“Fenice Festival” è la rassegna di spettacoli e concerti a ingresso gratuito realizzata dall’associazione Maria Malibran, nell’ambito di “Affabulazione. Espressioni della Napoli policentrica”, il progetto promosso e organizzato dal Comune di Napoli e finanziato dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura. Ne abbiamo parlato con la direttrice artistica Raffaella Ambrosino, presidente dell’associazione Maria Malibran e soprano partenopeo.
“FENICE FESTIVAL: perchè la scelta di questo nome?”
“La scelta di dedicare il festival all’araba fenice, l’uccello mitologico simbolo di immortalità, resilienza e speranza che ci insegna a risorgere dalle ceneri è nata dal desiderio di avviare un Cammino prezioso che porti la cultura a rinascere nelle periferie”.
Quali sono state le priorità della sua linea artistica nel disegno di questo progetto e quali gli eventi più impegnativi?
“Sin dal principio ho voluto che Fenice Festival avesse come priorità le emozioni, è solo attraverso di esse che la cultura riesce ad infondere le proprie radici e rendere ogni terreno fertile. Ed io ho trovato nella IV Municipalità di Napoli, grazie anche alle istituzioni e alla Presidente Caniglia un terreno vivo e desideroso di tutto questo”.
C’è qualcosa che, nel corso di questa prima edizione, ha superato le sue aspettative e cosa ha imparato ancora?
“Ho immaginato per Fenice Festival una serie di stanze delle arti che potessero abbracciare ogni esigenza culturale nella propria forma artistica e così per ogni stanza ho disegnato un colore immaginario. La prima stanza, di colore azzurro come la nostra squadra del cuore si è aperta in Piazza Nazionale con RUMORE BIM FESTIVAL dedicato alla CARRÀ, per la Direzione artistica campana di Carlo Morelli e tecnica di Emma Malinconico. Di questa serata conservo un ricordo bellissimo. La seconda stanza, di colore verde speranza, si è aperta sul grande Eduardo e la nostra NAPOLI È MILIONARIA. Di questa storica serata non dimentico nulla di tutto il tempo dedicato insieme al drammaturgo Doriano De Luca ed il compositore Riccardo Iozzia Ambrosino su come fare per ridare vita ai grandi personaggi della commedia e mettere in opera il riscatto di Donna Amalia , da me interpretata, e di tutte le donne della commedia. NAPOLI È MILIONARIA, è un’ opera in chiave lirica che racconta la storia autentica della nostra città, continuerà a cantare nei teatri di Napoli e di tutte le città che ci attendono. La terza stanza di colore rosa dedicata al nostro amico Massimo Troisi è stata la serata della gentilezza, della commozione, dei ricordi dell’anima del poeta sangiorgese che arriva sempre al cuore di tutti. Ricordo di quella sera il silenzio grande in platea durante i racconti che l’attore Angelo Orlando e tutti amici e colleghi di infanzia ci hanno raccontato presentati dal mio amico di palco da sempre, l’attore Stefano Sannino, con le splendide coreografie di Irma Cardano. Posso dire che Massimo era davvero in mezzo a noi quella magica sera conclusasi sulle note di Pino Daniele con Napule è, magistralmente interpretata dal duo A|M finalisti di The Voice Generetions. La quarta stanza a cui ho affidato il colore rosso è stata la serata della passione. SALVATORE DI GIACOMO, il nostro POETA GENTILUOMO ci ha accompagnato sui testi meravigliosi di Assunta Spina, che io stessa ho interpretato. Il giovane attore Antonio Brancaccio ci ha raccontato della vita del poeta tutto nella cornice visiva del celebre film interpretato dalla grande ANNA MAGNANI . Una serata magnifica, presentata da Maurizio Martellini, in cui cantare la mia amata CATARÌ e la canzone di Di Giacomo mi ha emozionata particolarmente insieme a mio figlio Andrea Ambrosino e il tenore Malapena con l’orchestra Maria Maria Malibran ed al pianoforte il Maestro Carlo Berton , la serata si è conclusa con un bis inaspettato. In attesa dell’ultimo grande appuntamento dedicato alla musica dei puri di cuore ho disegnato l’unico colore possibile il Bianco per la serata del coro e orchestra AMI (attività musicali inclusive) prima orchestra e coro parasinfonico d’Italia dedicata al grande maestro EZIO BOSSO con cui ho avuto la gioia di lavorare cantando allora la preghiera di Desdemona dell’ AVE MARIA dall’ OTELLO di VERDI. La serata si aprirà sulle note del Maestro Bosso e sulle note di Giuseppe Verdi in ricordo di quell’incontro artistico ma di vita indimenticabile, sarà una serata di musica sacra con AMI la sua orchestra e i cantori Vox Gesualdi nella Chiesa della Sacra famiglia del rione Luzzatti. Di sicuro l’appuntamento che mi ha fatto comprendere che la nostra città ha bisogno di una cultura nuova, innovativa è la nostra NAPOLI È MILIONARIA. Sin dal principio ho temuto per una responsabilità così grande ma la risonanza positiva che ha avuto ha superata di gran lunga tutte le mie aspettative. Ho apprezzato che ad ogni evento le autorità non sono mancate e per noi è molto significativo questo. Avere avuto la presidente Maria Caniglia insieme al Comandante dell’Aeronautica militare di Capodichino, Massimo Maieron, e poi ancora il vicesindaco del Comune di San Giorgio a Cremano, Pietro De Martino è stato un onore”.
Come sarà la seconda edizione di Fenice Festival?
“Questa domanda per me è di buon auspicio poiché FENICE FESTIVAL nasce dalla vittoria dell’Associazione Maria Malibran che presiedo, per il bando di AFFABULAZIONE del Comune di Napoli, finanziato dal MIC. Speriamo vivamente di tornare a parlare di arte e cultura nella periferia della IV Municipalità e dedicare la prossima edizione alle donne che hanno fatto la storia, l’arte e la musica di questa città come Giulia De Caro, Adriana Basile e poi Elvira Donnarumma, lia Rosal, Gilda Mignonette, Pupella Maggio”.