Teresa Irene Di Liberto ci racconta “Post Poesia – Tra il Verso e l’Inverso”

In occasione dell’uscita di “Post Poesia – Tra il Verso e l’Inverso”, la nuova silloge poetica di Teresa Irene Di Liberto pubblicata da CTL Editore, abbiamo avuto il piacere di intervistare l’autrice.

Come affronti il processo creativo quando ti immergi nella scrittura di una nuova poesia? Hai una routine specifica o segui un approccio più spontaneo e ispirato?

Entrambe: ogni mattina prima dell’alba, quando tutto è silenzio, dedico più di un’ora alla scrittura e lo stesso la sera, ma capita spesso che qualcosa mi ispiri, una frase di un’amica, una folata di vento, l’espressione di un bimbo, allora tiro fuori la mia penna e il mio immancabile taccuino e scrivo trasportata dall’ispirazione.

Nel tuo libro, hai descritto la poesia come un “diario purissimo e privato” per i lettori. Come hai gestito il bilanciamento tra l’introspezione personale e la creazione di qualcosa che possa risuonare con un pubblico più ampio?

Come tutti gli scrittori sono una grande osservatrice, giorno dopo giorno ho notato da frasi, parole e silenzi come il bisogno di ascolto sia una costante nella nostra società e mi sono chiesta se fosse anche un mio bisogno. Sono partita dall’universale, per passare all’individuale per, poi, ritornare all’universale.

La tua silloge incoraggia i lettori ad esprimere sé stessi e a dare voce alle proprie emozioni. Qual è il consiglio principale che vorresti condividere con coloro che si sentono intimiditi o incerti nel farlo?

L’incertezza fa parte della natura umana, solo attraversandola si può evolvere verso qualcosa di migliore.

La tua poesia sfida il concetto tradizionale e si presenta come innovativa. In che modo hai approcciato la destrutturazione e la ricostruzione del concetto di poesia?

Ho cercato di proporre un concetto di poesia nuovo, in cui il fulcro sia rappresentato da un bilanciamento tra scrittore e lettore e di cui il lettore diventa parte integrante, anziché mero fruitore. Una poesia che parte dal poeta e arriva al lettore che diviene esso stesso poesia.

Qual è il ruolo della poesia nella società moderna, secondo il tuo punto di vista, e come pensi che possa influenzare la vita delle persone?

Nell’era postpandemica sicuramente la poesia ha riacquistato il ruolo centrale che la spetta; è una poesia diretta, veicolata spesso tramite i social, con versi democratici, spesso, ma non sempre, alla portata di tutti. C’è necessità di parole belle e vere e la poesia di oggi è allo stesso tempo bellezza, ma anche verità.

Che cosa ti aspetti dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024?

Di arrivare a un pubblico molto ampio, che solo Casa Sanremo può garantirmi,  e di far conoscere la mia arte laddove ancora non fosse arrivata, in  tutta Italia e anche all’estero.