redazione Pino Attanasio
direttore responsabile Carlo Ferrajuolo
Attraverso questo “one woman show”, l’attrice partenopea, con la sua verve comica, vuole offrire al pubblico un’occasione esilarante e appassionante per conoscere l’immaginifico e incantevole mistero della femminilità napoletana.
Cuore dello spettacolo è la musica napoletana, suonata dal vivo dalla Moka swing orchestra e interpretata dalle splendide voci di quattro cantanti di diversa formazione: la verace Barbara Buonaiuto, l’afro-napoletana Helen Tesfazghi, l’italo-brasiliana Italia Vogna e la “swingante” Nicky Pezzolla.
Una cavalcata entusiasmante tra le note e le parole della grande cultura napoletana, contrappuntata dalle riflessioni, divertenti ed emozionanti, di chi avverte anche il peso di questa tradizione, oltre che l’orgoglio, di dover essere, a suo modo, moderna epigona e figlia.
«Quante parole, quante riflessioni e soprattutto quante poesie e quante canzoni sono state dedicate nel corso della storia alle donne di Napoli?» si chiede e ci chiede Veronica Mazza, che prosegue: «Donne come angeli scesi in terra, prostitute, mamme esemplari, “malafemmene”, spose, amanti, oggetti di desideri irraggiungibili o perduti per sempre, giovanissime adolescenti o signore un poco più “appassuliatelle”».
Per l’attrice «l’intero universo femminile, vissuto all’ombra di un ribollente vulcano, è stato raccontato con passione e delicatezza davvero senza eguali soltanto dagli uomini: ora io vorrei dire la mia».
Lo spettacolo è stato scritto da Maria Mazza. Le scene sono di Carlo De Marino e i costumi di Anna Giordano, per la regia di Bruno Garofalo. Aiuto regia di Daniele Gianpaolo.
La tazzina blu è prodotta da Commedia futura.