Intervista a cura di Sergio Cimmino
Intervista a Luca Zulù Persico sul nuovo album da solista Bassi per le Masse
Nella nostra intervista a Luca Zulù Persico il musicista e frontman partenopeo ci parla del suo nuovo album Bassi per le Masse
Intervista a Luca Zulù Persico
Dopo l’album “Suono questo e Suono Quello” del 2017 il musicista e leader partenopeo Luca Zulù Persico torna con un nuovo lavoro discografico. Il titolo è “Bassi per le Masse” pubblicato lo scorso 25 Gennaio.
Dopo l’album “Suono questo e Suono Quello” del 2017 il musicista e leader partenopeo Luca Zulù Persico torna con un nuovo lavoro discografico. Il titolo è “Bassi per le Masse” pubblicato lo scorso 25 Gennaio.
Luca, un secondo lavoro discografico da solista con un titolo accattivante Bassi per le Masse. Come è stato il processo artistico e musicale che ti ha portato a questo titolo e cosa lo differenzia dal precedente?
Col disco precedente ho concluso la fase di autoanalisi, con questo sono passato all’attacco. Bassi per le Masse mi sembrava sintetizzasse la volontà di ripartire dal basso e dalla musica contemporaneamente, e poi è anche una specie di omaggio a John Lennon che è stato il primo a farmi sentire la rivoluzione nella musica.
Quest’ anno saranno 25 anni dall’Incredibile Opposizione Tour suonato insieme ai Bisca. Come è cambiato Luca Persico in tutti questi anni e come è cambiato il tuo occhio e la tua propensione verso la politica italiana ?
Credo che si siano semplicemente accumulati altri 25 anni di cazzimma, che uniti ai 25 di mazzate contemporanee fanno di me una fottuta macchina da guerra “e voi mi state spingendo al massimo. Ora voglio solo dire che è pericolosissimo spingere al massimo una fottuta macchina da guerra” (semiCit.)
Un remake di “Cuore Nero” che diventa “Zero Padan” , “Parole Armate” e il singolo “Il Traffico”. Tanti anni fa cantavi che la “la mia testa è un focolaio di sovversivi” in “Focolaio”. Quel tipo di ispirazione e rabbia istintiva è ancora presente quando sono nati questi testi?
Non ho capito, non ti piacciono i singoli nuovi? Per il resto credo di aver risposto nella domanda precedente. Non bisogna confondere la provocazione e l’ironia con lo smussamento della rabbia. Nel periodo in cui eravamo più arrabbiati e “affamati” di sempre, e cioè all’inizio, i testi assomigliavano molto più a Il Traffico che non a Focolaio.
A Zulu Luca Persico e al suo animo da ribelle fanno piu’ preoccupazione i nuovi venti populisti oppure l’avanzata di costanti episodi di razzismo e sessismo nel nostro paese?
Sono la stessa cosa.
Tra le tracce anche una canzone d’amore con Franco Ricciardi “Quant’costano e parole “e Madaski. Come nasce questo brano in un contesto musicale “reggae” come bassi per le masse?
Ho amato il reggae da subito proprio per le enormi similitudini con la musica napoletana che io ci trovavo dentro, per cui ho sempre sognato di sentire Franco su una base reggae. Quando ho scritto questa canzone ho subito capito che era arrivato il momento di sentire come suonava e Franco mi ha fatto emozionare. D’altra parte il reggae non è emozione?
Il Sud è da sempre oggetto di razzismo e si trova sempre a rincorrere nell’andamento del Paese. Credi che sia un problema viscerale nel nostro Paese causato dalla mancanza di cultura o soltanto la mancanza di mezzi per mettersi al passo?
Credo sia il frutto di un preciso disegno politico, vecchio come la repubblica. Al sud non mancano né la cultura né la volontà, è che i mezzi ce li rubano ogni giorno.
Sergio Cimmino