Come Direttore di Ilovemagazine.it ricevo e pubblico una lettera di una donna disperata….
Illustrissimi ed Egregi Signori preposti alla salute ed ai diritti umani,
scrivo per poter dar voce ad una “cittadina italiana” indignata.. ma è dir poco “indignata” perché ora più che una “cittadina” sono una “schiava italiana” visto che una cittadina oltre che ai doveri dovrebbe avere anche dei diritti.
Sono Cicatiello Roberta, risiedo a Napoli e mi sento una condannata a “morte” obbligata all’auto “suicidio” da questo Stato senza aver commesso alcun “fatto”. In realtà sono già “reclusa” da due anni in quanto sono rimasta nel “mio lockdown” auto inflitto, uscendo soltanto una volta alla settimana per l’approvvigionamento dei beni primari. Sono divorziata e “sopravvivo” di “risarcimento danno” (è così che definisco il mantenimento del mio ex marito) e dunque, finora, non ho avuto, ma solo in questo caso, la “fortuna” della costrizione, in quanto non lavoratrice.
Tuttavia con il nuovo decreto del 6 gennaio 2022, contravvenendo alla risoluzione 2361 del 27 gennaio 2021 della Corte Europea dei Diritti Umani, questo “governo” mi obbliga, avendo superato i 50anni al “vaccino” covid estorcendomi pure il “consenso”.
Orbene sarò costretta a subire una tortura corporale ed ancor prima psicologica ogni qualvolta mi somministreranno questo siero e sempre che ne “sopravviva”; nonostante sia un soggetto altamente allergico sia a farmaci che ad alimenti, sia a metalli che a compositi, oltre che a pollini, conservanti, etc.. etc.. e chi più ne ha più ne metta, con 5 shock anafilattici in dotazione. Finora il mio medico curante e vaccinatore si è astenuto dal volermelo ovviamente somministrare ma non ha potuto comunque esonerarmi considerato che la circolare del ministero della salute prevede soltanto quattro casi in cui poterlo fare. Dunque anche se la valutazione del proprio medico potrebbe essere rilevante lo stesso non ha valenza, e quindi non ha potuto far altro che demandarmi ad una opportuna struttura ospedaliera che ho dovuto comunque cercare io perché neppure la mia Asl di appartenenza sapeva indirizzarmi.
Ebbene, l’unica struttura che innanzitutto testava gli eccipienti di questi “vaccini” era l’Ospedale San Paolo ed io a settembre 2021 prenotai dunque la visita presso il loro ambulatorio di allergologia con la prima disponibilità all’8 febbraio 2022 con la D.ssa De Maio che era l’unica che mi avrebbe avviata nel percorso dei test ma che attualmente li ha comunque bloccati perché non supportata da altre strutture e senza intenzione quindi di riprenderli. Nel frattempo il nuovo decreto mi obbliga comunque entro il 31 gennaio 2022, pena sanzione.
Tuttavia, grazie alle informazioni che mia sorella il 6 gennaio all’atto della sua terza dose presso il centro vaccinale della mostra d’oltremare è riuscita ad avere, la prassi che dovrei effettuare quasi nell’immediato sarebbe quella di recarmi personalmente presso la postazione della mostra d’oltremare (con le file che ci sono ed il rischio di contagio che finora sono invece riuscita con non poche difficoltà ad evitare) e poter essere inserita in un elenco che invierebbero all’Ospedale del Mare per essere poi chiamata, previa somministrazione di terapia cortisonica, a ricevere la somministrazione del “vaccino” in presenza di un anestesista.
Ebbene, il pericolo non si fermerebbe al rischio immediato e per il quale “probabilmente” saprebbero come intervenire (ad ogno buon conto non vi è neppure certezza considerato il numero già consistente dei precedenti schock già subiti) ma poi, per quanto riguarda la mia personale salute, il pericolo si potrebbe manifestare nei giorni o settimane successive con l’eventualità degli effetti collaterali gravi e per i quali invece non potrebbero intervenire perché allergica ai farmaci. Ho provato allora a contattare il medico vaccinatore dell’Ospedale Del Mare il quale comunque mi ha risposto che la valutazione del caso personale non spetta a lui e neppure al coordinatore dell’elenco alla Mostra D’Oltremare che si limiterebbe ad inserirmi nell’elenco per la somministrazione in struttura ospedaliera.
Allora io mi domando e dico: ma se nessuno di questi medici è tenuto a valutare il mio caso personale e il mio medico curante asserisce che pur volendo è impossibilitato ad esentarmi, chi è preposto a farlo? Nessuno ne ha il potere e tutti legittimamente ad essere “Ponzio Pilato” e nel frattempo io ho la spada di Damocle per l’obbligatorietà del decreto. Che “bella”, “giusta” e “orgogliosa” cittadinanza!!!!!!!!!!!!!!
Una ex cittadina oggi schiava italiana
Cicatiello Roberta