La Fondazione Tortora per i ragazzi Down

La famiglia Tortora abbraccia un progetto di solidarietà con i ragazzi disabili. La Fondazione, nata nel cuore di Napoli da un’idea di Paolo Tortora e Valentina Abbruzzeso Tortora ha ideato un importantissimo progetto di solidarietà. Un grande disegno di solidarietà voluto dai proprietari della società di catering “Ristosan e Valesan”, per creare una scuola di formazione dedicata ai giovani affetti dalla sindrom di Down. I coniugi sono sempre stati vicini alla beneficenza e solidarietà. Paolo Tortora, era il “re del catering” napoletano, si è spento a soli 61 anni dopo aver contratto, per la seconda volta, il Covid-19. Stimatissimo da amici e colleghi. Ecco chi era Paolo Tortora, “il sarto della ristorazione” ospite di Dolce & Gabbana, ma anche amico degli ultimi. Organizzava pranzi di Natale in carcere e faceva attivismo con la Comunità di Sant’Egidio. 

Foto di Pippo by Capri

La moglie Valentina vuole continuare i suoi grandi progetti, come desiderio del marito.

<< La scuola è un progetto voluto da me e Paolo – dice Valentina Tortora-. Per lui ho lasciato Foggia e il mio lavoro, avevo una scuola materna. Grazie a lui ho scoperto e amato Napoli e incominciato ad affiancarlo in azienda. Lui ha visto in me la persona giusta per supportarlo nella vita e anche nel lavoro. Sarò all’altezza della sua fiducia, portando avanti anche i suoi tanti progetti di beneficenza.  Sono fermamente convinta che Paolo ci accompagnerà e mi accompagnerà nel lungo tragitto che tracceremo nei prossimi anni, nei prossimi eventi e abbraccerà a più non posso  questo magnfico progetto.

I ragazzi verranno da noi e troveranno una famiglia, perché loro devono sentirsi protetti. Noi tracceremo una strada per il loro futuro inserendoli nel mondo del lavoro. Quando usciranno da questa fondazione devono essere padroni dei loro mezzi. Come lavoro creeremo una rete di aziende con un capofila che sarà l’azienda Ristovan che mio  marito ha fondato 40 anni fa. I ragazzi devono trovare sicurezza, perché loro sono speciali, ma tutti possiamo essere speciali. Paolo ha messo la firma e noi continueremo il suo sogno>>.  Valentina Tortora si affianca in questo viaggio di solidarietà a persone che hanno amato il lavoro del marito, che hanno lavorato al suo fianco e lo conoscono da tantissimi anni. La Fondazione sarà capeggiata anche da Ivan Nocca, Valentina Magno, Maria Landella e Fatima Muoio. Alla conferenza era presente anche l’Assessore del Comune di Napoli Luca Trapanese che ha dichiarato: << Io oggi non sono in veste di assessore. Devo dire la verità, sono venuto senza  capire dove andavo, sono venuto perché mi ha chiamato Fabiana. Quando Fabiana mi chiama io corro. Ho letto velocemente il programma, ma non avevo capito che dovevamo fare e oggi che mi trovo qui, sono ancora più consapevole di questo progetto di cuore. Io sono padre di una bambina con la sindrome di Down e quindi conosco molto bene quali sono i problemi di inserimento a scuola, la vita autonoma, il lavoro e tutto il mondo che circonda queste anime speciali. Quando diventi padre, perlopiù di una bambina disabile, una cosa che pensi e quando io non ci sarò più che fine farà questo figlio o figlia che diventerà un adulto e soprattutto intorno chi incontrerà, chi lo aiuterà ad inserirsi in una società fragile, difficile come quella di oggi. La prima riflessione che viene da fare e che da un immenso dolore nasce una storia d’amore profondo. Ringrazio Valentina e Paolo Tortora per questo regalo enorme che oggi non fanno all’assessorato del Comune di Napoli, ma fanno a tutti i genitori con i ragazzi con la sindrome di Down. Questo progetto è  importantissimo, perché noi abbiamo un vuoto intorno e questa Fondazione è una luce di speranza nel buio>>. Alla fine della conferenza, sono stati premiati tutti i partecipanti con targhe ricordo, per la stima e l’affetto che hanno dimostrato in un periodo così difficile come questa della pandemia. 

Carlo Ferrajuolo