Visite mediche, 980 mila in lista d’attesa.
Numeri impressionanti per colpa del Covid.

Sono quasi un milione le persone ‘prenotate’ negli ospedali italiani, a marzo erano 177mila. Se si potesse fermare il tempo e si riuscissero a programmare 150 visite specialistiche al giorno, forse in un paio d’anni si potrebbe tornare in pari. L’ipotesi (assurda) sarebbe comunque improponibile nel pieno dell’emergenza sanitaria per la pandemia che ha di fatto paralizzato l’attività quotidiana degli ospedali modenesi. Parliamo di quelle visite o prestazioni diagnostiche che vengono effettuate negli ambulatori dei reparti dei nosocomi dell’Ausl e dell’Azienda ospedaliero-universitaria per le quali risultano prenotate oltre 118mila persone. All’11 settembre sono, per la precisione, 818.388 le persone in lista d’attesa, chi per un accertamento cardiologico, chi per un controllo dall’oculista, chi per una prestazione di ortopedia o traumatologia.


La cifra, come era prevedibile, ha subìto un’impennata negli ultimi mesi a causa delle ristrettezze a cui sono stati sottoposti gli ambulatori medici in obbedienza alle disposizioni anti-Covid. Un trattamento che Asl e Policlinico da diverse settimane hanno adottato tra l’altro anche per gli interventi e i ricoveri programmati procrastinabili in area chirurgica, con l’obiettivo di non sovraccaricare le strutture ospedaliere e liberare il più possibile reparti e medici nel caso in cui la nuova ondata epidemica comportasse un incremento non facilmente prevedibile dei ricoveri. Ma per le visite specialistiche già a giugno le agende degli ospedali traboccavano di quasi 377mila appuntamenti.

A quelle 376.869 prenotazioni registrate al 15 giugno, settimana dopo settimana, si sono aggiunte quelle di chi durante il primo lockdown aveva deciso di rimandare un appuntamento. E così si arriva a sfiorare quota 980.000. Il dato più allarmante è quello che riguarda le visite in radiologia, che vede in lista d’attesa 138.752 persone (a giugno erano 26.095).