuro, si distingue per la sua originalità e la capacità di incorporare influenze moderne senza compromettere la solidità delle fondamenta.
In conclusione, Ascendant è un viaggio che amplifica il pensiero, toccando la nostalgia con una delicatezza e profondità straordinarie.
Michela Del Bosco