Tornato da pochi giorni alla Juventus, mister Massimiliano Allegri deve difendersi da una accusa personale pesantissima che rischia di compromettere anche la sua attività sportiva. “Sono del tutto estraneo a qualsiasi attività illecita o irregolare e, tanto meno, a qualsiasi operazione violativa della normativa sull’antiriciclaggio“, ha fatto sapere l’allenatore livornese. Il caso è quello sollevato da La Verità, secondo cui Allegri sarebbe al centro di “operazioni sospette” e “pagamenti dall’estero” relativi a una società maltese accusata di raccolta illecita di giocate e sotto inchiesta per truffa aggravata, evasione e rapporti con la ‘ndrangheta.
Bankitalia starebbe indagando sui movimento di denaro: 7 bonifici per 161mila euro complessivi, provenienti dalla società maltese Oia Service Limited, ricevuti in accredito da Allegri tra agosto 2018 e aprile 2021. Nello stesso periodo, Max avrebbe goduto di altri 7 bonifici dall’estero, dalla società slovena Hit D. D. Nova Gorica, per un totale di altri 168mila euro. La società “gestisce hotel, centri di gioco e intrattenimento” oltre il confine con il Friuli Venezia Giulia.
La filiale torinese della Bim avrebbe fatto una segnalazione anche il 18 marzo 2021 per due bonifici provenienti da Malta e altro denaro giunto da Montecarlo, denaro giudicato “possibile frutto di vincite”. Si parlerebbe in ogni caso di puntate al casinò e non di scommesse sportive. Proprio nei casinò, sempre secondo Giacomo Amadori della Verità, il tecnico juventino avrebbe giocato 350mila euro. Il dettaglio sulle scommesse sportive non è secondario: in base al regolamento della Figc, infatti, ai tesserai è vietato “effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi a incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa”.