È disponibile da oggi “C’erano Rossini, Ginevra e i Cannoli Siciliani”, su Amazon sia in formato Kindle che fisico con copertina flessibile, il primo libro di Mosby Eugenio Bollani.
Nella Sicilia dopo il Lockdown 2020, Francesco Rossini uno stagionato videomaker regista, viene ingaggiato da un suo vecchio amico produttore per una produzione legata al mondo del cibo e delle eccellenze alimentari. Francesco, milanese di origine giunge ad Alcamo dopo cinque anni di volontario lock-down a Montanea, un ridente paese sull’altopiano della Paganella in Trentino. La causa del suo volontario esilio è stata una auto bomba che a Montanea ha distrutto la sua famiglia. Il trauma è stato metabolizzato e Francesco, invitato dall’amico produttore si ritroverà ad incontrare una nuova cultura, personaggi molto particolari, una produzione web-televisiva sul cibo e suo malgrado anche un intricato giallo da risolvere. Solo la capacità di osservazione sui luoghi, di persone e di fatti lo aiuteranno a risolvere, non solo l’intricata situazione, ma anche a ritrovare una serenità che credeva perduta. Tutto condito con i colori, le emozioni e le prelibatezze di una Sicilia meno “cartolina” del solito.
< “Giallosapevo” che prima o poi qualcuno mi sarebbe venuto a chiedere le ragioni di questo insano gesto – dice Eugenio Mosby Bollani – ovvero quello di aver scritto un libro giallo. Devo confessare che la mia professione di creativo mi ha fatto conoscere tante storie, persone, aziende, realtà impegnate nel sociale. Allora ho pensato di farle conoscere e vivere, in modo diverso a Francesco Rossini, il protagonista di queste avventure, che oltre a cercare di risolvere “il caso” avrà la possibilità di vivere incontri ed esperienze davvero significative.>
Mosby Eugenio Bollani è nato un 29 febbraio di sedici compleanni fa (li fate voi i conti…). Creativo, videomaker, regista, papà, nonno. Amante delle montagne trentine e dei cannoli siciliani. Nel suo curriculum si leggono nomi di agenzie pubblicitarie, case editrici, emittenti radio televisive. È stato uno dei primi dj delle “prime” radio libere, il primo creativo italiano a fare un videoclip musicale, tra i primi a usare giornalisti come testimonial delle proprie testate. Ha lavorato come buon secondo accanto a famosi imprenditori che si occupavano dalla televisione alle t-shirt. Ha realizzato spot per il sociale, per delle robe da vestire e anche da mangiare. Ha seguito tre Sanremo per la prima radio italiana in televisione. Ha realizzato video reportage su opere no-profit dall’Argentina alla Sicilia, ha firmato la regia di un docu-film su Pavarotti e su opere teatrali con protagonisti abili e disabili. Crede che si debba sempre imparare qualcosa di nuovo…