Le recensioni online continuano a influenzare le abitudini dei consumatori, tanto che il 37% degli italiani le legge prima di fare un acquisto, e uno su due si fa condizionare prima di prenotare hotel e ristoranti, ma anche meccanico e barbiere.
Per orientarsi nella moltitudine di portali, tra quelli verticali delle recensioni, ai social, fino a Google, nasce Bestogoo (www.bestogoo.com), piattaforma che le raccoglie e le mette a confronto collegandosi via API al web per riportare la web reputation dei brand in una classifica.
L’idea nasce da una coppia, nel business e nella vita, Michele De Luca e Francesca Armenio, 30enni napoletani, che hanno lanciato l’applicazione durante un viaggio a Philadelphia: «Volevamo visitare la statua di Rocky e mentre eravamo in treno, cercavamo una hamburgeria dove mangiare in quella zona. Ci siamo resi conto di quanto fosse difficile, lungo e farraginoso il processo online e di come i comparatori avessero spesso delle opinioni opposte», raccontano De Luca e Armenio.
Tornati a casa, decidono di lanciare una piattaforma che calcola la web reputation dei brand online e fornisce in tempi rapidi dei risultati, collegandosi via api a Google, così come ai social, e ai principali portali di recensioni.
Trivago delle recensioni
«La value proposition di Bestogoo è di essere un contenitore di tutte le recensioni presenti online su specifici settori e la facilità d’uso. Gli utenti si collegano, cercano un’attività, l’app li geolocalizza e restituisce loro i migliori risultati», spiegano i fondatori
Per realizzare Bestogoo mettono a frutto le loro competenze e impiegano le loro finanze: lui, esperto in web design e marketing e lei, formatasi in Beni Culturali ed esperta in amministrazione. Entrambi hanno esperienze imprenditoriali alle spalle. Oggi il team oggi è composto da quattro persone.
La pietra “magica” e il menù digitale
Il modello di business di Bestogoo si basa sulle sottoscrizioni legate alla possibilità per i brand di ottenere dei servizi in esclusiva. Come il menu digitale, un nuovo servizio che la startup ha lanciato per le esigenze dei ristoratori. Le attività possono, tramite un abbonamento, avere uno spazio per inserire il loro menu, aggiornarlo e tradurlo nelle principali lingue, inglese, francese, tedesco, spagnolo, cinese, giapponese e russo.
Inoltre, a questo menu è legato un hardware, una pietra magica, chiamata nearstone, che consente agli utenti con smartphone dotati di tecnologia NFC di consultare il menù semplicemente appoggiando il telefono al dispositivo, senza accedere al QR code: «Abbiamo ingaggiato un designer che vanta collaborazioni con brand come Maserati per dare forma ai nostri nearstone e poi abbiamo stampato i primi prototipi con la stampa 3D», spiegano.
L’app inizia a macinare numeri, 20mila visualizzazioni al giorno, 11.84 milioni di visualizzazioni e il superamento dei 10mila download, malgrado le difficoltà che stanno incontrando lungo la loro avventura imprenditoriale: «C’è una grande difficoltà nel cercare finanziamenti specie per le startup in fase early stage. Gli investitori spesso cercano delle garanzie di fatturato che nei primi stadi di vita una startup non può offrire, è una contraddizione in termini», concludono.