Quando si parla di arte e di cultura si notano sempre ( o quasi sempre ) i musei, le mostre, le opere artistiche della nostre amate città d’arte, ma in pochi riescono a vedere OLTRE, a notare ciò che in realtà ci circonda da sempre lungo le varie strade delle nostre metropoli e che ci offre una visione a 360 gradi della vera Arte in modo del tutto gratuito o magari in cambio di un banalissimo obolo … gli Artisti di Strada!
La vita moderna, gli stress della routine quotidiana, non ci lasciano spesso spazi di puro relax per poterci concedere magari degli attimi di divertimento o piacevoli attimi da dedicare a ciò che amiamo fare… Questo può essere definito come un quadro generale della vita di oggi, tutti sugli attenti, tutti dediti a lavoro, casa e famiglia. C’è chi però, cerca di ritagliarsi degli attimi tutti per se, non per egoismo o per trascurare i propri cari, ma per dedicarsi alla cultura e per accrescere la propria sete del sapere… Quante volte ci sarà capitato di vedere pubblicità di mostre in città o di musei aperti anche di domenica? Chi davvero ne ha interesse fa di tutto per partecipare. Dimentica però che spesso e volentieri l’Arte è anche sotto i propri stessi occhi, lungo le vie che percorriamo ogni giorno, e magari distratti dai propri pensieri o dalle frenesia della solita routine di lavoro non facciamo mai caso …. Di chi sto parlando? Degli Artisti di Strada!
Già, ma chi sono gli Artisti di Strada? C’è chi li ammira, chi segretamente ne vorrebbe ripercorrere le orme, chi li considera poco più che perdigiorno e c’è chi li caccerebbe dalle strade, persone che vivono l’arte sulle strade del mondo, fra la gente, senza paura di essere giudicate dai passanti ma che anzi dalla gente cercano nuova linfa per nutrire la propria espressività. C’è chi in strada sceglie di esibirsi per racimolare qualcosa, chi per fare esperienza, chi per brevi periodi della propria esistenza, chi invece decide che la sua vita sarà lì, a raccogliere applausi e, talvolta, risa di scherno e insulti, ma comunque in mezzo alla gente, alle persone di ogni tipo, amichevoli e no. Durante il periodo natalizio le strade si riempiono di artisti che sperano nella generosità delle persone, notoriamente più portate a donare durante l’attesa del Natale: i busker, così si chiamano in gergo, non si limitano però a esibirsi durante le feste, ma puntano a fare della strada il proprio palcoscenico 365 giorni l’anno. Apriamo ora il sipario per passare a scanner un aspetto che, personalmente, ritengo molto rilevante: come accennavo anche prima, spesso le persone assetate di cultura e di arte preferiscono un museo, una mostra, magari anche pagando biglietti per l’entrata, piuttosto che assaporare il gusto di arte a 360 gradi che spesso può trovare in maniera del tutto gratuita o in cambio di un piccolo obolo per strada. Si, ma perchè? Come mai spesso l’artista di strada viene visto come un semplice menestrello o vagabondo? E, cosa non meno importante, le persone che notano spettacoli di vera arte per strada girano la faccia non considerandoli più di tanto? Quella dell’arte su strada è una tradizione dal passato glorioso che ha formato autentiche star come Dario Fo o Philippe Petit. Eppure, a differenza che nel resto d’Europa, le città italiane sembrano voler fare di tutto per tenere lontani questi spettacoli vissuti quasi sempre come un problema di ordine pubblico, rimane un problema di riconoscimento del valore dell’arte di strada sotto il profilo artistico, culturale, sociale ed economico da parte della pubblica amministrazione italiana… ma perchè? Il limite più grande dell’umanità credo sia sempre lo stesso e per ogni settore, il non poter, ma soprattutto non voler, guardare OLTRE. Mi spiego meglio, rivolgendomi al tema di oggi: l’artista di strada è il più delle volte “etichettato” come barbone,clochard ( e tra l’altro con un senso spregiativo, cosa che non dovrebbe essere fatto verso nessun uomo ), e in più vorrei sottolineare come la parola strada è una parola che solitamente può essere usata anche per denigrare…. Strano no? In una società moderna, volta alla cultura, sentire ancora certe etichettature fa male, sempre e comunque. L’arte di strada è, credo, la rappresentazione di persone umili, di persone che hanno scelto certi valori, certi ideali e soprattutto che hanno scelto uno stile di vita. Sono Artisti che vanno rispettati. Per molti è la principale fonte di sostentamento, per altri è un escamotage per arrotondare, ma in tutti si vede il medesimo impegno, determinazione e passione. Tra l’altro, molti sono dei viaggiatori, pagano i propri spostamenti con i proventi dell’arte di strada.
Ora, al di là dello stereotipo collettivo, che li vede solo come un baraccone di gente improvvisata, gli artisti di strada sono la conferma dell’arte vera. I perché sono tanti: in primis non hanno cachet altissimi per portare in scena le loro performance, spesso anzi si esibiscono e incantano anche a costo zero. Sono artefici di vere raffigurazioni artistiche che richiedono una creatività fremente e poi riescono a mettere in piedi, con incredibile semplicità, show avvincenti e imperdibili. Insomma “quelli del cappello”, e amano definirsi così perché il cappello identifica un segno tangibile di tributo al loro impegno quotidiano, sono i fautori dell’arte vera. E da premiare sono le amministrazioni, le associazioni che in ogni parte d’Italia organizzano festival e raduni nel segno della street art.
Spesso pensiamo a queste persone come a emarginati o a gente che vive uno stato di disagio, ma la realtà è che questa categoria è composta da talenti che hanno il più delle volte scelto di fare questa vita consapevolmente e spinti dalla necessità di mettere a nudo le proprie emozioni attraverso l’arte, come tutte le persone di spettacolo. Vivono e si esibiscono per strada appunto, ma una domanda che mi pongo e pongo a tutti voi ascoltatori, in qualità di persona che cerca di andare OLTRE i pregiudizi, vogliamo capire tutti noi che strada non è solo uno stereotipo per ghettizzare e invece è sinonimo di vera libertà? Si, proprio così, chi compie questa scelta lo fa consapevolmente, magari stanco dei canoni che la vita ci impone! Io li identifico come persone sagge, persone che vogliono assaporare il gusto della vera libertà, lontani anni luce dagli standard imposti, sono persone da ammirare non da ghettizzare! Moltissimi artisti di strada raccontano di quanto sia bello girare le città, conoscere nuove culture e persone interessanti, non rimanere fossilizzati nella propria piccola cerchia di amici e conoscenze, e sostengono che l’arte dalla strada tragga nutrimento e linfa vitale che alimentano, in modo virtuoso, creatività e immaginazione. Chi si esibisce in strada non è uno scansafatiche, non è un artista minore, non è uno che si arrabatta, non è uno che tira a campare. È un artista, magari diverso da chi si esibisce nei teatri più prestigiosi, ma non meno valido, non meno bravo, comunque degno di calcare il palcoscenico più grande e popolare che ci sia: la strada. E magari strappare un applauso.