Lodi,Lockdown, gesto disperato del barista: suicida a 54 anni

L’effetto delle chiusure uccide. Probabilmente, anche questo barista l’ha ammazzato Conte, con le proprie follie politiche: hanno passato mesi a parlare di banchi a rotelle e lasciato correre il virus con i porti aperti. Poi hanno riaperto le scuole e si rifiutano di chiuderle nonostante siano l’unico focolaio per il virus attraverso i trasporti: sia chiaro, sappiamo che le lezioni a distanza non sono la stessa cosa, ma sono almeno possibili. Mentre non ci si può curare a distanza. Fare attività fisica a distanza. E non si può vivere d’aria: per mandare i figli a scuola rischiamo di uccidere migliaia di padri senza lavoro. Follia.

Complimenti a chi ospita in hotel 90mila clandestini scrocconi.

“Non possiamo sopportare gli oneri di un’ ulteriore chiusura”, “o ci sono interventi economici seri e immediati o la ristorazione è morta”. Così il direttore generale di Fipe Confcommercio Roberto Calugi commentando la prima bozza del dpcm che prevedrebbe la chiusura di locali e ristoranti alle 18 e lo stop nei festivi. Fipe Confcommercio chiede “ristoro a fondo perduto, proroga del credito d’imposta sulle locazioni, blocco degli sfratti, cassa integrazione e sospensione delle scadenze fiscali come Ires e Irpef”. Non vogliamo entrare nel merito se sia giusto o sbagliato, dice Calugi, ” ma temiamo anche che questa chiusura e questi sacrifici non produrranno i risultati sperati, perchè è evidente che gli ambiti di contagio sono altri”.

Qualcuno è già morto.

“A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00.” E’ quanto prevede una prima bozza del Dpcm a cui sta lavorando in queste ore il governo. Si tratta di una bozza in via di definizione e fonti dell’esecutivo precisano che, in vista di quella finale, le misure potrebbero cambiare. Nella bozza di prevede che dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico mentre è consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitaria. E’ consentita fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Il bar di corso Roma a Lodi
Il bar di corso Roma a Lodi

Lodi, 23 ottobre 2020 – Serranda del bar semi abbassata e titolare 54enne senza vita. Aveva aperto l’attività circa sei mesi fa. Dolore, ieri mattina, a Lodi. Intorno alle 10 è stato dato l’allarme per un commerciante di corso Roma, M.C., di Lodi, barista, trovato senza vita nel suo locale. Si tratterebbe di gesto disperato. Sul posto si sono precipitati gli operatori della Croce rossa locale e dell’automedica, più i vigili del fuoco e la polizia. Ma nulla hanno potuto è stato possibile. E lentamente si sono assiepati fuori i clienti del bar ormai affezionati e affranti.