A cura di: Antonella Pappalardo
Tra i pochissimi risvolti positivi della segregazione forzata a causa del Covid senza dubbio è da annoverare la ritrovata capacità di introspezione e di comprensione dell’ altro! Da tempo , forse, attanagliati dalla routine quotidiana e immersi in un meccanicismo materialistico ,non leggevamo in noi stessi , come se comprendersi e comprendere fosse un inutile spreco di tempo ! Il pensiero corre a Seneca e alla celebre locuzione ” animum debes mutare, non coelum!” che ben sintetizza la condizione dell’ uomo moderno spasmodicamente alla ricerca di novità e futilità per cancellare il passato,come a rinnegare se stessi ! Seneca ci risponderebbe :” ti meravigli che nonostante le tue peregrinazioni così lunghe e tanti repentini cambiamenti di località non ti sei scrollato di dosso la tristezza e il peso che opprimono la tua mente? ” A cosa serve, quindi la corsa frenetica da un luogo all’ altro? A chi giova la fuga da cose e persone ? Ma davvero c’ è chi pensa che così facendo possa fuggire da se stesso? ” Perché ti stupisci se i lunghi viaggi non ti servono dal momento che porti in giro te stesso?Ti incalza il medesimo motivo che ti ha spinto fuori di casa,lontano!” Si fugge sempre con se stessi questa è la realta’ ! Se veramente vogliamo allontanarci da qualcosa, quindi , dobbiamo liberarci del fardello che grava sul nostro animo ,altrimenti non vi sarà luogo o persona che possa risultarci gradito! Verrebbe da dire con una massima epicurea : “Indizio di salute è la consapevolezza dell’ errore commesso!” … Prima di additare, giudicare, fuggire , quindi , fermiamoci e meditiamo ! Seneca ci direbbe :” Quando puoi metti te stesso in stato di accusa, inquisisciti, sostieni prima il ruolo di accusatore , poi di giudice, poi di difensore!” … Il problema è che siamo fin troppo giudici e non di noi stessi ! … Non serve cambiare cielo, cambiamo animo!!!