UNA VACCINAZIONE COSÌ ESEGUITA PRODUCE IL RISCHIO DI CREARE VARIANTI DEL VIRUS RESISTENTI AI VACCINI
Il professor Pietro Luigi Garavelli, primario del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, qualche tempo aveva affermato che “non si vaccina mai durante un’epidemia”. Dopo questa dichiarazione era stato bersagliato da critiche e attacchi da parte dei cosiddetti fact checkers, gli autonominati controllori di fatti, in particolare dal sito Butac.
Il ragionamento del professore è che una vaccinazione per un virus a RNA, eseguita con queste modalità, “a spizzichi e mozzichi” come ha dichiarato su Byoblu, e nel corso di un’epidemia, non funziona e, anzi, rischia di selezionare mutazioni del virus, cioè di favorire l’insorgenza di nuove varianti.
Lo stesso concetto è stato espresso recentemente anche da Andrea Crisanti, il direttore del centro di genomica funzionale dell’Università di Perugia.
Nel corso dell’intervista Garavelli spiega quali sono, a suo avviso, le azioni da compiere in questo momento e commenta i numeri dei contagi in India, che vanno proporzionati alla circostanza che i suoi abitanti sono quasi un miliardo e quattrocento milioni.